Descrizione

Centro di pianura fondato in epoca romana, vive delle attività agricole e di quelle industriali. I mulazzanesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, sono in gran parte concentrati nelle località Quartiano e Cassino d'Alberi, oltre che nel capoluogo comunale. Il territorio comunale, in forte espansione edilizia, è bagnato dalle acque del canale Muzza e presenta un profilo geometrico sostanzialmente regolare, con variazioni altimetriche non sostanziali. Il centro abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma municipale "trinciato", concesso con Decreto del 1982, si raffigura, in campo rosso e azzurro, una mula rampante d'argento, in evidente assonanza con il toponimo.

Centro di pianura fondato in epoca romana, vive delle attività agricole e di quelle industriali. I mulazzanesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, sono in gran parte concentrati nelle località Quartiano e Cassino d'Alberi, oltre che nel capoluogo comunale. Il territorio comunale, in forte espansione edilizia, è bagnato dalle acque del canale Muzza e presenta un profilo geometrico sostanzialmente regolare, con variazioni altimetriche non sostanziali. Il centro abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma municipale "trinciato", concesso con Decreto del 1982, si raffigura, in campo rosso e azzurro, una mula rampante d'argento, in evidente assonanza con il toponimo.

Storia

L'origine romana troverebbe una conferma indiretta nel toponimo, formazione prediale dal personale latino "Munatius" o "Mulutius", con il suffisso aggettivale -anus; viene citato nel 972 come "Mulacianum". Analoga sarebbe l'evoluzione del toponimo della località, Quartiano, che deriverebbe dal personale "Quartilius". Il toponimo della località Cassino d'Alberi, infine, in origine Cassinello, cioè 'podere rustico', trae la sua seconda parte dalla nobile famiglia degli Alberi. Acquisisce l'attuale assetto territoriale nel 1869, con l'aggregazione delle località di Quartiano e Cassino d'Alberi, prima comuni autonomi. Interessata da un intervento di bonifica operato nell'undicesimo secolo dai benedettini di San Pietro, monastero di Lodi Vecchio, è sede di una pieve dedicata a Santo Stefano, appartenente all'episcopato lodigiano, come risulta da documenti dei secoli XI e XII. Ancora nel XIII secolo la sua chiesa è la più importante di quelle del circondario; nei secoli successivi numerosi sono i personaggi insigni del clero che vi detengono la carica di arcipreti: nel XIV secolo il vescovo di Lodi, nel XV un delegato apostolico, nel XVI un protonotario apostolico e, successivamente, un prelato domestico di papa Pio IX. Passata durante il Medioevo dai Cuzigo ai Denari, tra i secoli XIII e XIV risulta proprietà dei Mozzanica, nobili lodigiani. Verso la prima metà del XVI secolo, viene acquistata dai principi Tassis, provenienti da Napoli. Dalla fine del XVII secolo fino alla definitiva abolizione dei feudi apparterrà ai Magnani. Anche Alessandro Manzoni fu proprietario di parte di una delle cascine del luogo. Fra le opere di architettura civile e sacra, sono da menzionare: la Villa d'Adda, che forse un tempo ospitò un convento; la chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire, del XVI secolo, più volte restaurata fino alla prima metà del XX secolo; le chiese parrocchiali delle località di Quartiano e Cassino d'Alberi, del XVII e del XV secolo.

L'origine romana troverebbe una conferma indiretta nel toponimo, formazione prediale dal personale latino "Munatius" o "Mulutius", con il suffisso aggettivale -anus; viene citato nel 972 come "Mulacianum". Analoga sarebbe l'evoluzione del toponimo della località, Quartiano, che deriverebbe dal personale "Quartilius". Il toponimo della località Cassino d'Alberi, infine, in origine Cassinello, cioè 'podere rustico', trae la sua seconda parte dalla nobile famiglia degli Alberi. Acquisisce l'attuale assetto territoriale nel 1869, con l'aggregazione delle località di Quartiano e Cassino d'Alberi, prima comuni autonomi. Interessata da un intervento di bonifica operato nell'undicesimo secolo dai benedettini di San Pietro, monastero di Lodi Vecchio, è sede di una pieve dedicata a Santo Stefano, appartenente all'episcopato lodigiano, come risulta da documenti dei secoli XI e XII. Ancora nel XIII secolo la sua chiesa è la più importante di quelle del circondario; nei secoli successivi numerosi sono i personaggi insigni del clero che vi detengono la carica di arcipreti: nel XIV secolo il vescovo di Lodi, nel XV un delegato apostolico, nel XVI un protonotario apostolico e, successivamente, un prelato domestico di papa Pio IX. Passata durante il Medioevo dai Cuzigo ai Denari, tra i secoli XIII e XIV risulta proprietà dei Mozzanica, nobili lodigiani. Verso la prima metà del XVI secolo, viene acquistata dai principi Tassis, provenienti da Napoli. Dalla fine del XVII secolo fino alla definitiva abolizione dei feudi apparterrà ai Magnani. Anche <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ALESSANDROMANZONI'>Alessandro Manzoni</a> fu proprietario di parte di una delle cascine del luogo. Fra le opere di architettura civile e sacra, sono da menzionare: la Villa d'Adda, che forse un tempo ospitò un convento; la chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire, del XVI secolo, più volte restaurata fino alla prima metà del XX secolo; le chiese parrocchiali delle località di Quartiano e Cassino d'Alberi, del XVII e del XV secolo.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; all'occorrenza, sono assunte dal primo cittadino le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza di una stazione dei carabinieri. Principali fonti di reddito sono: l'agricoltura, favorita dalla particolare fertilità del luogo e in grado di garantire la produzione di cereali, ortaggi e foraggi; la zootecnia, i cui prodotti derivano dall'allevamento di suini e bovini; l'industria, rappresentata dai comparti chimico, farmaceutico, metallurgico ed edile. Il reddito della popolazione è tale da giustificare l'attività del credito, che non è affiancata da altri servizi, come la consulenza informatica; modesta risulta la rete commerciale, che consente di soddisfare le esigenze fondamentali della popolazione. Le strutture scolastiche consentono di frequentare tutte le classi dell'obbligo. Il servizio bibliotecario favorisce l'approfondimento della cultura personale. Le strutture ricettive disponibili consentono la sola ristorazione; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; all'occorrenza, sono assunte dal primo cittadino le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza di una stazione dei carabinieri. Principali fonti di reddito sono: l'agricoltura, favorita dalla particolare fertilità del luogo e in grado di garantire la produzione di cereali, ortaggi e foraggi; la zootecnia, i cui prodotti derivano dall'allevamento di suini e bovini; l'industria, rappresentata dai comparti chimico, farmaceutico, metallurgico ed edile. Il reddito della popolazione è tale da giustificare l'attività del credito, che non è affiancata da altri servizi, come la consulenza informatica; modesta risulta la rete commerciale, che consente di soddisfare le esigenze fondamentali della popolazione. Le strutture scolastiche consentono di frequentare tutte le classi dell'obbligo. Il servizio bibliotecario favorisce l'approfondimento della cultura personale. Le strutture ricettive disponibili consentono la sola ristorazione; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

È abbastanza frequentata e mantiene con i centri vicini rapporti particolarmente intensi per la presenza di insediamenti industriali, che richiamano dal circondario per motivi di lavoro. Rapporti con i centri vicini si hanno anche in senso inverso: l'assenza di numerose strutture costringe la popolazione a un quotidiano pendolarismo, che non viene avvertito come particolarmente gravoso anche per l'efficienza della rete di collegamenti, cui contribuisce la particolare struttura orografica di tutta la zona. Unica festa di rilievo è quella in onore del Patrono, Santo Stefano, che si celebra il 26 dicembre. Diede i natali a Monsignor Giovanni Bignami, arcivescovo di Siracusa dal 1906.

È abbastanza frequentata e mantiene con i centri vicini rapporti particolarmente intensi per la presenza di insediamenti industriali, che richiamano dal circondario per motivi di lavoro. Rapporti con i centri vicini si hanno anche in senso inverso: l'assenza di numerose strutture costringe la popolazione a un quotidiano pendolarismo, che non viene avvertito come particolarmente gravoso anche per l'efficienza della rete di collegamenti, cui contribuisce la particolare struttura orografica di tutta la zona. Unica festa di rilievo è quella in onore del Patrono, Santo Stefano, che si celebra il 26 dicembre. Diede i natali a Monsignor Giovanni Bignami, arcivescovo di Siracusa dal 1906.

Località

Cascina Isola Balba, Cascina Mongattino, Cascina Sabbione, Cascina Virolo, Casolta, Cassino d'Alberi, Quartiano, Roncomarzo

Cascina Isola Balba, Cascina Mongattino, Cascina Sabbione, Cascina Virolo, Casolta, Cassino d'Alberi, Quartiano, Roncomarzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mulazzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.