Descrizione

Comune montano di origine medievale, con un’economia di stampo rurale che si sta aprendo al turismo ecologico. La comunità dei montelanichesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, risiede principalmente nel capoluogo comunale e, in misura minore, in località Forma e in case sparse sui fondi. L’abitato, allungato su uno sperone collinare, ha conservato intatto il suggestivo aspetto medievale, con mura di cinta, torrioni e caratteristici portali ad arco a sesto acuto o a tutto sesto; al nucleo antico si sono aggiunte costruzioni moderne che si protendono verso il basso. Dominano il territorio comunale, dal profilo geometrico quanto mai vario, le cime maestose dei monti Lepini, che in questa zona raggiungono la massima elevazione con il monte Lupone e che, per via della loro natura calcarea, presentano estesi fenomeni carsici, quali doline, inghiottitoi e grotte. La vegetazione, che si è conservata intatta in molte zone, annovera solitari esemplari di tasso dalle dimensioni colossali; si registra, inoltre, l’alternanza di macchia mediterranea, sui rilievi collinari, e slanciate faggete alle quote più elevate; nei dintorni dell’abitato regnano sovrani querceti e castagneti, nei quali è possibile imbattersi in cinghiali, martore, tassi, lepri e scoiattoli, oltre che in varie specie di uccelli e rapaci. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Michele Arcangelo, raffigurato nell’atto di colpire con una lancia dorata il drago infernale posto ai suoi piedi; l’arcangelo, inoltre, regge con la mano sinistra una bilancia d’oro.

Comune montano di origine medievale, con un’economia di stampo rurale che si sta aprendo al turismo ecologico. La comunità dei montelanichesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, risiede principalmente nel capoluogo comunale e, in misura minore, in località Forma e in case sparse sui fondi. L’abitato, allungato su uno sperone collinare, ha conservato intatto il suggestivo aspetto medievale, con mura di cinta, torrioni e caratteristici portali ad arco a sesto acuto o a tutto sesto; al nucleo antico si sono aggiunte costruzioni moderne che si protendono verso il basso. Dominano il territorio comunale, dal profilo geometrico quanto mai vario, le cime maestose dei monti Lepini, che in questa zona raggiungono la massima elevazione con il monte Lupone e che, per via della loro natura calcarea, presentano estesi fenomeni carsici, quali doline, inghiottitoi e grotte. La vegetazione, che si è conservata intatta in molte zone, annovera solitari esemplari di tasso dalle dimensioni colossali; si registra, inoltre, l’alternanza di macchia mediterranea, sui rilievi collinari, e slanciate faggete alle quote più elevate; nei dintorni dell’abitato regnano sovrani querceti e castagneti, nei quali è possibile imbattersi in cinghiali, martore, tassi, lepri e scoiattoli, oltre che in varie specie di uccelli e rapaci. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Michele Arcangelo, raffigurato nell’atto di colpire con una lancia dorata il drago infernale posto ai suoi piedi; l’arcangelo, inoltre, regge con la mano sinistra una bilancia d’oro.

Storia

Citata per la prima volta nel 1154 in una bolla di papa Anastasio IV, fu fondata probabilmente intorno all’anno mille e subì nel corso dei secoli saccheggi, distruzioni e innumerevoli passaggi di proprietà: dai conti Ceccano passò ai conti di Segni, ai Pamphili Aldobrandini e infine ai Doria, cui appartenne fino al 1921, pur avendo ottenuto nel 1871 l’autonomia comunale. Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM del Lazio (1328-1329), deriva probabilmente dal personale latino METELLUS, con l’aggiunta del suffisso -ANICUS e con la successiva sovrapposizione del sostantivo “monte”. Il monumento più celebre dell’abitato è la fontana decorata con putti, realizzata nel 1891 dallo scultore Ernesto Biondi. Agli inizi del Settecento, in puro stile barocco, è stata eretta la chiesa di San Pietro, che custodisce un prezioso ciborio quattrocentesco; risale invece al 1636 la chiesa del Soccorso, nella quale è conservato uno splendido affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna con il Bambino; una snella torre campanaria affianca la chiesa del Gonfalone, nella quale si trova un pregevole dipinto cinquecentesco del Salvatore.

Citata per la prima volta nel 1154 in una bolla di papa Anastasio IV, fu fondata probabilmente intorno all’anno mille e subì nel corso dei secoli saccheggi, distruzioni e innumerevoli passaggi di proprietà: dai conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CECCANO'>Ceccano</a> passò ai conti di Segni, ai Pamphili Aldobrandini e infine ai Doria, cui appartenne fino al 1921, pur avendo ottenuto nel 1871 l’autonomia comunale. Il toponimo, menzionato nelle RATIONES DECIMARUM del Lazio (1328-1329), deriva probabilmente dal personale latino METELLUS, con l’aggiunta del suffisso -ANICUS e con la successiva sovrapposizione del sostantivo “monte”. Il monumento più celebre dell’abitato è la fontana decorata con putti, realizzata nel 1891 dallo scultore Ernesto Biondi. Agli inizi del Settecento, in puro stile barocco, è stata eretta la chiesa di San Pietro, che custodisce un prezioso ciborio quattrocentesco; risale invece al 1636 la chiesa del Soccorso, nella quale è conservato uno splendido affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna con il Bambino; una snella torre campanaria affianca la chiesa del Gonfalone, nella quale si trova un pregevole dipinto cinquecentesco del Salvatore.

Economia

La silvicoltura, l’allevamento di equini, suini, ovini e bovini e la produzione agricola di uva e castagne costituiscono ancora un’importante fonte di reddito mentre l’apparato industriale, composto da poche piccole imprese di trasformazione dei prodotti agricoli e di lavorazione del legno, non mostra particolare vitalità; i servizi privati annoverano il credito e le assicurazioni e la rete commerciale risulta adeguata alle necessità dei montelanichesi. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali nonché di una stazione dei carabinieri, possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, la farmacia e, per quanto riguarda la sfera della ricettività, ristoranti e strutture per il soggiorno; significative carenze si registrano nell’ambito delle strutture normalmente preposte alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio culturale.

La silvicoltura, l’allevamento di equini, suini, ovini e bovini e la produzione agricola di uva e castagne costituiscono ancora un’importante fonte di reddito mentre l’apparato industriale, composto da poche piccole imprese di trasformazione dei prodotti agricoli e di lavorazione del legno, non mostra particolare vitalità; i servizi privati annoverano il credito e le assicurazioni e la rete commerciale risulta adeguata alle necessità dei montelanichesi. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali nonché di una stazione dei carabinieri, possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, la farmacia e, per quanto riguarda la sfera della ricettività, ristoranti e strutture per il soggiorno; significative carenze si registrano nell’ambito delle strutture normalmente preposte alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio culturale.

Relazioni

Incastonata in un paesaggio di grande suggestione, è base di partenza per ascensioni alle vette dei monti Lepini. La tradizione, inoltre, è alla base delle più note manifestazioni montelanichesi: in occasione del Corpus Domini la comunità realizza per le vie dell’abitato una coloratissima Infiorata mentre il 5 agosto si tengono i festeggiamenti in onore della Madonna di Collemezzo, con cerimonie religiose seguite da giochi popolari; tra le sagre dedicate alla gastronomia locale spicca quella ottobrina della castagna, che richiama visitatori in massa. La festa della Patrona, la Madonna del Soccorso, si celebra la terza domenica di settembre; i festeggiamenti popolari comprendono una solenne processione che, alle quattro di mattina, parte dall’abitato per raggiungere il santuario dedicato alla Vergine.

Incastonata in un paesaggio di grande suggestione, è base di partenza per ascensioni alle vette dei monti Lepini. La tradizione, inoltre, è alla base delle più note manifestazioni montelanichesi: in occasione del Corpus Domini la comunità realizza per le vie dell’abitato una coloratissima <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=INFIORATA'>Infiorata</a> mentre il 5 agosto si tengono i festeggiamenti in onore della Madonna di Collemezzo, con cerimonie religiose seguite da giochi popolari; tra le sagre dedicate alla gastronomia locale spicca quella ottobrina della castagna, che richiama visitatori in massa. La festa della Patrona, la Madonna del Soccorso, si celebra la terza domenica di settembre; i festeggiamenti popolari comprendono una solenne processione che, alle quattro di mattina, parte dall’abitato per raggiungere il santuario dedicato alla Vergine.

Località

Forma

Forma

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montelanico rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.