Descrizione

Cittadina collinare di origini molto antiche, la cui economia si fonda su numerose imprese industriali e sulle attività del terziario. La maggioranza dei monterotondesi o eretini, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre solo una piccola parte della comunità si distribuisce in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse sui fondi. Disteso su morbidi rilievi collinari a ridosso del fiume Tevere, l’abitato è costituito da un caratteristico nucleo di origine cinque-seicentesca e da una parte recente, sviluppatasi più in basso, lungo un’importante arteria viaria. Il comprensorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico molto regolare: i declivi appena accennati che movimentano gran parte della sua estensione sono coperti di vigneti e degradano dolcemente verso l’ampia pianura alluvionale creata dai sedimenti del Tevere, dove prevalgono i coltivi e i pascoli erbosi. A est dell’abitato s’innalzano invece i contrafforti dei monti Corniolani, caratterizzati dalla presenza di fenomeni carsici, quali pozzi e inghiottitoi, e di rigogliose formazioni boschive di cerri e carpini. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un monte all’italiana, verde, a tre cime, sormontato da una rosa rossa a cinque petali con altrettante foglioline azzurre.

Cittadina collinare di origini molto antiche, la cui economia si fonda su numerose imprese industriali e sulle attività del terziario. La maggioranza dei monterotondesi o eretini, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre solo una piccola parte della comunità si distribuisce in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse sui fondi. Disteso su morbidi rilievi collinari a ridosso del fiume Tevere, l’abitato è costituito da un caratteristico nucleo di origine cinque-seicentesca e da una parte recente, sviluppatasi più in basso, lungo un’importante arteria viaria. Il comprensorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico molto regolare: i declivi appena accennati che movimentano gran parte della sua estensione sono coperti di vigneti e degradano dolcemente verso l’ampia pianura alluvionale creata dai sedimenti del Tevere, dove prevalgono i coltivi e i pascoli erbosi. A est dell’abitato s’innalzano invece i contrafforti dei monti Corniolani, caratterizzati dalla presenza di fenomeni carsici, quali pozzi e inghiottitoi, e di rigogliose formazioni boschive di cerri e carpini. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un monte all’italiana, verde, a tre cime, sormontato da una rosa rossa a cinque petali con altrettante foglioline azzurre.

Storia

Sorge probabilmente nel sito dell’antica ERETUM, la cui esatta ubicazione è tuttora oggetto di controversia; citata da Virgilio nell’Eneide, essa fu una delle più antiche città sabine –la quarta dopo Rieti, AMITERNUM e Cori– e assunse grande importanza per la sua posizione strategica lungo la via Salaria. Nell’alto Medioevo il feudo appartenne all’abbazia di Farfa prima e al monastero di San Paolo fuori le Mura poi, passando agli Orsini dal XII secolo alla fine del Seicento; fu ceduto in seguito dai Barberini ai marchesi Del Grillo e da questi al duca di Sora, ottenendo da papa Gregorio XVI il titolo di città (1845). Nel 1867, al termine di un lungo assedio, fu conquistata dalle truppe di Garibaldi. Il toponimo, di chiara etimologia, allude alle caratteristiche morfologiche del sito. Il poderoso palazzo ducale fatto costruire dagli Orsini nel XII secolo, il cui torrione quadrangolare sovrasta l’abitato, presenta una facciata coronata da una balaustra ed è affrescato all’interno da notevoli pitture. Il duomo, intitolato a Santa Maria Maddalena e costruito nel 1629 in stile baroccheggiante, conserva dipinti seicenteschi di pregevole fattura e decorazioni a stucco. Tra gli edifici religiosi figurano inoltre la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie, la più antica dell’abitato, e il seicentesco convento dei cappuccini.

Sorge probabilmente nel sito dell’antica ERETUM, la cui esatta ubicazione è tuttora oggetto di controversia; citata da Virgilio nell’Eneide, essa fu una delle più antiche città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SABINE'>sabine</a> –la quarta dopo Rieti, AMITERNUM e Cori– e assunse grande importanza per la sua posizione strategica lungo la via Salaria. Nell’alto Medioevo il feudo appartenne all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a> prima e al monastero di San Paolo fuori le Mura poi, passando agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> dal XII secolo alla fine del Seicento; fu ceduto in seguito dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a> ai marchesi Del Grillo e da questi al duca di Sora, ottenendo da papa Gregorio XVI il titolo di città (1845). Nel 1867, al termine di un lungo assedio, fu conquistata dalle truppe di Garibaldi. Il toponimo, di chiara etimologia, allude alle caratteristiche morfologiche del sito. Il poderoso palazzo ducale fatto costruire dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> nel XII secolo, il cui torrione quadrangolare sovrasta l’abitato, presenta una facciata coronata da una balaustra ed è affrescato all’interno da notevoli pitture. Il duomo, intitolato a Santa Maria Maddalena e costruito nel 1629 in stile baroccheggiante, conserva dipinti seicenteschi di pregevole fattura e decorazioni a stucco. Tra gli edifici religiosi figurano inoltre la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie, la più antica dell’abitato, e il seicentesco convento dei cappuccini.

Economia

Un’economia piuttosto solida, proiettata soprattutto verso i settori secondario e terziario, mantiene alto il tenore di vita dei monterotondesi. L’industria è particolarmente vivace nei comparti dell’abbigliamento, della carta, della stampa e dell’editoria nonché in quelli dei materiali da costruzione, dei metalli, della meccanica e della produzione di apparecchi per la telefonia. Il terziario, che comprende una ricca rete commerciale e un buon numero di servizi qualificati, trae alimento dal cospicuo flusso di turisti. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di alcune biblioteche, delle scuole dell’obbligo e di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (licei scientifico e linguistico, istituto professionale per il commercio, istituti tecnico industriale, tecnico commerciale e tecnico per geometri); efficienti sono le strutture socio-sanitarie, con un ospedale, alcuni poliambulatori, due consultori familiari, un centro di salute mentale e un Sert (Servizio Tossicodipendenze). L’apparato ricettivo è comprensivo di validi esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Un’economia piuttosto solida, proiettata soprattutto verso i settori secondario e terziario, mantiene alto il tenore di vita dei monterotondesi. L’industria è particolarmente vivace nei comparti dell’abbigliamento, della carta, della stampa e dell’editoria nonché in quelli dei materiali da costruzione, dei metalli, della meccanica e della produzione di apparecchi per la telefonia. Il terziario, che comprende una ricca rete commerciale e un buon numero di servizi qualificati, trae alimento dal cospicuo flusso di turisti. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di alcune biblioteche, delle scuole dell’obbligo e di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (licei scientifico e linguistico, istituto professionale per il commercio, istituti tecnico industriale, tecnico commerciale e tecnico per geometri); efficienti sono le strutture socio-sanitarie, con un ospedale, alcuni poliambulatori, due consultori familiari, un centro di salute mentale e un Sert (Servizio Tossicodipendenze). L’apparato ricettivo è comprensivo di validi esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Relazioni

Le molte attrattive del centro storico e il ricco calendario delle manifestazioni folcloristiche locali costituiscono forti elementi di richiamo (che da soli non giustificano, certamente, il notevole incremento demografico): assai caratteristiche sono le celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate, che si tengono la domenica più vicina al 17 gennaio e che comprendono la tradizionale benedizione degli animali e la singolare cavalcata della statua del Santo –quest’ultima viene portata di chiesa in chiesa da un corteo di cavalieri e di animali bardati a festa, prima di venire affidata alla famiglia che la terrà in custodia per un intero anno–. La domenica più vicina al 24 giugno, in onore di San Giovanni, i rioni gareggiano nell’allestimento di grandi tavolate per la sagra della “ciummacata” –la lumaca–; la seconda domenica di ogni mese, nel centro storico, si svolge inoltre un’interessante mostra di antiquariato. La festa dei Patroni, i Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 3 maggio ed è accompagnata dalla sagra delle fave con il pecorino.

Le molte attrattive del centro storico e il ricco calendario delle manifestazioni folcloristiche locali costituiscono forti elementi di richiamo (che da soli non giustificano, certamente, il notevole incremento demografico): assai caratteristiche sono le celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate, che si tengono la domenica più vicina al 17 gennaio e che comprendono la tradizionale benedizione degli animali e la singolare cavalcata della statua del Santo –quest’ultima viene portata di chiesa in chiesa da un corteo di cavalieri e di animali bardati a festa, prima di venire affidata alla famiglia che la terrà in custodia per un intero anno–. La domenica più vicina al 24 giugno, in onore di San Giovanni, i rioni gareggiano nell’allestimento di grandi tavolate per la sagra della “ciummacata” –la lumaca–; la seconda domenica di ogni mese, nel centro storico, si svolge inoltre un’interessante mostra di antiquariato. La festa dei Patroni, i Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 3 maggio ed è accompagnata dalla sagra delle fave con il pecorino.

Località

Istituto Sperimentale Zootecnico, Osteria del Grillo, Riserva Macchia "La Villa", San Martinello, San Martino, Sant'Anzino

Istituto Sperimentale Zootecnico, Osteria del Grillo, Riserva Macchia "La Villa", San Martinello, San Martino, Sant'Anzino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monterotondo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.