Descrizione

Piccola comunità di montagna, classificata "comune sparso" con sede in località Burano; di origine medioevale, ha un'economia essenzialmente agricola. I montemezzini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località Cerceno, Piazzolo e Selva. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, che si articola in rilievi e aree scoscese, e occupa il versante meridionale del monte Sasso Canale, una delle cime della Catena Mesolcina Meridionale, lungo la quale corre il confine italo-svizzero; è solcato, inoltre, dalla valle del torrente San Vincenzo, che sfocia nel lago nei pressi di Gera Lario. L'abitato, adagiato su di uno spettacolare pianoro che guarda verso il lago di Como, domina il Pian di Spagna e le foci dell'Adda e del Mera.

Piccola comunità di montagna, classificata "comune sparso" con sede in località Burano; di origine medioevale, ha un'economia essenzialmente agricola. I montemezzini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località Cerceno, Piazzolo e Selva. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, che si articola in rilievi e aree scoscese, e occupa il versante meridionale del monte Sasso Canale, una delle cime della Catena Mesolcina Meridionale, lungo la quale corre il confine italo-svizzero; è solcato, inoltre, dalla valle del torrente San Vincenzo, che sfocia nel lago nei pressi di Gera Lario. L'abitato, adagiato su di uno spettacolare pianoro che guarda verso il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>, domina il Pian di Spagna e le foci dell'Adda e del Mera.

Storia

Il rinvenimento, agli inizi del Novecento, di massi e rocce, la cui superficie reca incavi tondeggianti variamente disposti, data al Neolitico i primi insediamenti. Nel Medioevo, compresa nel territorio delle Tre Pievi, ecclesiasticamente dipendeva da Sorico. Le vicende storiche che coinvolsero Sorico, tuttavia, non la coinvolsero come parte attiva ma si limitarono a sfiorare la sola sponda del lago. La sua popolazione divenne ben presto troppo numerosa rispetto alle risorse economiche del territorio e, dal secolo XIV al XIX, emigrò verso Palermo e Ancona. Gli abitanti, però, non si staccarono mai completamente dai luoghi di origine e importarono, soprattutto da Palermo, usanze e costumi, facendo dono alla chiesa parrocchiale di ornamenti e nuovi arredi. La chiesa di San Martino, eretta a parrocchiale nel secolo XV, ha subito diversi rimaneggiamenti nelle sue linee architettoniche originali. Il portale rinascimentale è stato, infatti, quasi completamente nascosto da un portico, mentre un affresco esterno, raffigurante San Cristoforo, è stato coperto da una cappella in stile seicentesco. All'interno è affrescata una Crocifissione. Le pareti laterali nel secolo XVII furono allargate per accogliere le due cappelle donate dagli emigrati di Ancona -la cappella di San Carlo- e di Palermo -la cappella della Vergine-. Quest'ultima ha valore storico perché l'affresco che la decora rappresenta la Fede che mette in fuga l'Eresia, soggetto decisamente in voga nel momento in cui fu dipinto, cioè quando, nel 1600, le idee luterane si facevano strada attraverso la Valtellina. In località Montalto, posta a 990 metri di quota, con vista panoramica sulle valli sottostanti, sorge l'oratorio di San Lorenzo, dove si svolge annualmente la festa religiosa e popolare.

Il rinvenimento, agli inizi del Novecento, di massi e rocce, la cui superficie reca incavi tondeggianti variamente disposti, data al Neolitico i primi insediamenti. Nel Medioevo, compresa nel territorio delle Tre Pievi, ecclesiasticamente dipendeva da Sorico. Le vicende storiche che coinvolsero Sorico, tuttavia, non la coinvolsero come parte attiva ma si limitarono a sfiorare la sola sponda del lago. La sua popolazione divenne ben presto troppo numerosa rispetto alle risorse economiche del territorio e, dal secolo XIV al XIX, emigrò verso Palermo e Ancona. Gli abitanti, però, non si staccarono mai completamente dai luoghi di origine e importarono, soprattutto da Palermo, usanze e costumi, facendo dono alla chiesa parrocchiale di ornamenti e nuovi arredi. La chiesa di San Martino, eretta a parrocchiale nel secolo XV, ha subito diversi rimaneggiamenti nelle sue linee architettoniche originali. Il portale rinascimentale è stato, infatti, quasi completamente nascosto da un portico, mentre un affresco esterno, raffigurante San Cristoforo, è stato coperto da una cappella in stile seicentesco. All'interno è affrescata una Crocifissione. Le pareti laterali nel secolo XVII furono allargate per accogliere le due cappelle donate dagli emigrati di Ancona -la cappella di San Carlo- e di Palermo -la cappella della Vergine-. Quest'ultima ha valore storico perché l'affresco che la decora rappresenta la Fede che mette in fuga l'Eresia, soggetto decisamente in voga nel momento in cui fu dipinto, cioè quando, nel 1600, le idee luterane si facevano strada attraverso la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>. In località Montalto, posta a 990 metri di quota, con vista panoramica sulle valli sottostanti, sorge l'oratorio di San Lorenzo, dove si svolge annualmente la festa religiosa e popolare.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota; il sindaco, all'occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito è rappresentata dalla produzione di cereali e di uve. Alle produzioni del primario concorre l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli, in parte ancora praticato nei due antichi alpeggi di Piazza e Giggiai. Il secondario è rappresentato esclusivamente dal comparto edile, mentre il terziario annovera i servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole: ne completa il quadro la rete commerciale (di dimensioni non rilevanti, in grado comunque di soddisfare le esigenze della popolazione). Per l'istruzione, sia primaria che secondaria, gli studenti si rivolgono ai comuni vicini mentre per i più piccoli è presente la scuola materna. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie obbliga gli abitanti a spostarsi altrove per usufruire dei servizi di base.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota; il sindaco, all'occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito è rappresentata dalla produzione di cereali e di uve. Alle produzioni del primario concorre l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli, in parte ancora praticato nei due antichi alpeggi di Piazza e Giggiai. Il secondario è rappresentato esclusivamente dal comparto edile, mentre il terziario annovera i servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole: ne completa il quadro la rete commerciale (di dimensioni non rilevanti, in grado comunque di soddisfare le esigenze della popolazione). Per l'istruzione, sia primaria che secondaria, gli studenti si rivolgono ai comuni vicini mentre per i più piccoli è presente la scuola materna. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie obbliga gli abitanti a spostarsi altrove per usufruire dei servizi di base.

Relazioni

Può essere considerata meta turistica e un luogo di villeggiatura sia per il piacevole clima che per i bei panorami sulla Valtellina e la Valchiavenna, che si possono godere dalla zona di Montalto. Da qui si ha anche una splendida vista del monte Legnone e del Lariolagio. Il luogo è poi caratteristico anche per il piccolo borgo, disposto intorno al molo del lago. L'offerta di lavoro sul posto è piuttosto scarsa ma gli abitanti hanno comunque stretto rapporti con il circondario, sia per l'attività lavorativa che per soddisfare le necessità burocratiche e amministrative. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 Novembre.

Può essere considerata meta turistica e un luogo di villeggiatura sia per il piacevole clima che per i bei panorami sulla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a> e la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALCHIAVENNA'>Valchiavenna</a>, che si possono godere dalla zona di Montalto. Da qui si ha anche una splendida vista del monte Legnone e del Lariolagio. Il luogo è poi caratteristico anche per il piccolo borgo, disposto intorno al molo del lago. L'offerta di lavoro sul posto è piuttosto scarsa ma gli abitanti hanno comunque stretto rapporti con il circondario, sia per l'attività lavorativa che per soddisfare le necessità burocratiche e amministrative. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 Novembre.

Località

Burano, Cerceno, Piazzolo, Sasso Canale, Selva

Burano, Cerceno, Piazzolo, Sasso Canale, Selva

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montemezzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.