Descrizione

Comune collinare, di antiche origini; le sue principali risorse economiche sono costituite da una fiorente industria e da una moderata attività agricola e turistica. I mottalciatesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, risiedono nel capoluogo comunale, in aggregati urbani minori (Canton Campaccio, Canton Colombo-Gerbo, Canton Drumma, Canton Gazzo, Canton Iuli, Canton Santa Maria, Canton Stellino, Canton Vittore, Motto Superiore e San Silvestro), nonché in numerose case sparse. L’abitato si estende all’apice di un ripido pianalto in bella posizione panoramica sulla pianura circostante, attraversata da un torrente. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate; occupato in parte da aride lande pianeggianti ricoperte da ciottoli e sassi fluviali e percorse nel sottosuolo da numerose falde acquifere, è dominato da incolte estensioni di felci, rovi, ginestre e robinie. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una stella d’argento i cui raggi sono accompagnati da petali di giglio d’argento, da un lambello d’oro a cinque pendenti e da tre fasce d’argento.

Comune collinare, di antiche origini; le sue principali risorse economiche sono costituite da una fiorente industria e da una moderata attività agricola e turistica. I mottalciatesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, risiedono nel capoluogo comunale, in aggregati urbani minori (Canton Campaccio, Canton Colombo-Gerbo, Canton Drumma, Canton Gazzo, Canton Iuli, Canton Santa Maria, Canton Stellino, Canton Vittore, Motto Superiore e San Silvestro), nonché in numerose case sparse. L’abitato si estende all’apice di un ripido pianalto in bella posizione panoramica sulla pianura circostante, attraversata da un torrente. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate; occupato in parte da aride lande pianeggianti ricoperte da ciottoli e sassi fluviali e percorse nel sottosuolo da numerose falde acquifere, è dominato da incolte estensioni di felci, rovi, ginestre e robinie. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una stella d’argento i cui raggi sono accompagnati da petali di giglio d’argento, da un lambello d’oro a cinque pendenti e da tre fasce d’argento.

Storia

Il toponimo deriva dall’unione del sostantivo “motta” proveniente a sua volta dal sostantivo prelatino “mott”, ossia ‘mucchio di terra o colle senza punta, con Alciati, nome dei signori che dominarono il feudo durante il Medioevo. Il suo territorio era già popolato in epoca romana, come dimostrano alcune reperti archeologici del II secolo d.C. Compresa in età medievale nel comitato i Vercelli, ebbe come signori i De Briandate, che dovettero spartirsi il feudo nel XIV secolo con gli Alciati, con cui disputarono aspre lotte per il possesso di questi territori, dovendo infine cederli loro in gran parte. Suddivisa successivamente tra i signori di Castellengo e gli Avogadro di Collobiano, si sottomise infine all’autorità dei Savoia. Una porzione consistente dei suoi territori passò alla fine del 1400 ai Ferrero di Masserano e, nel XVII secolo agli Arborio, signori di Gattinara e di altri feudi limitrofi. Ottenuta la libertà alla fine del XVII secolo in seguito alle campagne napoleoniche fu, durante la seconda guerra mondiale, teatro di sanguinose rappresaglie naziste. Numerosi edifici religiosi adornano il grazioso centro storico e le località limitrofe: la parrocchiale di San Vincenzo è una ricostruzione settecentesca dell’originario fabbricato in stile romanico e conserva all’interno un pregiato altare marmoreo del Colombara (1782) un baldacchino ottocentesco e interessanti tele a soggetto sacro; la chiesa di Santa Maria della Bozzolina, riedificata nel XVIII secolo, è abbellita internamente da decorazioni del XX secolo e custodisce tele del XVIII secolo e un bell’altare maggiore in marmi policromi. Interessanti sono anche i resti del castello medievale appartenuto alla famiglia Alciati, di cui restano tuttavia solo pochi ruderi e un cunicolo sotterraneo.

Il toponimo deriva dall’unione del sostantivo “motta” proveniente a sua volta dal sostantivo prelatino “mott”, ossia ‘mucchio di terra o colle senza punta, con Alciati, nome dei signori che dominarono il feudo durante il Medioevo. Il suo territorio era già popolato in epoca romana, come dimostrano alcune reperti archeologici del II secolo d.C. Compresa in età medievale nel comitato i Vercelli, ebbe come signori i De Briandate, che dovettero spartirsi il feudo nel XIV secolo con gli Alciati, con cui disputarono aspre lotte per il possesso di questi territori, dovendo infine cederli loro in gran parte. Suddivisa successivamente tra i signori di Castellengo e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> di Collobiano, si sottomise infine all’autorità dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Una porzione consistente dei suoi territori passò alla fine del 1400 ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a> di Masserano e, nel XVII secolo agli Arborio, signori di Gattinara e di altri feudi limitrofi. Ottenuta la libertà alla fine del XVII secolo in seguito alle campagne napoleoniche fu, durante la seconda guerra mondiale, teatro di sanguinose rappresaglie naziste. Numerosi edifici religiosi adornano il grazioso centro storico e le località limitrofe: la parrocchiale di San Vincenzo è una ricostruzione settecentesca dell’originario fabbricato in stile romanico e conserva all’interno un pregiato altare marmoreo del Colombara (1782) un baldacchino ottocentesco e interessanti tele a soggetto sacro; la chiesa di Santa Maria della Bozzolina, riedificata nel XVIII secolo, è abbellita internamente da decorazioni del XX secolo e custodisce tele del XVIII secolo e un bell’altare maggiore in marmi policromi. Interessanti sono anche i resti del castello medievale appartenuto alla famiglia Alciati, di cui restano tuttavia solo pochi ruderi e un cunicolo sotterraneo.

Economia

Il settore primario, sebbene occupi una percentuale di manodopera locale non particolarmente consistente, produce svariati prodotti, tra cui spiccano il riso, l’uva e gli ortaggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. L’industria va assumendo invece un ruolo di primo piano ed è costituita da piccole e medie imprese volte alla produzione di tessuti, carta, materiali da costruzione, macchinari e generi alimentari. Legata alla presenza turistica estiva e invernale annovera numerosi esercizi commerciali, mentre il terziario comprende servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Ospita la scuola materna ed elementare, ma manca di altre strutture preposte alla diffusione della cultura. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico. Per lo sport sono a disposizione vari maneggi.

Il settore primario, sebbene occupi una percentuale di manodopera locale non particolarmente consistente, produce svariati prodotti, tra cui spiccano il riso, l’uva e gli ortaggi; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. L’industria va assumendo invece un ruolo di primo piano ed è costituita da piccole e medie imprese volte alla produzione di tessuti, carta, materiali da costruzione, macchinari e generi alimentari. Legata alla presenza turistica estiva e invernale annovera numerosi esercizi commerciali, mentre il terziario comprende servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Ospita la scuola materna ed elementare, ma manca di altre strutture preposte alla diffusione della cultura. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico. Per lo sport sono a disposizione vari maneggi.

Relazioni

Meta di significativo richiamo turistico, sia nel periodo invernale che estivo, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alla presenza sul territorio di imprese e aziende che garantiscono un buon assorbimento di manodopera. Inserita nell’itinerario della Grande Traversata del Biellese, richiama, inoltre, numerosi appassionati di escursionismo. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per i servizi non presenti sul posto. Tra le manifestazioni si segnalano: la fiera di San Fedele, ad aprile; la fiera d’autunno, a settembre; la sagra dell’uva e del riso, sempre a settembre. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Carmine, si celebra il 16 luglio.

Meta di significativo richiamo turistico, sia nel periodo invernale che estivo, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alla presenza sul territorio di imprese e aziende che garantiscono un buon assorbimento di manodopera. Inserita nell’itinerario della Grande Traversata del Biellese, richiama, inoltre, numerosi appassionati di escursionismo. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per i servizi non presenti sul posto. Tra le manifestazioni si segnalano: la fiera di San Fedele, ad aprile; la fiera d’autunno, a settembre; la sagra dell’uva e del riso, sempre a settembre. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Carmine, si celebra il 16 luglio.

Località

Canton Campaccio, Canton Colombo-Gerbo, Canton Drumma, Canton Gazzo, Canton Iuli, Canton Santa Maria, Canton Stellino, Canton Vittore, San Silvestro

Canton Campaccio, Canton Colombo-Gerbo, Canton Drumma, Canton Gazzo, Canton Iuli, Canton Santa Maria, Canton Stellino, Canton Vittore, San Silvestro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mottalciata rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.