Descrizione

Centro collinare di antica origine; l’economia che lo sostiene è incentrata sulle tradizionali attività rurali e su alcune dinamiche imprese industriali. Gran parte dei morlupesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in località Monte Vario, in un elevato numero di piccolissimi aggregati urbani e in case sparse sui fondi. L’abitato, arroccato su uno sperone collinare, tra due valli a strapiombo, è formato da un caratteristico nucleo medievale, con vie strette e ripide, e da una zona più recente, scandita da strade rettilinee. Il comprensorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico dolce e nel complesso regolare: sulla sua superficie si susseguono a perdita d’occhio poggi e morbidi dossi ammantati di vigneti, oliveti e frutteti, che si giovano del clima mite e della vicinanza del fiume Tevere; numerosi corsi d’acqua bagnano la fertile campagna che circonda l’abitato, per poi confluire in questo maestoso fiume, che forma anse sinuose a oriente dell’agro comunale.

Centro collinare di antica origine; l’economia che lo sostiene è incentrata sulle tradizionali attività rurali e su alcune dinamiche imprese industriali. Gran parte dei morlupesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in località Monte Vario, in un elevato numero di piccolissimi aggregati urbani e in case sparse sui fondi. L’abitato, arroccato su uno sperone collinare, tra due valli a strapiombo, è formato da un caratteristico nucleo medievale, con vie strette e ripide, e da una zona più recente, scandita da strade rettilinee. Il comprensorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico dolce e nel complesso regolare: sulla sua superficie si susseguono a perdita d’occhio poggi e morbidi dossi ammantati di vigneti, oliveti e frutteti, che si giovano del clima mite e della vicinanza del fiume Tevere; numerosi corsi d’acqua bagnano la fertile campagna che circonda l’abitato, per poi confluire in questo maestoso fiume, che forma anse sinuose a oriente dell’agro comunale.

Storia

Popolata fin dal paleolitico, ospitò nel III secolo a.C. una stazione di sosta romana che, situata al ventesimo miglio della via consolare Flaminia e perciò detta STATIO AD VIGESIMUM, costituì il polo di aggregazione del più antico insediamento. Una bolla papale del 1074 d.C. attesta la sua appartenenza all’abbazia di San Paolo; dalla fine del XIII secolo al Seicento fu invece sotto la giurisdizione degli Orsini, che per brevi periodi si alternarono ai Colonna e che nel 1613 la vendettero al cardinale Scipione Borghese. Il toponimo è un probabile composto di MORRO, voce di origine preromana e di incerta etimologia, e di “lupo”, inteso come nome di persona o usato, in senso traslato, per indicare un luogo non facilmente raggiungibile e ben protetto. Risale al IV secolo d.C. l’unica testimonianza superstite del periodo romano, una catacomba rinvenuta nel sito dell’antica STATIO e composta da ottanta sepolture divise in sette bracci. Il trecentesco castello edificato dagli Orsini fu restaurato nel 1598 e nel Cinquecento fu interamente riedificata anche la chiesa medievale di San Giovanni Battista, che racchiude una lapide del IX secolo, con interessanti iscrizioni in latino volgare. Seicenteschi sono palazzo Borghese e il convento di Santa Caterina da Siena: quest’ultimo, nato all’interno del castello, venne poi allargato con un’ardita struttura a strapiombo sul vuoto.

Popolata fin dal paleolitico, ospitò nel III secolo a.C. una stazione di sosta romana che, situata al ventesimo miglio della via consolare Flaminia e perciò detta STATIO AD VIGESIMUM, costituì il polo di aggregazione del più antico insediamento. Una bolla papale del 1074 d.C. attesta la sua appartenenza all’abbazia di San Paolo; dalla fine del XIII secolo al Seicento fu invece sotto la giurisdizione degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, che per brevi periodi si alternarono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a> e che nel 1613 la vendettero al cardinale Scipione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a>. Il toponimo è un probabile composto di MORRO, voce di origine preromana e di incerta etimologia, e di “lupo”, inteso come nome di persona o usato, in senso traslato, per indicare un luogo non facilmente raggiungibile e ben protetto. Risale al IV secolo d.C. l’unica testimonianza superstite del periodo romano, una catacomba rinvenuta nel sito dell’antica STATIO e composta da ottanta sepolture divise in sette bracci. Il trecentesco castello edificato dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> fu restaurato nel 1598 e nel Cinquecento fu interamente riedificata anche la chiesa medievale di San Giovanni Battista, che racchiude una lapide del IX secolo, con interessanti iscrizioni in latino volgare. Seicenteschi sono palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a> e il convento di Santa Caterina da Siena: quest’ultimo, nato all’interno del castello, venne poi allargato con un’ardita struttura a strapiombo sul vuoto.

Economia

Le tradizionali attività rurali, rivolte alla coltivazione di uva, olive e frutta nonché all’allevamento di bovini, sono favorite dalla fertilità del terreno e continuano a rappresentare una buona fonte di reddito, sebbene si stiano progressivamente contraendo a favore degli altri settori economici: è presente, infatti, un certo numero di imprese industriali, le più competitive delle quali sono dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli, alla produzione della carta e alla lavorazione del legno e dei metalli; il recente sviluppo del commercio, avvenuto di pari passo con il potenziamento del comparto dei servizi, ha contribuito sensibilmente al miglioramento del tenore di vita. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e di un liceo scientifico, il comune è dotato di valide strutture culturali (una biblioteca comunale, una del Centro ricerche per la storia dell’alto Lazio e una specializzata in religione e teologia vocazionale); le strutture sanitarie annoverano la farmacia, un ambulatorio specialistico privato accreditato, un consultorio familiare e un centro di salute mentale mentre l’apparato ricettivo, che offre possibilità di ristorazione e di soggiorno, appare commisurato alle esigenze dei flussi turistici.

Le tradizionali attività rurali, rivolte alla coltivazione di uva, olive e frutta nonché all’allevamento di bovini, sono favorite dalla fertilità del terreno e continuano a rappresentare una buona fonte di reddito, sebbene si stiano progressivamente contraendo a favore degli altri settori economici: è presente, infatti, un certo numero di imprese industriali, le più competitive delle quali sono dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli, alla produzione della carta e alla lavorazione del legno e dei metalli; il recente sviluppo del commercio, avvenuto di pari passo con il potenziamento del comparto dei servizi, ha contribuito sensibilmente al miglioramento del tenore di vita. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e di un liceo scientifico, il comune è dotato di valide strutture culturali (una biblioteca comunale, una del Centro ricerche per la storia dell’alto Lazio e una specializzata in religione e teologia vocazionale); le strutture sanitarie annoverano la farmacia, un ambulatorio specialistico privato accreditato, un consultorio familiare e un centro di salute mentale mentre l’apparato ricettivo, che offre possibilità di ristorazione e di soggiorno, appare commisurato alle esigenze dei flussi turistici.

Relazioni

La ricchezza del patrimonio artistico e culturale, la bellezza del paesaggio e la vicinanza della capitale ne fanno una frequentata meta turistica, specialmente in corrispondenza delle feste religiose e delle manifestazioni folcloristiche che si susseguono durante l’anno: la terza domenica di gennaio si tengono i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, con la tradizionale benedizione degli animali, mentre l’ultima domenica di ottobre ha luogo un’allegra sagra della salsiccia; durante la stagione invernale, inoltre, la chiesa di Santa Maria al Borgo fa da scenario a una serie di concerti e il 24 dicembre viene allestito un suggestivo presepe vivente nella parte vecchia dell’abitato. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari.

La ricchezza del patrimonio artistico e culturale, la bellezza del paesaggio e la vicinanza della capitale ne fanno una frequentata meta turistica, specialmente in corrispondenza delle feste religiose e delle manifestazioni folcloristiche che si susseguono durante l’anno: la terza domenica di gennaio si tengono i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, con la tradizionale benedizione degli animali, mentre l’ultima domenica di ottobre ha luogo un’allegra sagra della salsiccia; durante la stagione invernale, inoltre, la chiesa di Santa Maria al Borgo fa da scenario a una serie di concerti e il 24 dicembre viene allestito un suggestivo presepe vivente nella parte vecchia dell’abitato. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto, con solenni funzioni religiose e festeggiamenti popolari.

Località

Ca' Bellina, Fontanucola, Monte Vario

Ca' Bellina, Fontanucola, Monte Vario

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Morlupo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.