Descrizione

Comune collinare di origine preistorica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. La maggior parte dei moresi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 217 a un massimo di 733 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende ai piedi del monte Lachesos. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro della prima sezione campeggia un sole dorato; lo smalto verde del secondo campo reca una campana dorata; nella terza partizione, aurea, figura un ulivo verde, munito di cinque frutti neri e fondato su una pianura smaltata di rosso.

Comune collinare di origine preistorica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. La maggior parte dei moresi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 217 a un massimo di 733 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende ai piedi del monte Lachesos. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro della prima sezione campeggia un sole dorato; lo smalto verde del secondo campo reca una campana dorata; nella terza partizione, aurea, figura un ulivo verde, munito di cinque frutti neri e fondato su una pianura smaltata di rosso.

Storia

La sua denominazione è attestata, dal 1341, con le forme “Morer” e “Moras”, il cui etimo è di difficile individuazione. Sorta in età preistorica, come è attestato dalla presenza sul suo territorio di numerosi resti nuragici, appartenne dal XIV secolo alla curatoria del Meilogu. Con la fine del giudicato, avvenuta nella metà del 1700, entrò a far parte dei possedimenti dei Doria, il cui governo fu, in seguito, strappato loro dagli Aragonesi. Schieratasi con Leonardo Alagon, venne coinvolta nella guerra tra questi e il viceré Carroz. Con la battaglia di Macomer si segnò il suo ritorno agli Aragonesi. Nel 1614 fu elevata a marchesato e, come tale, venne concessa ai Manca, contro cui si schierò l’intera popolazione durante la rivolta antifeudale capeggiata dall’Angioy. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico sono: la parrocchiale di Santa Caterina, eretta nel XVIII secolo in stile neoclassico, caratterizzata da un altissimo campanile ornato da lesene e marcapiani con cella campanara sulla cui spicca un’edicola di Salvatore Calvia, allievo dell’Antonelli; la cappella dedicata a Sant’Elia, sita sul monte Santo, contornata da alcuni resti di un antico cenobio benedettino; i nuraghi di Ranas, Sos Istàos e Tres Nuraghes; la domus de janas del monte Lachesos; il dolmen Sa Coveccada, unico esempio in Sardegna per dimensioni; monumenti funerari di epoca romana.

La sua denominazione è attestata, dal 1341, con le forme “Morer” e “Moras”, il cui etimo è di difficile individuazione. Sorta in età preistorica, come è attestato dalla presenza sul suo territorio di numerosi resti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a>, appartenne dal XIV secolo alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MEILOGU'>Meilogu</a>. Con la fine del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a>, avvenuta nella metà del 1700, entrò a far parte dei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>, il cui governo fu, in seguito, strappato loro dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Schieratasi con Leonardo Alagon, venne coinvolta nella guerra tra questi e il viceré <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CARROZ'>Carroz</a>. Con la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BATTAGLIADIMACOMER'>battaglia di Macomer</a> si segnò il suo ritorno agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Nel 1614 fu elevata a marchesato e, come tale, venne concessa ai Manca, contro cui si schierò l’intera popolazione durante la rivolta antifeudale capeggiata dall’Angioy. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico sono: la parrocchiale di Santa Caterina, eretta nel XVIII secolo in stile neoclassico, caratterizzata da un altissimo campanile ornato da lesene e marcapiani con cella campanara sulla cui spicca un’edicola di Salvatore Calvia, allievo dell’Antonelli; la cappella dedicata a Sant’Elia, sita sul monte Santo, contornata da alcuni resti di un antico cenobio benedettino; i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> di Ranas, Sos Istàos e Tres Nuraghes; la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a> del monte Lachesos; il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOLMEN'>dolmen</a> Sa Coveccada, unico esempio in Sardegna per dimensioni; monumenti funerari di epoca romana.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Non manca, però, la stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. La discreta realtà industriale si fonda sui comparti estrattivo, lattiero-caseario, dell’abbigliamento, della produzione di mobili, edile e dell’energia elettrica. Il terziario è dotato di una rete commerciale che riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione; mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Non manca, però, la stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. La discreta realtà industriale si fonda sui comparti estrattivo, lattiero-caseario, dell’abbigliamento, della produzione di mobili, edile e dell’energia elettrica. Il terziario è dotato di una rete commerciale che riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione; mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole locali garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non rappresenti una delle mete più frequentate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di visitare le splendide vestigia di cui è dotata, tra cui gli antichissimi nuraghi, e, a poca distanza, la sorgente Sa Ena Frisca, le grotte Coronas e la chiesa di San Giovanni, dove si tiene, ogni anno, un singolare rito che, dopo la processione di mezzanotte, prevede che i fedeli immergano i piedi in una fontana al fine di purificarsi. Tra le celebrazioni di carattere religioso si segnalano quelle in onore di: Santa Lucia, il 13 maggio; Santa Rita, il 22 maggio; Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, San Giovanni Battista, il 24 giugno e il 29 agosto; Nostra Signora di Todorache, l’8 settembre. La Patrona, Santa Caterina, si festeggia il 25 novembre.

Sebbene non rappresenti una delle mete più frequentate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di visitare le splendide vestigia di cui è dotata, tra cui gli antichissimi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>, e, a poca distanza, la sorgente Sa Ena Frisca, le grotte Coronas e la chiesa di San Giovanni, dove si tiene, ogni anno, un singolare rito che, dopo la processione di mezzanotte, prevede che i fedeli immergano i piedi in una fontana al fine di purificarsi. Tra le celebrazioni di carattere religioso si segnalano quelle in onore di: Santa Lucia, il 13 maggio; Santa Rita, il 22 maggio; Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, San Giovanni Battista, il 24 giugno e il 29 agosto; Nostra Signora di Todorache, l’8 settembre. La Patrona, Santa Caterina, si festeggia il 25 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Mores in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.