Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si fonda su attività quasi esclusivamente agricole. I morteronesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località di Medalunga. Il territorio, dal profilo geometrico tipicamente montano, fa registrare una forte escursione altimetrica, che va dai 758 ai 1.667 metri sul livello del mare. L'abitato, praticamente disseminato sul territorio e composto da piccole abitazioni in pietra, con tipici tetti spioventi in lastroni, è posto in una suggestiva cornice naturale e presenta un andamento plano-altimetrico irregolare, caratterizzato da pianori e scoscesi rilievi. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è partito d'azzurro e d'argento. Le due parti sono attraversate da un faggio: la parte di chioma posta nella zona azzurra è spoglia (come sono gli alberi in inverno) e di colore nero; la parte posta nella zona d'argento è verde.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si fonda su attività quasi esclusivamente agricole. I morteronesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località di Medalunga. Il territorio, dal profilo geometrico tipicamente montano, fa registrare una forte escursione altimetrica, che va dai 758 ai 1.667 metri sul livello del mare. L'abitato, praticamente disseminato sul territorio e composto da piccole abitazioni in pietra, con tipici tetti spioventi in lastroni, è posto in una suggestiva cornice naturale e presenta un andamento plano-altimetrico irregolare, caratterizzato da pianori e scoscesi rilievi. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è partito d'azzurro e d'argento. Le due parti sono attraversate da un faggio: la parte di chioma posta nella zona azzurra è spoglia (come sono gli alberi in inverno) e di colore nero; la parte posta nella zona d'argento è verde.

Storia

Il nome deriva probabilmente dal tardo latino "mortarium", che significa 'acqua stagnante'; per altri prenderebbe origine dal termine, anch'esso latino, MONS, che si riferisce ai pascoli circostanti. Le prime notizie storiche, riguardanti il luogo, risalgono alla prima metà del '400, quando già vi abitavano le famiglie Invernizzi, Locatelli e Manzoni. Nel '600 fu venduta, insieme a Boazzo, Frasnida, Costa e altre ancora, al tesoriere dello Stato di Milano, Marcellino Airoldi. Dal XIV secolo molte delle famiglie locali si trasferirono a Lecco, centro che mantenne sempre vivi contatti con la popolazione locale e dal quale il borgo dipendeva, dal punto di vista sia amministrativo che ecclesiastico. Durante la seconda guerra mondiale, il territorio comunale fu teatro di numerose battaglie e gli abitanti prestarono valorosamente la loro opera ed il loro aiuto. La chiesa parrocchiale dell'Assunta, consacrata nel '300, ha subìto numerosi rimaneggiamenti fino al '600 e successivamente, alla metà dell'Ottocento, è stata quasi totalmente riedificata in stile neoclassico. Negli ultimi decenni ha subìto un lento, ma progressivo spopolamento, che l'ha portata ai limiti dell'inconsistenza demografica.

Il nome deriva probabilmente dal tardo latino "mortarium", che significa 'acqua stagnante'; per altri prenderebbe origine dal termine, anch'esso latino, MONS, che si riferisce ai pascoli circostanti. Le prime notizie storiche, riguardanti il luogo, risalgono alla prima metà del '400, quando già vi abitavano le famiglie Invernizzi, Locatelli e Manzoni. Nel '600 fu venduta, insieme a Boazzo, Frasnida, Costa e altre ancora, al tesoriere dello Stato di Milano, Marcellino Airoldi. Dal XIV secolo molte delle famiglie locali si trasferirono a Lecco, centro che mantenne sempre vivi contatti con la popolazione locale e dal quale il borgo dipendeva, dal punto di vista sia amministrativo che ecclesiastico. Durante la seconda guerra mondiale, il territorio comunale fu teatro di numerose battaglie e gli abitanti prestarono valorosamente la loro opera ed il loro aiuto. La chiesa parrocchiale dell'Assunta, consacrata nel '300, ha subìto numerosi rimaneggiamenti fino al '600 e successivamente, alla metà dell'Ottocento, è stata quasi totalmente riedificata in stile neoclassico. Negli ultimi decenni ha subìto un lento, ma progressivo spopolamento, che l'ha portata ai limiti dell'inconsistenza demografica.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle ben avviate attività agricole e sul settore turistico, solo recentemente valorizzato. Un tempo la gente del posto era dedita all'allevamento, allo sfruttamento del bosco, per la produzione di carbone, e alla tessitura di panni di lana grezza. Oggi la maggior parte di queste attività sono scomparse e rimangono quelle legate all'allevamento bovino e caprino, facilitato dalla presenza degli ampi pascoli, che si stendono al di sopra dell'abitato. L'industria è rappresentata da qualche impresa edile, impiantata recentemente per la costruzione di villette e il restauro delle antiche cascine. Il terziario trova espressione con impieghi negli impianti di risalita e nelle attrezzature per il turismo. I servizi pubblici sono, naturalmente, adeguati alle dimensioni della piccola comunità e sul posto non ci sono sportelli bancari, istituzioni scolastiche o strutture atte alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. L'attività ricettiva garantisce la ristorazione e qualche posto letto.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle ben avviate attività agricole e sul settore turistico, solo recentemente valorizzato. Un tempo la gente del posto era dedita all'allevamento, allo sfruttamento del bosco, per la produzione di carbone, e alla tessitura di panni di lana grezza. Oggi la maggior parte di queste attività sono scomparse e rimangono quelle legate all'allevamento bovino e caprino, facilitato dalla presenza degli ampi pascoli, che si stendono al di sopra dell'abitato. L'industria è rappresentata da qualche impresa edile, impiantata recentemente per la costruzione di villette e il restauro delle antiche cascine. Il terziario trova espressione con impieghi negli impianti di risalita e nelle attrezzature per il turismo. I servizi pubblici sono, naturalmente, adeguati alle dimensioni della piccola comunità e sul posto non ci sono sportelli bancari, istituzioni scolastiche o strutture atte alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. L'attività ricettiva garantisce la ristorazione e qualche posto letto.

Relazioni

Può essere considerata una meta turistica di discreto livello per la possibilità di escursioni sulla vetta del Resegone, attraverso la conca della sorgente delle Forbesette. Lo splendido paesaggio offre, inoltre, agli appassionati naturalisti, una fauna particolarmente ricca, rappresentata da camosci, caprioli e lepri. La festa patronale, dedicata a Santa Maria Assunta, si celebra il 15 agosto.

Può essere considerata una meta turistica di discreto livello per la possibilità di escursioni sulla vetta del Resegone, attraverso la conca della sorgente delle Forbesette. Lo splendido paesaggio offre, inoltre, agli appassionati naturalisti, una fauna particolarmente ricca, rappresentata da camosci, caprioli e lepri. La festa patronale, dedicata a Santa Maria Assunta, si celebra il 15 agosto.

Località

Medalungo, Monte Due Mani

Medalungo, Monte Due Mani

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Morterone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.