Descrizione

Comune montano di origine rinascimentale, la cui economia conserva tuttora una forte impronta rurale. La comunità dei monteflaviesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, è equamente divisa tra un elevato numero di case sparse sui fondi e il capoluogo comunale, ubicato su uno sperone roccioso e scandito da stretti vicoli ortogonali. Il monte Pellecchia (1.368 metri) domina l’abitato con la sua ricca copertura arborea quasi intatta; quest’ultima, caratterizzata dalla singolare compresenza di flora tipicamente mediterranea e di specie più propriamente continentali, continua ad attirare l’interesse degli studiosi. Sui tronchi e fra i rami delle secolari faggete non è difficile avvistare graziosi scoiattoli appenninici, che convivono con volpi e animali altrove piuttosto rari, come il gatto selvatico e il tasso; negli anfratti più impervi e solitari nidificano inoltre il falco pellegrino e l’aquila reale. Gli estesi pascoli erbosi che occupano larga parte dell’agro comunale sono destinati al pascolo di pecore e capre. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un albero di quercia posto sulla vetta centrale di un monte a tre cime.

Comune montano di origine rinascimentale, la cui economia conserva tuttora una forte impronta rurale. La comunità dei monteflaviesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, è equamente divisa tra un elevato numero di case sparse sui fondi e il capoluogo comunale, ubicato su uno sperone roccioso e scandito da stretti vicoli ortogonali. Il monte Pellecchia (1.368 metri) domina l’abitato con la sua ricca copertura arborea quasi intatta; quest’ultima, caratterizzata dalla singolare compresenza di flora tipicamente mediterranea e di specie più propriamente continentali, continua ad attirare l’interesse degli studiosi. Sui tronchi e fra i rami delle secolari faggete non è difficile avvistare graziosi scoiattoli appenninici, che convivono con volpi e animali altrove piuttosto rari, come il gatto selvatico e il tasso; negli anfratti più impervi e solitari nidificano inoltre il falco pellegrino e l’aquila reale. Gli estesi pascoli erbosi che occupano larga parte dell’agro comunale sono destinati al pascolo di pecore e capre. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un albero di quercia posto sulla vetta centrale di un monte a tre cime.

Storia

L’attuale abitato è di formazione relativamente recente, essendo nato nella seconda metà del Cinquecento sotto il patrocinio del cardinale Flavio Orsini; come si legge in un capitolato del tempo, esso fu inizialmente popolato dagli abitanti di Marcetelli, dominio degli Orsini, che nel 1644 lo vendettero ai Barberini. Più antico è invece il castello di Montefalco, posto a breve distanza dall’abitato: edificato probabilmente nell’alto Medioevo, racchiudeva all’interno di poderose mura varie abitazioni e venne abbandonato prima del Quattrocento. Il toponimo deriva chiaramente dal nome del cardinale che patrocinò la fondazione dell’abitato. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico spicca la parrocchiale dell’Assunta, edificata nel corso del Seicento e contenente un prezioso tabernacolo quattrocentesco e due interessanti bassorilievi a motivi floreali. La chiesa più antica è però quella cimiteriale di San Martino, affiancata da un elegante campanile della fine del XVI secolo: fu eretta, infatti, tra il XIII e il XIV secolo a opera dei monaci benedettini di San Polo dei Cavalieri. Nella seicentesca chiesa di Santa Rosa, con annesso convento, si trova un interessante dipinto raffigurante la Santa in adorazione della Pietà, di autore ignoto.

L’attuale abitato è di formazione relativamente recente, essendo nato nella seconda metà del Cinquecento sotto il patrocinio del cardinale Flavio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>; come si legge in un capitolato del tempo, esso fu inizialmente popolato dagli abitanti di Marcetelli, dominio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, che nel 1644 lo vendettero ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a>. Più antico è invece il castello di Montefalco, posto a breve distanza dall’abitato: edificato probabilmente nell’alto Medioevo, racchiudeva all’interno di poderose mura varie abitazioni e venne abbandonato prima del Quattrocento. Il toponimo deriva chiaramente dal nome del cardinale che patrocinò la fondazione dell’abitato. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico spicca la parrocchiale dell’Assunta, edificata nel corso del Seicento e contenente un prezioso tabernacolo quattrocentesco e due interessanti bassorilievi a motivi floreali. La chiesa più antica è però quella cimiteriale di San Martino, affiancata da un elegante campanile della fine del XVI secolo: fu eretta, infatti, tra il XIII e il XIV secolo a opera dei monaci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> di San Polo dei Cavalieri. Nella seicentesca chiesa di Santa Rosa, con annesso convento, si trova un interessante dipinto raffigurante la Santa in adorazione della Pietà, di autore ignoto.

Economia

L’economia locale si basa ancora in larga misura sull’allevamento ovino e caprino, sulla silvicoltura nonché su una produzione agricola tipicamente montana e per lo più destinata all’autoconsumo. Il settore industriale si limita a poche imprese di dimensioni artigianali operanti nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, della pelletteria, del legno, della pietra e dei metalli. Una certa vitalità caratterizza invece il terziario, sorretto da un discreto movimento turistico, in gran parte giornaliero, che oltretutto alimenta i numerosi ristoranti e le strutture di soggiorno presenti sul posto. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, consente la frequenza delle sole classi della scuola dell’obbligo e può contare su una dotazione di strutture e servizi di utilità sociale insufficiente a soddisfare le esigenze della comunità: mancano, infatti, strutture di rilievo destinate alla salvaguardia e alla divulgazione del patrimonio culturale, quali biblioteche e musei, mentre l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla sola farmacia.

L’economia locale si basa ancora in larga misura sull’allevamento ovino e caprino, sulla silvicoltura nonché su una produzione agricola tipicamente montana e per lo più destinata all’autoconsumo. Il settore industriale si limita a poche imprese di dimensioni artigianali operanti nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, della pelletteria, del legno, della pietra e dei metalli. Una certa vitalità caratterizza invece il terziario, sorretto da un discreto movimento turistico, in gran parte giornaliero, che oltretutto alimenta i numerosi ristoranti e le strutture di soggiorno presenti sul posto. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, consente la frequenza delle sole classi della scuola dell’obbligo e può contare su una dotazione di strutture e servizi di utilità sociale insufficiente a soddisfare le esigenze della comunità: mancano, infatti, strutture di rilievo destinate alla salvaguardia e alla divulgazione del patrimonio culturale, quali biblioteche e musei, mentre l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla sola farmacia.

Relazioni

Assai rinomata per la salubrità dell’aria nei secoli passati, quando la malaria infestava ancora alcune zone circostanti la capitale, è tuttora ricercata da chi voglia trascorrere momenti di autentico relax e dagli amanti del trekking montano, che apprezzano la natura quasi incorrotta dei suoi scorci paesaggistici: attraverso itinerari suggestivi è possibile infatti raggiungere i luoghi più appartati dei monti Lucretili. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 15 agosto ed è accompagnata da una grande fiera campionaria.

Assai rinomata per la salubrità dell’aria nei secoli passati, quando la malaria infestava ancora alcune zone circostanti la capitale, è tuttora ricercata da chi voglia trascorrere momenti di autentico relax e dagli amanti del trekking montano, che apprezzano la natura quasi incorrotta dei suoi scorci paesaggistici: attraverso itinerari suggestivi è possibile infatti raggiungere i luoghi più appartati dei monti Lucretili. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 15 agosto ed è accompagnata da una grande fiera campionaria.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monteflavio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.