itala

Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origini medievali, con un’economia basata essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I montegrossini, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.882 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; in posizione dominante il fondovalle, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Il toponimo, che in un documento del XIII secolo compare nella forma Montem Grossum, indica un territorio montano di grandi dimensioni, la cui importanza era legata all’alpeggio del bestiame bovino: fin dal Medioevo, infatti, la zona fu al centro di un vasto movimento di transumanza stagionale delle mandrie, che dalla valle del fiume Roia raggiungevano i pascoli albenganesi. La specificazione “Pian Latte”, riferita a un passo montano contiguo, costituisce un ulteriore riferimento all’allevamento. Possedimento dei marchesi di Clavesana, insieme a Cosio di Arroscia e a Mendatica, nella prima metà del Duecento, diede vita alla Pieve di Teco, passata definitivamente sotto il dominio di Genova, a principio del XVI secolo. Coinvolta nelle lotte che imperversarono nella zona, sul finire del Settecento vide l’arrivo delle truppe napoleoniche. All’inizio del XIX secolo, entrò a far parte dell’impero francese, col resto della Repubblica ligure, venendo aggregata al regno sabaudo, all’indomani del congresso di Vienna. Chiamata Montegrosso fino al 1862, nel 1923 fu annessa a Cosio di Arroscia, recuperando l’autonomia amministrativa nel 1925. Dalla fine degli anni Venti al 1950 fu unita a Mendatica nel comune di Mendatica Montegrosso. Sotto il profilo storico-architettonico spiccano: la chiesa parrocchiale di San Biagio, di origini medievali ma rifatta più volte, e il quattrocentesco oratorio dell’Annunziata, ritoccato verso la fine dell’Ottocento.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, ormai praticata esclusivamente per soddisfare le necessità familiari, si basa sulla produzione di ortaggi, uve e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di bovini e ovini, favorito dalle caratteristiche del territorio, che offre estesi pascoli per il bestiame. L’industria è pressoché inesistente. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una modestissima rete commerciale, appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, completa il panorama delle attività terziarie. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’assenza di una farmacia rende necessario spostarsi nelle località vicine anche per i servizi sanitari di base. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno ma non di ristorazione.

Relazioni

Località di villeggiatura, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre e delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di boschi, che ricoprono le pendici dei monti circostanti. È poco frequentata per lavoro, a causa del modesto livello delle sue attività produttive, che non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Tra gli appuntamenti tradizionali merita di essere citata la festa della castagna, che si svolge l’11 ottobre. La festa del Patrono, San Biagio, viene celebrata il 3 febbraio.

Località

Monte Fronte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montegrosso Pian Latte rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 118
  • Lat 44° 3' 58,64'' 44.06628889
  • Long 7° 48' 57,67'' 7.81601944
  • CAP 18025
  • Prefisso 0183
  • Codice ISTAT 008037
  • Codice Catasto F528
  • Altitudine slm 721 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3093
  • Superficie 10.23 Km2
  • Densità 11,53 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 08:06
  • Tramonto 16:53
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
A VASTERA UNIUN DE TRADISIUN BRIGASCHEPIAZZA PASTORELLI 1
News