Descrizione

Comune collinare, sorto in età medievale in un territorio abitato fin da epoca molto antica; la sua economia è incentrata essenzialmente sulle attività rurali e su alcune piccole imprese industriali. I nazzanesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si dividono tra il capoluogo comunale, alcuni aggregati urbani elementari e un certo numero di case sparse sui fondi. L’abitato, ubicato su un alto sperone collinare, è costituito da un nucleo medievale molto compatto, stretto intorno al castello, e da una parte più recente. Il comprensorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico tendenzialmente pianeggiante, è solcato dal fiume Tevere, che, bordato da salici e pioppi, descrive in questo tratto anse sinuose e ampi meandri. Una diga costruita a pochi chilometri dall’abitato determina un allargamento del letto del fiume, che assume quasi la fisionomia di un bacino lacustre e si popola di una ricca fauna acquatica: aironi, svassi, anatre, nutrie, lontre e la rarissima casarca, tipica delle paludi asiatiche, si nutrono di cavedani, lucci e carpe di notevoli dimensioni. La mitezza del clima e l’abbondanza di acqua favoriscono il rigoglio di vigneti e oliveti, interrotti qua e là da campi di cereali.

Comune collinare, sorto in età medievale in un territorio abitato fin da epoca molto antica; la sua economia è incentrata essenzialmente sulle attività rurali e su alcune piccole imprese industriali. I nazzanesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si dividono tra il capoluogo comunale, alcuni aggregati urbani elementari e un certo numero di case sparse sui fondi. L’abitato, ubicato su un alto sperone collinare, è costituito da un nucleo medievale molto compatto, stretto intorno al castello, e da una parte più recente. Il comprensorio comunale, caratterizzato da un profilo geometrico tendenzialmente pianeggiante, è solcato dal fiume Tevere, che, bordato da salici e pioppi, descrive in questo tratto anse sinuose e ampi meandri. Una diga costruita a pochi chilometri dall’abitato determina un allargamento del letto del fiume, che assume quasi la fisionomia di un bacino lacustre e si popola di una ricca fauna acquatica: aironi, svassi, anatre, nutrie, lontre e la rarissima casarca, tipica delle paludi asiatiche, si nutrono di cavedani, lucci e carpe di notevoli dimensioni. La mitezza del clima e l’abbondanza di acqua favoriscono il rigoglio di vigneti e oliveti, interrotti qua e là da campi di cereali.

Storia

Il primo popolamento nella zona è estremamente antico, come attestano reperti archeologici risalenti all’età del bronzo; il ritrovamento di necropoli sorte tra il periodo repubblicano e quello imperiale testimonia inoltre la presenza romana. A partire dal X secolo d.C. il castello è citato come possedimento dell’abbazia di Farfa. Il dominio abbaziale durò molto a lungo, con qualche parentesi di governo dei Crescenzi (XII secolo) e dei Savelli (XIV-XV secolo). Il toponimo è una formazione prediale dal personale latino NATTIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Il nucleo più antico della rocca che sovrasta l’abitato risale al XIII secolo; nel Quattrocento i monaci benedettini ne ampliarono la struttura originaria, aggiungendo due torrioni cilindrici. La chiesa di Sant’Antimo, antecedente al X secolo, è a croce latina, con interno a tre navate impreziosito da un bel soffitto a capriate, mosaici cosmateschi, un pergamo del X secolo e pregevoli affreschi attribuiti ad Antoniazzo Romano. Nei pressi dell’aggregato urbano di Colle Carafa è ancora visibile una tomba a camera di età romana.

Il primo popolamento nella zona è estremamente antico, come attestano reperti archeologici risalenti all’età del bronzo; il ritrovamento di necropoli sorte tra il periodo repubblicano e quello imperiale testimonia inoltre la presenza romana. A partire dal X secolo d.C. il castello è citato come possedimento dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a>. Il dominio abbaziale durò molto a lungo, con qualche parentesi di governo dei Crescenzi (XII secolo) e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a> (XIV-XV secolo). Il toponimo è una formazione prediale dal personale latino NATTIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Il nucleo più antico della rocca che sovrasta l’abitato risale al XIII secolo; nel Quattrocento i monaci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> ne ampliarono la struttura originaria, aggiungendo due torrioni cilindrici. La chiesa di Sant’Antimo, antecedente al X secolo, è a croce latina, con interno a tre navate impreziosito da un bel soffitto a capriate, mosaici cosmateschi, un pergamo del X secolo e pregevoli affreschi attribuiti ad Antoniazzo Romano. Nei pressi dell’aggregato urbano di Colle Carafa è ancora visibile una tomba a camera di età romana.

Economia

La vita della comunità, ispirata al rispetto delle tradizioni, è scandita dai ritmi lenti delle attività rurali, specializzate nella coltivazione di cereali, uva e olive; l’industria è invece rappresentata da poche imprese di piccole dimensioni, dedite soprattutto alla trasformazione di prodotti agricoli e alla produzione di materiali da costruzione; una cospicua fonte di reddito e di occupazione è costituita dal terziario dei servizi, che annovera sportelli bancari e agenzie assicurative. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato delle scuole dell’obbligo e di valide strutture culturali e socio-sanitarie, tra le quali spiccano una biblioteca comunale, un museo permanente degli oggetti agricoli, una casa di riposo, la farmacia e alcuni centri di accoglienza. L’apparato ricettivo, che annovera solo strutture per il soggiorno, presenta ampi margini di miglioramento.

La vita della comunità, ispirata al rispetto delle tradizioni, è scandita dai ritmi lenti delle attività rurali, specializzate nella coltivazione di cereali, uva e olive; l’industria è invece rappresentata da poche imprese di piccole dimensioni, dedite soprattutto alla trasformazione di prodotti agricoli e alla produzione di materiali da costruzione; una cospicua fonte di reddito e di occupazione è costituita dal terziario dei servizi, che annovera sportelli bancari e agenzie assicurative. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato delle scuole dell’obbligo e di valide strutture culturali e socio-sanitarie, tra le quali spiccano una biblioteca comunale, un museo permanente degli oggetti agricoli, una casa di riposo, la farmacia e alcuni centri di accoglienza. L’apparato ricettivo, che annovera solo strutture per il soggiorno, presenta ampi margini di miglioramento.

Relazioni

L’habitat palustre della Riserva naturale Tevere-Farfa, estesa su 800 ettari, costituisce la sua principale attrattiva e una delle più importanti oasi naturalistiche della regione. Il calendario delle manifestazioni locali offre numerosi appuntamenti legati al folclore e alla tradizione: il 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, si svolgono la tradizionale benedizione degli animali, la scalata all’albero della cuccagna e altri giochi popolari; a carnevale, dopo la classica sfilata di carri allegorici, si tengono veglioni danzanti; il primo maggio hanno luogo la tradizionale posa dell’albero in piazza, in ricordo di antichi riti primaverili, e la sagra delle fave col pecorino; i mesi estivi sono allietati da numerose manifestazioni culturali e ricreative, quali rassegne cinematografiche, concerti musicali e tornei di calcetto; l’ultima domenica di luglio si tiene una grande fiera di merci e bestiame mentre la prima domenica di ottobre si celebra la festa di San Francesco, con la distribuzione del pane benedetto e un pranzo all’aperto. Un importante appuntamento a cadenza mensile è rappresentato dalla mostra-mercato di antiquariato, artigianato e prodotti locali allestita ogni ultima domenica del mese. Il Patrono Sant’Antimo si festeggia l’11 maggio.

L’habitat palustre della Riserva naturale Tevere-Farfa, estesa su 800 ettari, costituisce la sua principale attrattiva e una delle più importanti oasi naturalistiche della regione. Il calendario delle manifestazioni locali offre numerosi appuntamenti legati al folclore e alla tradizione: il 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, si svolgono la tradizionale benedizione degli animali, la scalata all’albero della cuccagna e altri giochi popolari; a carnevale, dopo la classica sfilata di carri allegorici, si tengono veglioni danzanti; il primo maggio hanno luogo la tradizionale posa dell’albero in piazza, in ricordo di antichi riti primaverili, e la sagra delle fave col pecorino; i mesi estivi sono allietati da numerose manifestazioni culturali e ricreative, quali rassegne cinematografiche, concerti musicali e tornei di calcetto; l’ultima domenica di luglio si tiene una grande fiera di merci e bestiame mentre la prima domenica di ottobre si celebra la festa di San Francesco, con la distribuzione del pane benedetto e un pranzo all’aperto. Un importante appuntamento a cadenza mensile è rappresentato dalla mostra-mercato di antiquariato, artigianato e prodotti locali allestita ogni ultima domenica del mese. Il Patrono Sant’Antimo si festeggia l’11 maggio.

Località

Meana

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Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Nazzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.