Comune di Montefiorino: storia, economia, news e indirizzi utili

Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I montefiorinesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente alto, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località Farneta, Gusciola, La Verna e Vitriola; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e i nuclei Corzago, Lago, Macognano, Albero, Cà de Bocci, Cà de Bongi, Cà della Polda, Cà del Monte, Cà di Bellucci, Caselle, Casola, Castagneta, Cà Tonelli, Chiosca, Grovaieda, Il Borgo, Lama, La Tola, Monte Stefano, Pianezzo, Prada, Serradimigni, Tavernago e Villa Ranucci. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.210 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, conserva un aspetto rurale e ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si rappresenta un monte a quattro colli, sul quale spiccano tre fiori bianchi.

Storia

L’etimologia del toponimo, composto dal termine “monte”, riferito alla sua ubicazione sulla sommità di un’altura, e dal personale latino FLORINUS, ne rivela le antiche origini. Donata, nella seconda metà del secolo XI, da Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa, all’abbazia benedettina di Frassinoro, fu in seguito infeudata al nobile casato dei Montecuccoli. Questi vi fecero costruire una torre, intorno alla quale fu successivamente edificato un castello, per difendere il territorio dalle incursioni dei modenesi. Teatro, nel corso dei secoli, di diverse battaglie, per via della posizione strategica del suo fortilizio, situato sulla cima del monte, nella prima metà del Quattrocento entrò a far parte dei possedimenti della Casa d’Este, divenendo sede di podesteria. La storia successiva non si discosta da quella resto del ducato di Modena, annesso al regno dei Savoia, al termine del restaurato governo estense. Capoluogo della prima Repubblica partigiana, è stata insignita della medaglia d’oro al valore militare, per l’attiva partecipazione alla Resistenza, e ricostruita in gran parte dopo la seconda guerra mondiale. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la rocca, la cui struttura originaria risale al Duecento; la torre del mercato, resto delle mura medievali; la chiesa parrocchiale; il quattrocentesco oratorio degli Zerbini; la pieve della località Rubiano, risalente al secolo XI; alcune case-torri, del Cinquecento, a Casola e a Macognano.

Economia

è sede della Comunità montana e della stazione dei carabinieri. Si producono cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti edile e dei materiali da costruzione. È presente il servizio bancario; una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali della comunità, completa il panorama del terziario. Non si segnalano strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e del museo della Resistenza. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dal locale poliambulatorio.

Relazioni

Meta di villeggiatura estiva, grazie anche all’ambiente naturale ricco di castagneti; è abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono di richiamare manodopera dai dintorni, è al centro di rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Tuttavia i movimenti pendolari si verificano pure in senso contrario, a causa della mancanza sul posto di vari servizi, che costringe i montefiorinesi a rivolgersi alle località più fornite. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la fiera del 25 aprile; quella dell’assunzione di Nostro Signore, a maggio; la festa degli alpini, ad agosto; il concerto di ferragosto; la sagra del tartufo modenese, a ottobre, e la festa dei castagnacci, a novembre. La festa patronale, dedicata a Cristo Re, si celebra il 25 novembre.è stata insignita della Medaglia d’oro al valore militare. Dal 1961 è gemellata con Carqueiranne (Francia).

Località

Ca' De Bocci, Ca' De Bongi, Ca' del Monte, Ca' di Bellucci, Ca' Tonelli, Caselle, Casola, Chiosca, Corzago, Farneta, Giunzione, Gusciola, Il Sasso, La Verna, Lago, Macognano, Monte Stefano, Pianezzo, Prada, Rubbiano, Serradimigni, Tavernago, Villa Ranucci, Vitriola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montefiorino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

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