Descrizione

Piccola comunità di montagna di origine medievale, la cui economia, di impostazione tradizionale, costringe la popolazione locale a cercare lavoro nelle zone più ricche ed evolute della provincia. La comunità dei monteferrantesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiede per intero nel piccolo capoluogo comunale, formato da una cascata di case abbarbicate alla roccia in un contesto architettonico e naturale che mantiene pressoché inalterati i valori originari. Dal suo sperone, tuffato nel verde di folti querceti, l'abitato domina una veduta panoramica della vallata del torrente Gufo, tributario del lago del Sangro; a sud si estende una zona montuosa molto accidentata, con brusche cadute altimetriche e altrettanto improvvise impennate, a cui si devono l'irregolarità del profilo geometrico del territorio comunale e l'asprezza del clima, nonostante l'influsso mitigatore del lago.

Piccola comunità di montagna di origine medievale, la cui economia, di impostazione tradizionale, costringe la popolazione locale a cercare lavoro nelle zone più ricche ed evolute della provincia. La comunità dei monteferrantesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiede per intero nel piccolo capoluogo comunale, formato da una cascata di case abbarbicate alla roccia in un contesto architettonico e naturale che mantiene pressoché inalterati i valori originari. Dal suo sperone, tuffato nel verde di folti querceti, l'abitato domina una veduta panoramica della vallata del torrente Gufo, tributario del lago del Sangro; a sud si estende una zona montuosa molto accidentata, con brusche cadute altimetriche e altrettanto improvvise impennate, a cui si devono l'irregolarità del profilo geometrico del territorio comunale e l'asprezza del clima, nonostante l'influsso mitigatore del lago.

Storia

La prima citazione documentaria del borgo risale al XII secolo: a quest'altezza cronologica il feudo risulta assegnato ad un vassallo del conte Simone di Sangro, Roberto di Monteferrante. Nel Quattrocento le redini del potere passarono ai Caracciolo, che le tennero saldamente fino all'eversione dei diritti feudali. Nel centro storico, dall'impianto urbanistico di impronta medievale, troneggia il castello dei Di Sangro, che conserva molte tracce della costruzione originaria, nonostante i continui rifacimenti. Degna di nota anche la parrocchiale, che contribuisce a definire l'immagine del borgo insieme ai caratteristici vicoli, stretti e in forte pendenza. Il più antico insediamento sorgeva in un sito diverso da quello attuale. Il comune, inoltre, conobbe fasi alterne di crescita e di declino: la sua popolazione è aumentata sensibilmente all'indomani dell'unità d'Italia ma all'inizio di questo secolo si è affermata una dinamica demografica negativa che minaccia di estinzione la comunità monteferrantese.

La prima citazione documentaria del borgo risale al XII secolo: a quest'altezza cronologica il feudo risulta assegnato ad un vassallo del conte Simone <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DISANGRO'>di Sangro</a>, Roberto di Monteferrante. Nel Quattrocento le redini del potere passarono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, che le tennero saldamente fino all'eversione dei diritti feudali. Nel centro storico, dall'impianto urbanistico di impronta medievale, troneggia il castello dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DISANGRO'>Di Sangro</a>, che conserva molte tracce della costruzione originaria, nonostante i continui rifacimenti. Degna di nota anche la parrocchiale, che contribuisce a definire l'immagine del borgo insieme ai caratteristici vicoli, stretti e in forte pendenza. Il più antico insediamento sorgeva in un sito diverso da quello attuale. Il comune, inoltre, conobbe fasi alterne di crescita e di declino: la sua popolazione è aumentata sensibilmente all'indomani dell'unità d'Italia ma all'inizio di questo secolo si è affermata una dinamica demografica negativa che minaccia di estinzione la comunità monteferrantese.

Economia

Il comune è molto legato al patrimonio delle proprie tradizioni e poco reattivo alle sollecitazioni del progresso. La sua popolazione si dedica ancora con tenacia alle attività rurali, consistenti nell'allevamento ovino e bovino, nella silvicoltura e nella coltivazione di cereali, patate, ortaggi, vite e olivo; mostra invece una certa riluttanza nei confronti delle iniziative imprenditoriali, in parte per quella componente di rischio che vi è implicita; ne risentono in termini drammatici sia l'industria che il terziario: la rete commerciale è appena abbozzata e nel ventaglio dei servizi disponibili non figura ancora il settore dell'intermediazione finanziaria. Un ulteriore fattore di debolezza è la penuria di infrastrutture sociali. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocraticoamministrativi; è completamente sprovvisto di scuole e difetta di strutture sanitarie e di strumenti preposti alla salvaguardia del patrimonio culturale; il suo modesto apparato ricettivo manca di strutture per il soggiorno e nel novero degli impianti sportivi figura un campo di calcio.

Il comune è molto legato al patrimonio delle proprie tradizioni e poco reattivo alle sollecitazioni del progresso. La sua popolazione si dedica ancora con tenacia alle attività rurali, consistenti nell'allevamento ovino e bovino, nella silvicoltura e nella coltivazione di cereali, patate, ortaggi, vite e olivo; mostra invece una certa riluttanza nei confronti delle iniziative imprenditoriali, in parte per quella componente di rischio che vi è implicita; ne risentono in termini drammatici sia l'industria che il terziario: la rete commerciale è appena abbozzata e nel ventaglio dei servizi disponibili non figura ancora il settore dell'intermediazione finanziaria. Un ulteriore fattore di debolezza è la penuria di infrastrutture sociali. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocraticoamministrativi; è completamente sprovvisto di scuole e difetta di strutture sanitarie e di strumenti preposti alla salvaguardia del patrimonio culturale; il suo modesto apparato ricettivo manca di strutture per il soggiorno e nel novero degli impianti sportivi figura un campo di calcio.

Relazioni

Uno dei momenti di animazione di questo comune, immerso di norma in una quiete sovrana, è rappresentato dalla sacra rappresentazione della vita di San Giuseppe, che ogni 19 marzo vede impegnati figuranti del posto e che si conclude con una "grande mangiata" organizzata dalla Pro Loco in un ristorante della zona. La fama di questo evento e dell'acqua minerale che sgorga alle falde dei rilievi monteferrantesi riesce ad attrarre parecchi visitatori; questi ultimi vanno ad ingrossare le fila dei villeggianti affezionati e più in generale degli estimatori delle risorse ambientali del comprensorio, adatte al turismo ecologico e familiare. La festa del Patrono San Giovanni Battista si celebra il 24 giugno.

Uno dei momenti di animazione di questo comune, immerso di norma in una quiete sovrana, è rappresentato dalla sacra rappresentazione della vita di San Giuseppe, che ogni 19 marzo vede impegnati figuranti del posto e che si conclude con una "grande mangiata" organizzata dalla Pro Loco in un ristorante della zona. La fama di questo evento e dell'acqua minerale che sgorga alle falde dei rilievi monteferrantesi riesce ad attrarre parecchi visitatori; questi ultimi vanno ad ingrossare le fila dei villeggianti affezionati e più in generale degli estimatori delle risorse ambientali del comprensorio, adatte al turismo ecologico e familiare. La festa del Patrono San Giovanni Battista si celebra il 24 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monteferrante rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.