Descrizione

Cittadina collinare, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul terziario. I nocetani, con un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, oltre che in numerosissime case sparse e in diverse località. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine. L’abitato, che, con la rocca medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario. Lo stemma comunale, tagliato da una sbarra dorata, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; sullo sfondo azzurro del primo campo spicca una torre rossa merlata alla guelfa; nella seconda sezione, a sfondo argenteo, si rappresenta un albero di noce, in evidente assonanza con il toponimo, accostato da un monte verde, “all’italiana”, e fondato su una campagna, anch’essa verde.

Cittadina collinare, di antiche origini, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul terziario. I nocetani, con un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, oltre che in numerosissime case sparse e in diverse località. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine. L’abitato, che, con la rocca medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario. Lo stemma comunale, tagliato da una sbarra dorata, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; sullo sfondo azzurro del primo campo spicca una torre rossa merlata alla guelfa; nella seconda sezione, a sfondo argenteo, si rappresenta un albero di noce, in evidente assonanza con il toponimo, accostato da un monte verde, “all’italiana”, e fondato su una campagna, anch’essa verde.

Storia

Abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona e databili dall’età paleolitica a quella del bronzo, fu sede di un villaggio palafitticolo. Colonizzata dai romani, deriva il toponimo dal latino NOCETUM, ‘noceto’, ‘luogo piantato a noci’. Nella prima metà del IX secolo, fu donata dalla regina Cunegonda al monastero di Sant’Alessandro di Parma, entrando così a far parte dei possedimenti della Chiesa parmense. Concessa agli Este, nel secolo XI, passò successivamente ai Pallavicino di Busseto e Scipione. Verso la metà del Duecento fu occupata dai guelfi, venendo poco dopo assegnata dall’imperatore Federico II al marchese Oberto Pallavicino il Grande. Seguendo le vicende del locale castello, più volte distrutto e ricostruito, nel XIV secolo fu conquistata dai Sanvitale, cui subentrarono di nuovo i precedenti signori. Nel corso del Quattrocento fu oggetto, insieme alla rocca, di continui passaggi di proprietà, pervenendo, tra gli altri, ai Visconti, a Uguccione dei Contrari e a Pier Maria Rossi. In seguito fu restituita ai Sanvitale, i quali, avendo partecipato, nella prima metà del XVII secolo, alla congiura dei feudatari contro il duca Ranuccio I Farnese, si videro confiscare i beni. Ceduta più tardi in parte a questi ultimi e in parte ai conti Dalla Rosa, condivise le sorti del ducato di Parma. Il monumento più importante è rappresentato dalla rocca, di proprietà comunale, che dell’antica struttura conserva il corpo abitativo, alcune torri angolari e il mastio. Interessanti sono anche: la parrocchiale di San Martino, riedificata nel Settecento; il castello di Castelguelfo, con la facciata seicentesca, arricchita da merli ghibellini, e possenti torrioni laterali; la chiesa e il complesso castrense di Costa Mezzana, costruito tra la metà del XIV e l’inizio del XV secolo.

Abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona e databili dall’età paleolitica a quella del bronzo, fu sede di un villaggio palafitticolo. Colonizzata dai romani, deriva il toponimo dal latino NOCETUM, ‘noceto’, ‘luogo piantato a noci’. Nella prima metà del IX secolo, fu donata dalla regina Cunegonda al monastero di Sant’Alessandro di Parma, entrando così a far parte dei possedimenti della Chiesa parmense. Concessa agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a>, nel secolo XI, passò successivamente ai Pallavicino di Busseto e Scipione. Verso la metà del Duecento fu occupata dai guelfi, venendo poco dopo assegnata dall’imperatore Federico II al marchese Oberto Pallavicino il Grande. Seguendo le vicende del locale castello, più volte distrutto e ricostruito, nel XIV secolo fu conquistata dai Sanvitale, cui subentrarono di nuovo i precedenti signori. Nel corso del Quattrocento fu oggetto, insieme alla rocca, di continui passaggi di proprietà, pervenendo, tra gli altri, ai Visconti, a Uguccione dei Contrari e a Pier Maria Rossi. In seguito fu restituita ai Sanvitale, i quali, avendo partecipato, nella prima metà del XVII secolo, alla congiura dei feudatari contro il duca Ranuccio I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>, si videro confiscare i beni. Ceduta più tardi in parte a questi ultimi e in parte ai conti Dalla Rosa, condivise le sorti del ducato di Parma. Il monumento più importante è rappresentato dalla rocca, di proprietà comunale, che dell’antica struttura conserva il corpo abitativo, alcune torri angolari e il mastio. Interessanti sono anche: la parrocchiale di San Martino, riedificata nel Settecento; il castello di Castelguelfo, con la facciata seicentesca, arricchita da merli ghibellini, e possenti torrioni laterali; la chiesa e il complesso castrense di Costa Mezzana, costruito tra la metà del XIV e l’inizio del XV secolo.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve e altra frutta; si allevano bovini, suini, avicoli e, in misura minore, equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, meccanico, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di gas; a queste si affiancano fabbriche di mobili e articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede pure la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve e altra frutta; si allevano bovini, suini, avicoli e, in misura minore, equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, meccanico, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di gas; a queste si affiancano fabbriche di mobili e articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede pure la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo parmense, per la suggestiva cornice paesaggistica e la qualità dei prodotti agricoli e caseari, tra cui spicca il formaggio parmigiano, registra un significativo movimento di visitatori, attratti soprattutto dalla rocca millenaria e dalla via Francigena. Molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non rilevanti con i comuni vicini. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citate le fiere di luglio e settembre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre, con l’omonima fiera.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo parmense, per la suggestiva cornice paesaggistica e la qualità dei prodotti agricoli e caseari, tra cui spicca il formaggio parmigiano, registra un significativo movimento di visitatori, attratti soprattutto dalla rocca millenaria e dalla via Francigena. Molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non rilevanti con i comuni vicini. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citate le fiere di luglio e settembre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre, con l’omonima fiera.

Località

Borghetto, Ca' Pastori, Cantone, Cascine, Case Belicchi, Case di Mezzo, Case Furia, Cella, Costa Mezzana (costa Pavesi), Costa Molinari, Gatto Gambarone, La Costa, Palazzo Mariano, Parola, Ponte Taro, Rampa, Sanguinaro, Vigna Arsenale, Villa San Vitale

Borghetto, Ca' Pastori, Cantone, Cascine, Case Belicchi, Case di Mezzo, Case Furia, Cella, Costa Mezzana (costa Pavesi), Costa Molinari, Gatto Gambarone, La Costa, Palazzo Mariano, Parola, Ponte Taro, Rampa, Sanguinaro, Vigna Arsenale, Villa San Vitale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Noceto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.