Descrizione

Centro di pianura, di origini medievali, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. I monteiasini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con differenze di altitudine appena accennate, che determinano nell’abitato, interessato da espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una montagna verde a tre vette sormontata da tre stelle d’oro a cinque raggi disposte in fascia.

Centro di pianura, di origini medievali, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. I monteiasini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con differenze di altitudine appena accennate, che determinano nell’abitato, interessato da espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una montagna verde a tre vette sormontata da tre stelle d’oro a cinque raggi disposte in fascia.

Storia

Il toponimo è composto di “Monte” e “Jasi”, equivalente di Biasi, ‘Biagio’, che è un cognome del Salento. In origine possedimento degli Antoglietta, nel Cinquecento fu popolata da colonie di albanesi che, per molto tempo, convissero con gli abitanti del posto. Sul finire del secolo il feudo passò sotto la giurisdizione delle autorità ecclesiastiche di Taranto, che proibirono la celebrazione di qualsiasi rito greco sul territorio. Di qui l’emigrazione degli albanesi e il conseguente spopolamento del luogo. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della regione, a lungo assoggettata alla dominazione degli spagnoli che, con il loro malgoverno, causarono una generale decadenza. Una ripresa si ebbe solo con le riforme borboniche e napoleoniche, che portarono all’abolizione del feudalesimo. Annessa al regno d’Italia dopo la caduta dei Borboni, partecipò alle vicende nazionali e internazionali susseguitesi nella seconda metà dell’Ottocento e nel Novecento. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte alcuni edifici di culto; tra questi spicca la chiesa parrocchiale, del XVI secolo; dedicata a San Giovanni Battista, contrappone all’aspetto rigoroso della facciata il colorato prospetto laterale, scavato da profondi nicchioni, ornati da figure a rilievo; vi si conservano pregevoli opere d’arte, tra cui preziosi crocifissi antichi e statue lignee e in cartapesta, del Sei-Settecento.

Il toponimo è composto di “Monte” e “Jasi”, equivalente di Biasi, ‘Biagio’, che è un cognome del Salento. In origine possedimento degli Antoglietta, nel Cinquecento fu popolata da colonie di albanesi che, per molto tempo, convissero con gli abitanti del posto. Sul finire del secolo il feudo passò sotto la giurisdizione delle autorità ecclesiastiche di Taranto, che proibirono la celebrazione di qualsiasi rito greco sul territorio. Di qui l’emigrazione degli albanesi e il conseguente spopolamento del luogo. La storia successiva, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della regione, a lungo assoggettata alla dominazione degli spagnoli che, con il loro malgoverno, causarono una generale decadenza. Una ripresa si ebbe solo con le riforme <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONICHE'>borboniche</a> e napoleoniche, che portarono all’abolizione del feudalesimo. Annessa al regno d’Italia dopo la caduta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONI'>Borboni</a>, partecipò alle vicende nazionali e internazionali susseguitesi nella seconda metà dell’Ottocento e nel Novecento. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte alcuni edifici di culto; tra questi spicca la chiesa parrocchiale, del XVI secolo; dedicata a San Giovanni Battista, contrappone all’aspetto rigoroso della facciata il colorato prospetto laterale, scavato da profondi nicchioni, ornati da figure a rilievo; vi si conservano pregevoli opere d’arte, tra cui preziosi crocifissi antichi e statue lignee e in cartapesta, del Sei-Settecento.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del territorio, si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, uve, olivo e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e caprini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, meccanico e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo, quali asili nido, case di riposo o orfanotrofi. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di un museo etnografico e della biblioteca “Gruppo anonimo 74”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche l’emittente radiotelevisiva del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del territorio, si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, uve, olivo e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e caprini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, meccanico e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo, quali asili nido, case di riposo o orfanotrofi. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire di un museo etnografico e della biblioteca “Gruppo anonimo 74”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche l’emittente radiotelevisiva del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di raggiungere agevolmente il contiguo capoluogo provinciale e gustare le specialità gastronomiche locali. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, oltre che per lavoro. Tra gli appuntamenti tradizionali merita di essere citata la “focara”, manifestazione con tavolata, falò e fuochi pirotecnici, che si svolge il 18 marzo. La festa patronale, dedicata al Santissimo Crocifisso, viene celebrata il 14 settembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di raggiungere agevolmente il contiguo capoluogo provinciale e gustare le specialità gastronomiche locali. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, oltre che per lavoro. Tra gli appuntamenti tradizionali merita di essere citata la “focara”, manifestazione con tavolata, falò e fuochi pirotecnici, che si svolge il 18 marzo. La festa patronale, dedicata al Santissimo Crocifisso, viene celebrata il 14 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monteiasi rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.