Descrizione

Comune montano di antichissima origine, ad economia prevalentemente rurale integrata da una discreta vocazione turistica. Le case sparse nel comprensorio comunale ospitano una piccola parte della comunità dei monteneresi, che presenta un alto indice di vecchiaia e risiede soprattutto in due minuscoli aggregati urbani (Fonticelle e Selvoni) e nel capoluogo comunale, dalle caratteristiche abitazioni incastonate nella roccia nuda -da qui si domina una veduta aerea del massiccio della Maiella e del mare-. Il territorio comunale disegna con l'irregolare alternanza di promontori scabri e di pendii rocciosi un profilo geometrico vario e discontinuo. Su questa superficie aspra e poco duttile, incisa dai torrenti San Giusto e San Leo, la fatica dell'uomo è valsa a ben poco: predominano ovunque i piccoli boschi, i prati e le zone incolte. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è occupato dall'immagine di un leone rampante, che stringe fra le zampe anteriori un bisante.

Comune montano di antichissima origine, ad economia prevalentemente rurale integrata da una discreta vocazione turistica. Le case sparse nel comprensorio comunale ospitano una piccola parte della comunità dei monteneresi, che presenta un alto indice di vecchiaia e risiede soprattutto in due minuscoli aggregati urbani (Fonticelle e Selvoni) e nel capoluogo comunale, dalle caratteristiche abitazioni incastonate nella roccia nuda -da qui si domina una veduta aerea del massiccio della Maiella e del mare-. Il territorio comunale disegna con l'irregolare alternanza di promontori scabri e di pendii rocciosi un profilo geometrico vario e discontinuo. Su questa superficie aspra e poco duttile, incisa dai torrenti San Giusto e San Leo, la fatica dell'uomo è valsa a ben poco: predominano ovunque i piccoli boschi, i prati e le zone incolte. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è occupato dall'immagine di un leone rampante, che stringe fra le zampe anteriori un bisante.

Storia

Il territorio comunale ospitò la città frentana di IUVANUM, asservita a Roma nel I secolo a.C. Un documento del XII secolo contiene la prima menzione del borgo, che vi è ricordato con il nome di Montenigro e descritto come feudo del milite Iacobo de Ortonia. Intorno alla metà del XV secolo il feudo passò dai Caldora a Matteo di Capua e nel 1656 fu acquistato dai D'Aquino di Caramanico, che con tutta probabilità ne furono gli ultimi possessori. Sono visibili i resti di mura poligonali ascrivibili ad un antichissimo insediamento e in località Madonna del Palazzo sono radunate le testimonianze più significative dell'antica civiltà locale: qui è documentato il trasferimento a valle della frentana IUVANUM, di cui si possono ammirare l'acropoli, le basi di due templi, il foro e la cavea del teatro -nel convento della Madonna del Palazzo, inoltre, è stato impiegato materiale lapideo proveniente da questo importante stanziamento italico-. L'abitato subì danni molto gravi nel corso delle operazioni belliche dell'ultimo conflitto mondiale e fu in seguito parzialmente ricostruito.

Il territorio comunale ospitò la città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FRENTANA'>frentana</a> di IUVANUM, asservita a Roma nel I secolo a.C. Un documento del XII secolo contiene la prima menzione del borgo, che vi è ricordato con il nome di Montenigro e descritto come feudo del milite Iacobo de Ortonia. Intorno alla metà del XV secolo il feudo passò dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CALDORA'>Caldora</a> a Matteo di Capua e nel 1656 fu acquistato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a> di Caramanico, che con tutta probabilità ne furono gli ultimi possessori. Sono visibili i resti di mura poligonali ascrivibili ad un antichissimo insediamento e in località Madonna del Palazzo sono radunate le testimonianze più significative dell'antica civiltà locale: qui è documentato il trasferimento a valle della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FRENTANA'>frentana</a> IUVANUM, di cui si possono ammirare l'acropoli, le basi di due templi, il foro e la cavea del teatro -nel convento della Madonna del Palazzo, inoltre, è stato impiegato materiale lapideo proveniente da questo importante stanziamento italico-. L'abitato subì danni molto gravi nel corso delle operazioni belliche dell'ultimo conflitto mondiale e fu in seguito parzialmente ricostruito.

Economia

La scarsa risonanza che la modernità ha in questo tranquillo comune è dovuta in parte alla straordinaria vitalità delle tradizioni e al perdurare di arcaici modelli di vita. La poca disponibilità di aree coltivabili consente una produzione agricola di mero autoconsumo (cereali, patate e legumi), che trova sostegno nello sfruttamento del patrimonio boschivo e nell'allevamento di bestiame; precarie le condizioni dell'industria e del terziario -quest'ultimo è rappresentato da pochi esercizi commerciali e da una ristretta gamma di servizi, che non includono il settore dell'intermediazione finanziaria-. Da siffatte premesse economiche derivano un andamento demografico decisamente negativo e un sistema di infrastrutture un po' lacunoso. Il comune non ospita importanti sedi burocratiche ma possiede una biblioteca comunale e con le strutture scolastiche di cui dispone consente la frequenza del ciclo della scuola dell'obbligo; la mancanza di alberghi scoraggia invece l'afflusso di villeggianti, così come la disponibilità limitata di impianti sportivi -solo i tradizionali campi di calcio, da tennis e di bocce- tende ad appiattire l'estro e le inclinazioni dei giovani monteneresi; nel campo dell'assistenza sanitaria, è da segnalare la presenza incisiva di un poliambulatorio medico comunale.

La scarsa risonanza che la modernità ha in questo tranquillo comune è dovuta in parte alla straordinaria vitalità delle tradizioni e al perdurare di arcaici modelli di vita. La poca disponibilità di aree coltivabili consente una produzione agricola di mero autoconsumo (cereali, patate e legumi), che trova sostegno nello sfruttamento del patrimonio boschivo e nell'allevamento di bestiame; precarie le condizioni dell'industria e del terziario -quest'ultimo è rappresentato da pochi esercizi commerciali e da una ristretta gamma di servizi, che non includono il settore dell'intermediazione finanziaria-. Da siffatte premesse economiche derivano un andamento demografico decisamente negativo e un sistema di infrastrutture un po' lacunoso. Il comune non ospita importanti sedi burocratiche ma possiede una biblioteca comunale e con le strutture scolastiche di cui dispone consente la frequenza del ciclo della scuola dell'obbligo; la mancanza di alberghi scoraggia invece l'afflusso di villeggianti, così come la disponibilità limitata di impianti sportivi -solo i tradizionali campi di calcio, da tennis e di bocce- tende ad appiattire l'estro e le inclinazioni dei giovani monteneresi; nel campo dell'assistenza sanitaria, è da segnalare la presenza incisiva di un poliambulatorio medico comunale.

Relazioni

Gli scorci naturali che si schiudono improvvisamente alla vista mentre si percorrono i sentieri montani del comprensorio montenerese appagano i sensi e l'immaginazione ma sono ancora poco noti. Una discreta capacità di richiamo è appannaggio della zona archeologica, meta di visitatori occasionali ma anche oggetto di particolare attenzione e di studi approfonditi da parte di storici ed eruditi. La festa del Patrono S. Fedele si celebra il 24 aprile. Ha dato i natali allo statista Giuseppe de Thomasis (1767-1830).

Gli scorci naturali che si schiudono improvvisamente alla vista mentre si percorrono i sentieri montani del comprensorio montenerese appagano i sensi e l'immaginazione ma sono ancora poco noti. Una discreta capacità di richiamo è appannaggio della zona archeologica, meta di visitatori occasionali ma anche oggetto di particolare attenzione e di studi approfonditi da parte di storici ed eruditi. La festa del Patrono S. Fedele si celebra il 24 aprile. Ha dato i natali allo statista Giuseppe de Thomasis (1767-1830).

Località

Fonticelle, Selvoni

Fonticelle, Selvoni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montenerodomo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.