Descrizione

Centro di pianura, di impianto medievale ma di origine antica; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dai settori industriale e terziario. I mottesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località di Belvedere-Piano Tavola, nonché in numerosissime case sparse. Il territorio, che comprende l'isola amministrativa Fiumazzo-Fontanazza, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche lievi. L'abitato sorge su una rupe lavica, con andamento plano-altimetrico lineare, e mostra forti segni di espansione edilizia.

Centro di pianura, di impianto medievale ma di origine antica; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dai settori industriale e terziario. I mottesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località di Belvedere-Piano Tavola, nonché in numerosissime case sparse. Il territorio, che comprende l'isola amministrativa Fiumazzo-Fontanazza, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche lievi. L'abitato sorge su una rupe lavica, con andamento plano-altimetrico lineare, e mostra forti segni di espansione edilizia.

Storia

Nel dialetto locale è Anastasìa a Motta, forma che conserva l'accento del nome greco da cui deriva: “Anastasía”. Si chiamava Motta il monte su cui sorse il primo nucleo abitato; il nome della Santa venne aggiunto successivamente. L'area fu abitata sin dall'antichità, come dimostra, per altro, il rinvenimento di iscrizioni greche. Nell'undicesimo secolo fu conquistata dai normanni, il cui capo, il conte Ruggero I d'Altavilla, fece restaurare, a difesa dalle continue incursioni dei saraceni, una roccaforte intorno alla quale si era sviluppato il nucleo abitativo. Lo stesso conte la donò al vescovo di Catania, nella cui giurisdizione risulta ancora in un documento del XIII secolo. Il potere passò poi nelle mani di vari signori, per finire in quelle dei Moncada, che ne furono padroni fino all'eversione feudale. Dall'epoca di Carlo V fino alla seconda metà del Settecento la popolazione si era quasi raddoppiata, arrivando a sfiorare i mille abitanti. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello normanno –eretto nel secolo XI su una costruzione già esistente–, che presenta numerose punte merlate; la chiesa madre, che si erge accanto ad esso, costruita nel XII secolo ma rimaneggiata nel Seicento, con due caratteristiche cupole a cappella semicircolare; il dongione (cioè torrione) normanno, torre merlata costruita nell'undicesimo secolo, che presenta una massiccia mole a pianta rettangolare, con grandi finestre monofore. La costruzione svetta, coi suoi 21 metri, sul punto più alto di una rupe, da dove domina l'ingresso dal mare e la piana di Catania; le grandi finestre, insieme con sedili in pietra ricavati nei muri, piccoli stipi a muro e cavità in cui riporre i lumi, sono il frutto di rimaneggiamenti successivi per adattarla ad abitazione per gli aristocratici del tempo.

Nel dialetto locale è Anastasìa a Motta, forma che conserva l'accento del nome <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> da cui deriva: “Anastasía”. Si chiamava Motta il monte su cui sorse il primo nucleo abitato; il nome della Santa venne aggiunto successivamente. L'area fu abitata sin dall'antichità, come dimostra, per altro, il rinvenimento di iscrizioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECHE'>greche</a>. Nell'undicesimo secolo fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>, il cui capo, il conte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=RUGGEROI'>Ruggero I</a> d'Altavilla, fece restaurare, a difesa dalle continue incursioni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENI'>saraceni</a>, una roccaforte intorno alla quale si era sviluppato il nucleo abitativo. Lo stesso conte la donò al vescovo di Catania, nella cui giurisdizione risulta ancora in un documento del XIII secolo. Il potere passò poi nelle mani di vari signori, per finire in quelle dei Moncada, che ne furono padroni fino all'eversione feudale. Dall'epoca di Carlo V fino alla seconda metà del Settecento la popolazione si era quasi raddoppiata, arrivando a sfiorare i mille abitanti. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>normanno</a> –eretto nel secolo XI su una costruzione già esistente–, che presenta numerose punte merlate; la chiesa madre, che si erge accanto ad esso, costruita nel XII secolo ma rimaneggiata nel Seicento, con due caratteristiche cupole a cappella semicircolare; il dongione (cioè torrione) <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>normanno</a>, torre merlata costruita nell'undicesimo secolo, che presenta una massiccia mole a pianta rettangolare, con grandi finestre monofore. La costruzione svetta, coi suoi 21 metri, sul punto più alto di una rupe, da dove domina l'ingresso dal mare e la piana di Catania; le grandi finestre, insieme con sedili in pietra ricavati nei muri, piccoli stipi a muro e cavità in cui riporre i lumi, sono il frutto di rimaneggiamenti successivi per adattarla ad abitazione per gli aristocratici del tempo.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con una ricca produzione di uva, olive, grano e mandorle nonché con l'allevamento di bovini, ovini e caprini, anche grazie alle numerose aree adibite a pascolo. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, metalmeccanico, chimico, della carta, dei materiali da costruzione, delle apparecchiature elettriche, delle apparecchiature medicali e chirurgiche, della carrozzeria per autoveicoli, dei mobili e dell'edilizia; caratteristici sono gli oggetti dell'artigianato locale in ferro battuto. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca “Angelo Emanuele”. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con una ricca produzione di uva, olive, grano e mandorle nonché con l'allevamento di bovini, ovini e caprini, anche grazie alle numerose aree adibite a pascolo. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, metalmeccanico, chimico, della carta, dei materiali da costruzione, delle apparecchiature elettriche, delle apparecchiature medicali e chirurgiche, della carrozzeria per autoveicoli, dei mobili e dell'edilizia; caratteristici sono gli oggetti dell'artigianato locale in ferro battuto. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca “Angelo Emanuele”. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini, comunque, non sono molto intensi: i mottesi vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, quasi solo per l'espletamento di pratiche burocratiche o per motivi sanitari; né, dal suo canto, il centro fa rilevare una forza centripeta degna di rilievo. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere menzionati: gli spettacoli d'arte varia, a luglio; la fiera commerciale mottese, ad agosto, che esalta particolarmente la ricchezza della produzione agricola locale. La festa della Patrona, Sant'Anastasia, si celebra il 25 agosto con la partecipazione e la sfilata storica del gruppo folcloristico degli sbandieratori.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini, comunque, non sono molto intensi: i mottesi vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, quasi solo per l'espletamento di pratiche burocratiche o per motivi sanitari; né, dal suo canto, il centro fa rilevare una forza centripeta degna di rilievo. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere menzionati: gli spettacoli d'arte varia, a luglio; la fiera commerciale mottese, ad agosto, che esalta particolarmente la ricchezza della produzione agricola locale. La festa della Patrona, Sant'Anastasia, si celebra il 25 agosto con la partecipazione e la sfilata storica del gruppo folcloristico degli sbandieratori.

Località

Belvedere, Fiumazzo-Fontanazza

Belvedere, Fiumazzo-Fontanazza

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Motta Sant'Anastasia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.