Descrizione

Comune rivierasco, di origine nuragica, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto tessuto industriale. I narboliesi, che mostrano un indice di vecchiaia nella media, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Non vi sono vette altissime, ma del Montiferru riassume molte caratteristiche: vulcani spenti, rocce, fiumi, boschi e sorgenti. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune rivierasco, di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto tessuto industriale. I narboliesi, che mostrano un indice di vecchiaia nella media, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Non vi sono vette altissime, ma del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MONTIFERRU'>Montiferru</a> riassume molte caratteristiche: vulcani spenti, rocce, fiumi, boschi e sorgenti. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Il toponimo non ha chiara etimologia ed è, probabilmente, di origine protosarda. Di origine nuragica, nell’XI secolo fu compresa nella curatoria del Campidano Milis, del Giudicato di Arborea. Incorporata nel marchesato di Oristano, nel 1767 passò ai Flores Nurra, marchesi di Arcais. Il territorio presenta un patrimonio archeologico di rilievo. Particolarmente interessanti appaiono i siti risalenti al periodo nuragico, tra i quali il nuraghe Tradori, singolare per l’eleganza della torre. Di notevole valore storico anche i siti di: Nuraghe Zoddias, che ha un’accurata muratura; il gigantesco Araganzola, quadrilobato; il Nuraghe Cresia, il Terra Craccus e il Tunis. Di epoca romana, invece, sono i reperti delle Terme Romane, alimentate dalle acque di Funtana Fraigada, diventata in seguito chiesa paleocristiana; alle sue spalle doveva sorgere una dimora fortificata, infatti vi sono resti di ceramiche, costruzioni e tombe. Tra le altre opere architettoniche figurano: la parrocchiale di Santa Reparata, in stile gotico-aragonese, risalente al XV secolo; la chiesa di San Pietro, del XVII secolo, oggi completamente restaurata e la chiesa di Santa Caterina, l’antica parrocchiale, che ha nelle linee absidali caratteri di derivazione bizantina.

Il toponimo non ha chiara etimologia ed è, probabilmente, di origine protosarda. Di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, nell’XI secolo fu compresa nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMPIDANO'>Campidano</a> Milis, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a>. Incorporata nel marchesato di Oristano, nel 1767 passò ai Flores Nurra, marchesi di Arcais. Il territorio presenta un patrimonio archeologico di rilievo. Particolarmente interessanti appaiono i siti risalenti al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICO'>nuragico</a>, tra i quali il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Tradori, singolare per l’eleganza della torre. Di notevole valore storico anche i siti di: <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>Nuraghe</a> Zoddias, che ha un’accurata muratura; il gigantesco Araganzola, quadrilobato; il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>Nuraghe</a> Cresia, il Terra Craccus e il Tunis. Di epoca romana, invece, sono i reperti delle Terme Romane, alimentate dalle acque di Funtana Fraigada, diventata in seguito chiesa paleocristiana; alle sue spalle doveva sorgere una dimora fortificata, infatti vi sono resti di ceramiche, costruzioni e tombe. Tra le altre opere architettoniche figurano: la parrocchiale di Santa Reparata, in stile gotico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, risalente al XV secolo; la chiesa di San Pietro, del XVII secolo, oggi completamente restaurata e la chiesa di Santa Caterina, l’antica parrocchiale, che ha nelle linee absidali caratteri di derivazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BIZANTINA'>bizantina</a>.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, equini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti dei gioielli, della produzione alimentare, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca comunale. Le strutture ricettive, comprendenti vari agriturismi, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, equini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti dei gioielli, della produzione alimentare, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca comunale. Le strutture ricettive, comprendenti vari agriturismi, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, attratti dalle bellezze dell’ambiente naturale (vi si trova la spiaggia di Is Arenas, una delle più belle di tutta l’isola, con sabbia bianchissima e mare cristallino) e della genuinità dei prodotti locali. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa della Patrona, Santa Reparata, si celebra l’8 ottobre.

Meta di un significativo movimento di turisti, attratti dalle bellezze dell’ambiente naturale (vi si trova la spiaggia di Is Arenas, una delle più belle di tutta l’isola, con sabbia bianchissima e mare cristallino) e della genuinità dei prodotti locali. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa della Patrona, Santa Reparata, si celebra l’8 ottobre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Narbolia in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.