Descrizione

Cittadina medievale, estesa in direzione della piana industrializzata di Prato, la cui vicinanza ne ha favorito il notevole sviluppo economico, strettamente legato al settore tessile. Il suo spirito imprenditoriale si è accompagnato ad un incremento delle nascite e dei nuovi nuclei familiari montemurlesi, con un indice di vecchiaia nettamente inferiore alla media nazionale. È comune sparso, distribuito tra Fornacelle, sede amministrativa, Bagnolo, Mazzone, Oste, Albiano e case sparse. Negli ultimi anni, in periferia c'è stato un incremento del numero delle abitazioni condominiali a più piani. Alla metà del secolo scorso si decise d'ufficio di rinnovare l'originario stemma comunale adottando l'immagine di un leone passante, a sua volta ricavata da una effigie posta nella sala consiliare di Prato. La scelta non incontrò il favore dei montemurlesi, che non si riconobbero mai in quella icona avulsa dalla storia cittadina e preferirono conservare ad esempio del proprio temperamento l'emblema medievale del cane rampante, contenuto nello stemma concesso, poi, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: un forte ed agile levriero colto nell'atto d'afferrare una stella d'oro posta in cima allo scudo, che rammenta la storica difesa sostenuta nel 1324 dalla popolazione contro Castruccio Castracani.  

Cittadina medievale, estesa in direzione della piana industrializzata di Prato, la cui vicinanza ne ha favorito il notevole sviluppo economico, strettamente legato al settore tessile. Il suo spirito imprenditoriale si è accompagnato ad un incremento delle nascite e dei nuovi nuclei familiari montemurlesi, con un indice di vecchiaia nettamente inferiore alla media nazionale. È comune sparso, distribuito tra Fornacelle, sede amministrativa, Bagnolo, Mazzone, Oste, Albiano e case sparse. Negli ultimi anni, in periferia c'è stato un incremento del numero delle abitazioni condominiali a più piani. Alla metà del secolo scorso si decise d'ufficio di rinnovare l'originario stemma comunale adottando l'immagine di un leone passante, a sua volta ricavata da una effigie posta nella sala consiliare di Prato. La scelta non incontrò il favore dei montemurlesi, che non si riconobbero mai in quella icona avulsa dalla storia cittadina e preferirono conservare ad esempio del proprio temperamento l'emblema medievale del cane rampante, contenuto nello stemma concesso, poi, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: un forte ed agile levriero colto nell'atto d'afferrare una stella d'oro posta in cima allo scudo, che rammenta la storica difesa sostenuta nel 1324 dalla popolazione contro <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CASTRUCCIOCASTRACANI'>Castruccio Castracani</a>.  

Storia

Il borgo medievale, proprietà feudale dei conti Guidi dal X sec., dal 1254 entra a far parte del territorio di Firenze. Più volte assediato nel corso delle lotte intestine tra Guelfi e Ghibellini, nei secoli successivi il comune è sempre legato alla storia di Firenze, soprattutto nei momenti più oscuri e drammatici dei suoi ripetuti rivolgimenti interni: celebre la presa del castello nel 1537 da parte degli esuli fiorentini cacciati dal granduca Cosimo I, tra cui Filippo Strozzi rifugiatosi nella propria residenza di campagna (Villa Strozzi). La resistenza dei dissidenti non dura a lungo e il controllo del comune torna in breve in mano ai Medici per passare ai Lorena e, con i Savoia, al Regno d'Italia nel 1860. Celebri e tuttora intatte si conservano architetture medievali come le tre cerchie di mura che cingono il centro antico, ora zona residenziale, il Castello, la Rocca o la splendida pieve di San Giovanni Decollato. Un primo forte impulso alla crescita e allo sviluppo economico da agricolo ad industriale si ha con il secondo dopoguerra in concomitanza con lo stabilirsi di nuove famiglie emigrate dalle regioni meridionali, che concorrono massicciamente alla forza lavoro occupata nel settore tessile.    

Il borgo medievale, proprietà feudale dei conti Guidi dal X sec., dal 1254 entra a far parte del territorio di Firenze. Più volte assediato nel corso delle lotte intestine tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GUELFI'>Guelfi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=GHIBELLINI'>Ghibellini</a>, nei secoli successivi il comune è sempre legato alla storia di Firenze, soprattutto nei momenti più oscuri e drammatici dei suoi ripetuti rivolgimenti interni: celebre la presa del castello nel 1537 da parte degli esuli fiorentini cacciati dal granduca Cosimo I, tra cui Filippo Strozzi rifugiatosi nella propria residenza di campagna (Villa Strozzi). La resistenza dei dissidenti non dura a lungo e il controllo del comune torna in breve in mano ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a> per passare ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LORENA'>Lorena</a> e, con i Savoia, al Regno d'Italia nel 1860. Celebri e tuttora intatte si conservano architetture medievali come le tre cerchie di mura che cingono il centro antico, ora zona residenziale, il Castello, la Rocca o la splendida pieve di San Giovanni Decollato. Un primo forte impulso alla crescita e allo sviluppo economico da agricolo ad industriale si ha con il secondo dopoguerra in concomitanza con lo stabilirsi di nuove famiglie emigrate dalle regioni meridionali, che concorrono massicciamente alla forza lavoro occupata nel settore tessile.    

Economia

L'andamento positivo degli indicatori economici riferiti all'industria, alle imprese agricole e al terziario mettono in luce il discreto tenore di vita e le notevoli potenzialità di sviluppo del comune. Alla trainante attività del tessile e delle piccole e medie imprese manifatturiere legate alle diverse fasi della produzione dei tessuti (tessitura, rifinizione, tintura), si affiancano con ottimi risultati la produzione metalmeccanica e chimica, un fiorente artigianato nella lavorazione del marmo verde di Prato, costanti investimenti nelle colture tradizionali della vite, degli ulivi e nell'allevamento delle aziende agricole a valle. Il comune è naturalmente dotato dei servizi sanitari di base, delle primarie strutture scolastiche e di alcuni impianti sportivi; nei locali del teatro, del cinema e della biblioteca si creano occasioni diverse di svago e di aggiornamento culturale, con cui coinvolgere l'intera comunità. Nella campagna circostante, inoltre, sono numerosi i maneggi.    

L'andamento positivo degli indicatori economici riferiti all'industria, alle imprese agricole e al terziario mettono in luce il discreto tenore di vita e le notevoli potenzialità di sviluppo del comune. Alla trainante attività del tessile e delle piccole e medie imprese manifatturiere legate alle diverse fasi della produzione dei tessuti (tessitura, rifinizione, tintura), si affiancano con ottimi risultati la produzione metalmeccanica e chimica, un fiorente artigianato nella lavorazione del marmo verde di Prato, costanti investimenti nelle colture tradizionali della vite, degli ulivi e nell'allevamento delle aziende agricole a valle. Il comune è naturalmente dotato dei servizi sanitari di base, delle primarie strutture scolastiche e di alcuni impianti sportivi; nei locali del teatro, del cinema e della biblioteca si creano occasioni diverse di svago e di aggiornamento culturale, con cui coinvolgere l'intera comunità. Nella campagna circostante, inoltre, sono numerosi i maneggi.    

Relazioni

L'appuntamento più atteso è la manifestazione "Montemurloestate" che più d'ogni altra richiama l'attenzione di residenti e forestieri con una serie di rassegne cinematografiche, teatrali e concertistiche, cui spesso partecipano anche rappresentanze multietniche. Il comune non è, comunque, luogo di villeggiatura o meta domenicale particolarmente frequentata. La maggior parte dei traffici muove sempre dall'industria che alimenta intense relazioni esterne e, attraverso i grandi gruppi di Prato e Pistoia, collega l'attività del centro al circuito commerciale nazionale ed internazionale. I montemurlesi celebrano la resta del Santo Patrono il 3 maggio, giorno dell'esaltazione di Santa Croce.

L'appuntamento più atteso è la manifestazione "Montemurloestate" che più d'ogni altra richiama l'attenzione di residenti e forestieri con una serie di rassegne cinematografiche, teatrali e concertistiche, cui spesso partecipano anche rappresentanze multietniche. Il comune non è, comunque, luogo di villeggiatura o meta domenicale particolarmente frequentata. La maggior parte dei traffici muove sempre dall'industria che alimenta intense relazioni esterne e, attraverso i grandi gruppi di Prato e Pistoia, collega l'attività del centro al circuito commerciale nazionale ed internazionale. I montemurlesi celebrano la resta del Santo Patrono il 3 maggio, giorno dell'esaltazione di Santa Croce.

Località

Bagnolo di Sopra, Castello, Fornacelle, Freccioni

Bagnolo di Sopra, Castello, Fornacelle, Freccioni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montemurlo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.