Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e il commercio. I mozzesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia. Il territorio, poco esteso, presenta un profilo geometrico lievemente ondulato, con qualche differenza di altitudine più accentuata: si raggiungono i 389 metri del colle Bagnada o monte Mussa. L'abitato, che, con i resti delle fortificazioni medievali, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, conserva significative testimonianze del passato accanto a edifici moderni; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è diviso in quattro parti: nel primo campo, a sfondo argenteo, si rappresenta un'aquila nera; sullo sfondo azzurro del secondo campo spicca un castello dorato, merlato alla guelfa; nella terza parte, smaltata di rosso, si raffigura un pastorale d'oro posto in palo; due spade argentate poste in decusse spiccano, infine, sullo sfondo nero dell'ultimo campo.

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e il commercio. I mozzesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia. Il territorio, poco esteso, presenta un profilo geometrico lievemente ondulato, con qualche differenza di altitudine più accentuata: si raggiungono i 389 metri del colle Bagnada o monte Mussa. L'abitato, che, con i resti delle fortificazioni medievali, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, conserva significative testimonianze del passato accanto a edifici moderni; il suo andamento plano-altimetrico è pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è diviso in quattro parti: nel primo campo, a sfondo argenteo, si rappresenta un'aquila nera; sullo sfondo azzurro del secondo campo spicca un castello dorato, merlato alla guelfa; nella terza parte, smaltata di rosso, si raffigura un pastorale d'oro posto in palo; due spade argentate poste in decusse spiccano, infine, sullo sfondo nero dell'ultimo campo.

Storia

Abitata forse già dai galli, registrò in seguito insediamenti di romani, la cui presenza nella zona è testimoniata da una lapide rinvenuta nei pressi dell'abitato e dall'etimologia del toponimo, derivante dal personale latino MUTIUS o MUCIUS, probabile colono cui furono affidate le terre. Citata per la prima volta, come Muzzo, nel corso del Medioevo fece parte delle proprietà della potente famiglia dei conti locali, i cui esponenti ricoprirono incarichi prestigiosi: furono, tra l'altro, consoli e podestà di Bergamo, che più volte cercarono di assoggettare al proprio dominio, scontrandosi con gli altri signori dell'epoca, quali i Rivola, i Suardi e i Colleoni. Dotata di fortificazioni, fu a lungo travaglia dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, venendo saccheggiata, verso la fine del XIV secolo, dalle truppe di Giovanni Acuto, alleato dei fiorentini nella guerra contro il Ducato di Milano. Seguendo le vicende dei conti Mozzi, perse gran parte della sua importanza quando i discendenti di questo casato si stabilirono nel capoluogo provinciale. Il patrimonio storico-artistico comprende varie dimore gentilizie, tra cui spiccano: la Ca' Dorotina e le ville Berizzi e Albani, risalenti al Settecento; le ville "La Bagnada", Masnada e "La Pinacoteca" (quest'ultima voluta dal conte Lochis Cattaneo), costruite nel XIX secolo. Oltre ai resti del castello dei Mozzi, trasformato in villa, degne di nota sono anche: la parrocchiale di San Giovanni Battista, della prima metà del Novecento, contenente pregevoli opere d'arte cinquecentesche, e la moderna chiesa dedicata a Santa Maria Madre della Chiesa.

Abitata forse già dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a>, registrò in seguito insediamenti di romani, la cui presenza nella zona è testimoniata da una lapide rinvenuta nei pressi dell'abitato e dall'etimologia del toponimo, derivante dal personale latino MUTIUS o MUCIUS, probabile colono cui furono affidate le terre. Citata per la prima volta, come Muzzo, nel corso del Medioevo fece parte delle proprietà della potente famiglia dei conti locali, i cui esponenti ricoprirono incarichi prestigiosi: furono, tra l'altro, consoli e podestà di Bergamo, che più volte cercarono di assoggettare al proprio dominio, scontrandosi con gli altri signori dell'epoca, quali i Rivola, i Suardi e i Colleoni. Dotata di fortificazioni, fu a lungo travaglia dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, venendo saccheggiata, verso la fine del XIV secolo, dalle truppe di Giovanni Acuto, alleato dei fiorentini nella guerra contro il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a>. Seguendo le vicende dei conti Mozzi, perse gran parte della sua importanza quando i discendenti di questo casato si stabilirono nel capoluogo provinciale. Il patrimonio storico-artistico comprende varie dimore gentilizie, tra cui spiccano: la Ca' Dorotina e le ville Berizzi e Albani, risalenti al Settecento; le ville "La Bagnada", Masnada e "La Pinacoteca" (quest'ultima voluta dal conte Lochis Cattaneo), costruite nel XIX secolo. Oltre ai resti del castello dei Mozzi, trasformato in villa, degne di nota sono anche: la parrocchiale di San Giovanni Battista, della prima metà del Novecento, contenente pregevoli opere d'arte cinquecentesche, e la moderna chiesa dedicata a Santa Maria Madre della Chiesa.

Economia

L'agricoltura si articola in numerose coltivazioni, come cereali, foraggi e vite; si allevano bovini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori opportunità di occupazione è, tuttavia, quello industriale, costituito da numerose aziende che operano nei comparti edile, metalmeccanico, tessile, del legno e della fabbricazione di mobili, giocattoli, articoli in carta, materie plastiche e prodotti chimici di base. È presente il servizio bancario. Una buona rete commerciale, affiancata ad attività di consulenza informatica, completa il quadro del terziario. Tra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell'informazione provvedono anche l'emittente radiofonica e il giornale locali. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, oltre alla farmacia, si registra la presenza di un istituto di recupero e rieducazione funzionali.

L'agricoltura si articola in numerose coltivazioni, come cereali, foraggi e vite; si allevano bovini, caprini, equini e avicoli. Il settore che offre maggiori opportunità di occupazione è, tuttavia, quello industriale, costituito da numerose aziende che operano nei comparti edile, metalmeccanico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, del legno e della fabbricazione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, giocattoli, articoli in carta, materie plastiche e prodotti chimici di base. È presente il servizio bancario. Una buona rete commerciale, affiancata ad attività di consulenza informatica, completa il quadro del terziario. Tra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell'informazione provvedono anche l'emittente radiofonica e il giornale locali. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, oltre alla farmacia, si registra la presenza di un istituto di recupero e rieducazione funzionali.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, visitando il Parco dei Colli di Bergamo, è molto frequentata per lavoro, grazie soprattutto agli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. Gli intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, sono ulteriormente alimentati dalle locali attività commerciali. Tra le manifestazioni, che tradizionalmente richiamano numerosi visitatori, vanno ricordati i concerti musicali di giugno. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, visitando il Parco dei Colli di Bergamo, è molto frequentata per lavoro, grazie soprattutto agli insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera. Gli intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, sono ulteriormente alimentati dalle locali attività commerciali. Tra le manifestazioni, che tradizionalmente richiamano numerosi visitatori, vanno ricordati i concerti musicali di giugno. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mozzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.