Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e modeste iniziative industriali, affiancate da un crescente sviluppo turistico. I monteacutesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, la località di Tre Rivi, numerosi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Virani, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, sorge nella parte più elevata dei rilievi collinari che fanno da spartiacque tra i bacini del Po e del Borbore; si estende sulla sommità di due poggi isolati i cui fianchi sono profondamente incisi da un sistema di vallette tributarie della valle: il suo originario impianto è tipicamente medievale.

Comune collinare, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e modeste iniziative industriali, affiancate da un crescente sviluppo turistico. I monteacutesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, la località di Tre Rivi, numerosi nuclei urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Virani, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, sorge nella parte più elevata dei rilievi collinari che fanno da spartiacque tra i bacini del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a> e del Borbore; si estende sulla sommità di due poggi isolati i cui fianchi sono profondamente incisi da un sistema di vallette tributarie della valle: il suo originario impianto è tipicamente medievale.

Storia

La documentazione medievale relativa al toponimo riporta “Montecauto”, “Monte Acuto” e “Mons Acutus”, con evidente allusione alla sagoma aguzza dell’altura che sovrasta l’abitato. Il determinante riprende il nome della famiglia signorile del luogo. Le prime vicende storiche del borgo risalgono all’anno Mille, quando fu sottoposta alla pieve di San Pietro di Novelle. Dal X secolo fu sotto la giurisdizione del vescovo di Asti, poi dei conti di Briandate i quali, nel 1290 vendettero la signoria ai Roero. Dalla metà del Settecento, per estensione del ramo locale, la giurisdizione passò in parte ai Gromis di Trana e, in seguito, ai Carron di St-Thomas. Sotto il profilo storico-architettonico da menzionare sono: il castello, di origine antica, gravemente danneggiato dal terremoto del 1887; la parrocchiale di San Nicolao, risalente alla metà del Novecento; la chiesa di San Bernardino dei Disciplinanti, che conserva un artistico portale; la cappella di San Sebastiano, restaurata nella seconda metà dell’Ottocento; infine, la chiesa di San Pietro di Novelle, situata in località Occhietti, che sorge sul sito di un’antica pieve, presente nei documenti fin dal 901.

La documentazione medievale relativa al toponimo riporta “Montecauto”, “Monte Acuto” e “Mons Acutus”, con evidente allusione alla sagoma aguzza dell’altura che sovrasta l’abitato. Il determinante riprende il nome della famiglia signorile del luogo. Le prime vicende storiche del borgo risalgono all’anno Mille, quando fu sottoposta alla pieve di San Pietro di Novelle. Dal X secolo fu sotto la giurisdizione del vescovo di Asti, poi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBRIANDATE'>conti di Briandate</a> i quali, nel 1290 vendettero la signoria ai Roero. Dalla metà del Settecento, per estensione del ramo locale, la giurisdizione passò in parte ai Gromis di Trana e, in seguito, ai Carron di St-Thomas. Sotto il profilo storico-architettonico da menzionare sono: il castello, di origine antica, gravemente danneggiato dal terremoto del 1887; la parrocchiale di San Nicolao, risalente alla metà del Novecento; la chiesa di San Bernardino dei Disciplinanti, che conserva un artistico portale; la cappella di San Sebastiano, restaurata nella seconda metà dell’Ottocento; infine, la chiesa di San Pietro di Novelle, situata in località Occhietti, che sorge sul sito di un’antica pieve, presente nei documenti fin dal 901.

Economia

Ospita gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali ed è sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), fragole e pesche; parte della popolazione si dedica, oltre che alla silvicoltura, anche alla zootecnia: si allevano bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare (bevande), delle confezioni, della lavorazione del legno, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, delle parti e accessori per autoveicoli, dei mobili, della metallurgia, della meccanica e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Ospita gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali ed è sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), fragole e pesche; parte della popolazione si dedica, oltre che alla silvicoltura, anche alla zootecnia: si allevano bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare (bevande), delle confezioni, della lavorazione del legno, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, delle parti e accessori per autoveicoli, dei mobili, della metallurgia, della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a> e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza di una farmacia costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

La varietà e la bellezza del paesaggio naturale offrono notevoli potenzialità turistiche, con valide proposte enogastronomiche e suggestivi percorsi per il trekking e per il ciclismo fuori strada. Qui si produce l’Arneis, si raccolgono funghi e castagne, si pratica l’apicoltura: tutto ciò dà il via alle numerose sagre che si svolgono durante tutto l’anno, soprattutto in autunno e in estate, con intelligenti iniziative promozionali, banchetti e orchestra, tutto immerso in un’atmosfera antica. L’aggregato minore di Sant’Anna, inoltre, diventa una volta l’anno la “capitale” del vino Arneis. Una calda settimana di luglio trascorre così su queste colline tra fuochi d’artificio, balli a palchetto, cene sotto le stelle, cui si uniscono i momenti “ufficiali” della manifestazione, incluso il premio giornalistico riservato a chi nel corso dell’anno si è impegnato attivamente nella comunicazione sul Roero e i suoi prodotti. Tra le varie manifestazioni, da segnalare è il “Piatto per il Roero Arneis”: si tratta di un appuntamento riservato a poche decine di commensali, durante il quale la genialità dei cuochi propone nuovi abbinamenti gastronomici con il bianco locale, servito a tutto pasto. La sagra vede il suo epilogo nell’affascinante spettacolo pirotecnico. Da non perdere, infine, la sagra del fungo, ad agosto e quella della castagna e del vino, a settembre. Il Patrono, San Nicolao, si festeggia il 6 dicembre.

La varietà e la bellezza del paesaggio naturale offrono notevoli potenzialità turistiche, con valide proposte enogastronomiche e suggestivi percorsi per il trekking e per il ciclismo fuori strada. Qui si produce l’Arneis, si raccolgono funghi e castagne, si pratica l’apicoltura: tutto ciò dà il via alle numerose sagre che si svolgono durante tutto l’anno, soprattutto in autunno e in estate, con intelligenti iniziative promozionali, banchetti e orchestra, tutto immerso in un’atmosfera antica. L’aggregato minore di Sant’Anna, inoltre, diventa una volta l’anno la “capitale” del vino Arneis. Una calda settimana di luglio trascorre così su queste colline tra fuochi d’artificio, balli a palchetto, cene sotto le stelle, cui si uniscono i momenti “ufficiali” della manifestazione, incluso il premio giornalistico riservato a chi nel corso dell’anno si è impegnato attivamente nella comunicazione sul Roero e i suoi prodotti. Tra le varie manifestazioni, da segnalare è il “Piatto per il Roero Arneis”: si tratta di un appuntamento riservato a poche decine di commensali, durante il quale la genialità dei cuochi propone nuovi abbinamenti gastronomici con il bianco locale, servito a tutto pasto. La sagra vede il suo epilogo nell’affascinante spettacolo pirotecnico. Da non perdere, infine, la sagra del fungo, ad agosto e quella della castagna e del vino, a settembre. Il Patrono, San Nicolao, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Bordoni Alti, Bordoni Bassi, Bricco Ferreri, Capelli, Fontanoni, Mussi, Musso, Occhetti, Oggera, Rivetto, Roreto, Rossino, San Vincenzo, Sandri, Tre Rivi, Virani

Bordoni Alti, Bordoni Bassi, Bricco Ferreri, Capelli, Fontanoni, Mussi, Musso, Occhetti, Oggera, Rivetto, Roreto, Rossino, San Vincenzo, Sandri, Tre Rivi, Virani

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monteu Roero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.