Descrizione

Comune collinare, di origini incerte; la sua economia si fonda sull’agricoltura e su una discreta produzione industriale. I muresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra l’aggregato urbano minore di Scala di Giocca e un piccolo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 130 a un massimo di 464 metri sul livello del mare. L’abitato, circondato da colline calcaree, forma un quadrilatero dai confini molto netti, entro cui è forte il fenomeno dell’espansione edilizia. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo campo, smaltato di rosso, si raffigura un leone d’oro, nell’atto di impugnare, con le zampe anteriori, uno spino di rovo secco, nero; la seconda sezione, a sfondo azzurro, riproduce un agnello pasquale d’argento, coricato, munito di un gagliardetto rosso con il drappo bifido; nel terzo campo, argenteo, si rappresenta una ruota dentata a otto raggi e sedici denti, rossa, intrecciata a tre spighe di grano, azzurre.

Comune collinare, di origini incerte; la sua economia si fonda sull’agricoltura e su una discreta produzione industriale. I muresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra l’aggregato urbano minore di Scala di Giocca e un piccolo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 130 a un massimo di 464 metri sul livello del mare. L’abitato, circondato da colline calcaree, forma un quadrilatero dai confini molto netti, entro cui è forte il fenomeno dell’espansione edilizia. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo campo, smaltato di rosso, si raffigura un leone d’oro, nell’atto di impugnare, con le zampe anteriori, uno spino di rovo secco, nero; la seconda sezione, a sfondo azzurro, riproduce un agnello pasquale d’argento, coricato, munito di un gagliardetto rosso con il drappo bifido; nel terzo campo, argenteo, si rappresenta una ruota dentata a otto raggi e sedici denti, rossa, intrecciata a tre spighe di grano, azzurre.

Storia

Il toponimo, attestato dal 1341 con la forma attuale, riflette il sardo logudorese e campidanese “Muru”, ‘muro’, derivante, a sua volta, dal latino MURUS. Il suo significato sarebbe ‘luogo con muraglie di antiche case’. Di origini incerte, appartenne, dall’XI secolo, al Giudicato di Torres, nella curatoria della Figulinas. Con la fine del giudicato entrò a far parte dei possedimenti dei Doria e, successivamente, dei Malaspina. Subentrati gli Aragonesi, venne ceduta, in qualità di feudo, ai Martinez, marchesi di Montenmuros. L’anno 1839 fu testimone dell’abolizione del feudalesimo e, quindi, del suo riscatto al demanio. Dal 1928 venne aggregata al vicino comune di Cargeghe, da cui si staccò, ottenendo piena autonomia amministrativa, nel 1950. Tra le testimonianze storico-architettoniche merita di essere citata la parrocchiale intitolata ai Santi Gavino, Proto e Gianuario, in stile rustico, caratterizzata dal campanile di tipo sardo, la cui parte superiore è cuspidata.

Il toponimo, attestato dal 1341 con la forma attuale, riflette il sardo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORESE'>logudorese</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMPIDANESE'>campidanese</a> “Muru”, ‘muro’, derivante, a sua volta, dal latino MURUS. Il suo significato sarebbe ‘luogo con muraglie di antiche case’. Di origini incerte, appartenne, dall’XI secolo, al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Torres, nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> della Figulinas. Con la fine del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a> entrò a far parte dei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, successivamente, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>. Subentrati gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>, venne ceduta, in qualità di feudo, ai Martinez, marchesi di Montenmuros. L’anno 1839 fu testimone dell’abolizione del feudalesimo e, quindi, del suo riscatto al demanio. Dal 1928 venne aggregata al vicino comune di Cargeghe, da cui si staccò, ottenendo piena autonomia amministrativa, nel 1950. Tra le testimonianze storico-architettoniche merita di essere citata la parrocchiale intitolata ai Santi Gavino, Proto e Gianuario, in stile rustico, caratterizzata dal campanile di tipo sardo, la cui parte superiore è cuspidata.

Economia

A parte gli ordinari uffici municipali e postali non sono presenti ulteriori strutture burocratiche. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, lattiero-caseario, alimentare, dell’abbigliamento, editoriale, della stampa, dei materiali da costruzione, dei laterizi, edile e della fabbricazione dei mobili. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, in grado di soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale “Renato Loira”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

A parte gli ordinari uffici municipali e postali non sono presenti ulteriori strutture burocratiche. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, lattiero-caseario, alimentare, dell’abbigliamento, editoriale, della stampa, dei materiali da costruzione, dei laterizi, edile e della fabbricazione dei mobili. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, in grado di soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale “Renato Loira”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non rappresenti una meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità, a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale, di effettuare escursioni sui vicini altopiani dell’Anglona e del Logudoro. Interessante è, dal punto di vista archeologico, la grotta dell’Inferno, presso i dirupi di Scala di Giocca, al cui interno sono stati trovati materiali di epoca neolitica. L’unico appuntamento ricorrente è costituito dalla celebrazione religiosa dei Santi Proto e Gianuario, che si tiene il 25 ottobre. Il Patrono, San Gavino, si festeggia il 25 ottobre.

Sebbene non rappresenti una meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità, a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale, di effettuare escursioni sui vicini altopiani dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ANGLONA'>Anglona</a> e del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORO'>Logudoro</a>. Interessante è, dal punto di vista archeologico, la grotta dell’Inferno, presso i dirupi di Scala di Giocca, al cui interno sono stati trovati materiali di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NEOLITICA'>neolitica</a>. L’unico appuntamento ricorrente è costituito dalla celebrazione religiosa dei Santi Proto e Gianuario, che si tiene il 25 ottobre. Il Patrono, San Gavino, si festeggia il 25 ottobre.

Località

Prolungamento Brigata Sassari, Scala di Giocca

Prolungamento Brigata Sassari, Scala di Giocca

Fondi europei 2021-2027

Comune di Muros in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.