Descrizione

Centro collinare, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I nevianesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e diverse località, delle quali le più popolose sono: Ariolla, Campora, Cedogno, La Costa, Lupazzano, Mercato, Misone, Mozzano, Orzale, Provazzano, Sasso, Sella di Lodrignano, Urzano, Vezzano, Campo del Fico, Case Canale, Case Paini, Case Penuzzi, Case Ruffaldi, Cerreto, Corticone, Costola, La Villa, Le Mole, Lodrignano, Lugaro, Magrignano, Monchio, Piazza, Quinzano e Vico. Il territorio, con presenza di calanchi, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.117 metri del monte Fuso. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, su fondo azzurro, una torre, merlata alla ghibellina, accompagnata da tre stelle d’oro a sei raggi; la torre si erge su una roccia fondata su una pianura erbosa, attraversata da due corsi d’acqua che si congiungono verso la punta dello scudo.

Centro collinare, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I nevianesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e diverse località, delle quali le più popolose sono: Ariolla, Campora, Cedogno, La Costa, Lupazzano, Mercato, Misone, Mozzano, Orzale, Provazzano, Sasso, Sella di Lodrignano, Urzano, Vezzano, Campo del Fico, Case Canale, Case Paini, Case Penuzzi, Case Ruffaldi, Cerreto, Corticone, Costola, La Villa, Le Mole, Lodrignano, Lugaro, Magrignano, Monchio, Piazza, Quinzano e Vico. Il territorio, con presenza di calanchi, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.117 metri del monte Fuso. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, su fondo azzurro, una torre, merlata alla ghibellina, accompagnata da tre stelle d’oro a sei raggi; la torre si erge su una roccia fondata su una pianura erbosa, attraversata da due corsi d’acqua che si congiungono verso la punta dello scudo.

Storia

Sviluppatasi, nel Medioevo, attorno a un fortilizio, in una zona abitata fin da epoca romana, come testimoniano i reperti rinvenuti nei dintorni, deriva la prima parte del toponimo dall’aggettivo latino NEVIANUS, riferito a un praedium, ossia a un ‘fondo’. La specificazione “degli Arduini”, in uso da tempo, si richiama alla nobile famiglia cui il feudo fu assegnato, dopo essere appartenuto ai vescovi parmensi. Devastata dai guelfi, nella seconda metà del XIII secolo, nel corso del Quattrocento fu teatro di ripetuti scontri tra i Visconti e i Da Palù. Entrata a far parte dei possedimenti dei Da Correggio, seguì le sorti dei territori circostanti, registrando diversi passaggi di proprietà fino alla soppressione del sistema feudale, sancita dalle leggi napoleoniche, all’inizio del XIX secolo. Fu annessa dapprima al ducato di Parma e poi al regno d’Italia. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre ai pochi ruderi del castello medievale, figurano: la parrocchiale di Sant’Eufemia, probabilmente del XVIII secolo; la settecentesca chiesa di Lupazzano; la pieve di Santa Maria, citata già in un documento dell’inizio del secolo XI, a Sasso; la casa detta “dei Fattori”, risalente forse al 1100, in località Mezzadria; l’antica chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano, profondamente alterata nel corso del Settecento, e un edificio di origini tardo-quattrocentesche, a Scurano.

Sviluppatasi, nel Medioevo, attorno a un fortilizio, in una zona abitata fin da epoca romana, come testimoniano i reperti rinvenuti nei dintorni, deriva la prima parte del toponimo dall’aggettivo latino NEVIANUS, riferito a un praedium, ossia a un ‘fondo’. La specificazione “degli Arduini”, in uso da tempo, si richiama alla nobile famiglia cui il feudo fu assegnato, dopo essere appartenuto ai vescovi parmensi. Devastata dai guelfi, nella seconda metà del XIII secolo, nel corso del Quattrocento fu teatro di ripetuti scontri tra i Visconti e i Da Palù. Entrata a far parte dei possedimenti dei Da Correggio, seguì le sorti dei territori circostanti, registrando diversi passaggi di proprietà fino alla soppressione del sistema feudale, sancita dalle leggi napoleoniche, all’inizio del XIX secolo. Fu annessa dapprima al ducato di Parma e poi al regno d’Italia. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre ai pochi ruderi del castello medievale, figurano: la parrocchiale di Sant’Eufemia, probabilmente del XVIII secolo; la settecentesca chiesa di Lupazzano; la pieve di Santa Maria, citata già in un documento dell’inizio del secolo XI, a Sasso; la casa detta “dei Fattori”, risalente forse al 1100, in località Mezzadria; l’antica chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano, profondamente alterata nel corso del Settecento, e un edificio di origini tardo-quattrocentesche, a Scurano.

Economia

L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi e frutta, soprattutto uva; diffuso è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metalmeccanico, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo storico della Resistenza. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sportive e per il tempo libero annoverano un aero club. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi e frutta, soprattutto uva; diffuso è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metalmeccanico, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di articoli in plastica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo storico della Resistenza. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sportive e per il tempo libero annoverano un aero club. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di fitti boschi, che ricoprono i rilievi più aspri. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali vanno ricordate: la sagra delle rose, a maggio; l’antica fiera di luglio; quella di agosto e la festa del marrone di Campora, a ottobre. La festa della Patrona, Sant’Eufemia, si celebra il 16 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di fitti boschi, che ricoprono i rilievi più aspri. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali vanno ricordate: la sagra delle rose, a maggio; l’antica fiera di luglio; quella di agosto e la festa del marrone di Campora, a ottobre. La festa della Patrona, Sant’Eufemia, si celebra il 16 settembre.

Località

Antreola, Ariolla, Bazzano, Begozzo, Bertogalli, Campo del Fico, Campora, Casali, Case Bedi, Case Bodini, Case Bosi, Case Canale, Case della Fossa, Case Fantini, Case Mazza, Case Penuzzi, Case Rufaldi, Castelmozzano, Cedogno, Ceretolo, Cerreto, Corchio, Cortigone, Costola, Formiano, La Bricola, La Chiastra, La Costa, La Villa, Le Mole, Lodrignano, Lupazzano, Magrignano, Mercato, Misone, Monchio, Montetenero, Mozzano, Mussatico, Neda, Orzale, Paderna, Pezzalunga, Piazza, Prada, Provazzano, Quinzano, Quinzo, Rivareto, Romazza, Sasso, Scorcoro, Scurano, Sella di Lodrignano, Signano, Tissore, Urzano, Vezzano, Vico, Vignetta

Antreola, Ariolla, Bazzano, Begozzo, Bertogalli, Campo del Fico, Campora, Casali, Case Bedi, Case Bodini, Case Bosi, Case Canale, Case della Fossa, Case Fantini, Case Mazza, Case Penuzzi, Case Rufaldi, Castelmozzano, Cedogno, Ceretolo, Cerreto, Corchio, Cortigone, Costola, Formiano, La Bricola, La Chiastra, La Costa, La Villa, Le Mole, Lodrignano, Lupazzano, Magrignano, Mercato, Misone, Monchio, Montetenero, Mozzano, Mussatico, Neda, Orzale, Paderna, Pezzalunga, Piazza, Prada, Provazzano, Quinzano, Quinzo, Rivareto, Romazza, Sasso, Scorcoro, Scurano, Sella di Lodrignano, Signano, Tissore, Urzano, Vezzano, Vico, Vignetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Neviano degli Arduini rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.