Descrizione

Comune collinare di fondazione medievale, sostenuto principalmente dall'industria e dalle tradizionali attività rurali. La quasi totalità dei montefanesi, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, disteso sulla cima di un basso colle, mentre la parte restante della comunità è ripartita tra la località di Passatempo, un certo numero di aggregati urbani elementari e alcune case sparse sui fondi. Il paesaggio che circonda l'abitato è quello che caratterizza in generale l'entroterra marchigiano, mosso da dolci rilievi collinari e punteggiato di piccoli borghi e isolate case coloniche. Rivestita di seminativi e ampi oliveti nonché di pascoli a tratti ombreggiati da esemplari di querce centenarie, la campagna riflette insieme la bellezza della natura e il lavoro dell'uomo.

Comune collinare di fondazione medievale, sostenuto principalmente dall'industria e dalle tradizionali attività rurali. La quasi totalità dei montefanesi, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, disteso sulla cima di un basso colle, mentre la parte restante della comunità è ripartita tra la località di Passatempo, un certo numero di aggregati urbani elementari e alcune case sparse sui fondi. Il paesaggio che circonda l'abitato è quello che caratterizza in generale l'entroterra marchigiano, mosso da dolci rilievi collinari e punteggiato di piccoli borghi e isolate case coloniche. Rivestita di seminativi e ampi oliveti nonché di pascoli a tratti ombreggiati da esemplari di querce centenarie, la campagna riflette insieme la bellezza della natura e il lavoro dell'uomo.

Storia

Il primo nucleo dell'abitato fu edificato da un gruppo di fuggiaschi dell'antica città di VENAGRA, fondata dai piceni, utilizzata dai romani come stazione militare e distrutta dai goti nel VI secolo d. C. Nel Medioevo il borgo risulta inserito tra i territori di Osimo; ben presto Recanati fece erigere nelle sue vicinanze l'imponente castello di Montefiore, per difendere i suoi confini dagli attacchi della potente rivale. Entrata a far parte dello Stato Pontificio, venne inclusa tra le CIVITATES MINORES marchigiane ma poté godere di una certa autonomia, come dimostra la pubblicazione a stampa, nel 1607, degli statuti comunali. Il XVII secolo è contrassegnato, come per gran parte del territorio marchigiano, da frequenti carestie, alle quali si aggiunsero, nel secolo seguente, le devastazioni apportate dalle truppe napoleoniche. Il toponimo è probabilmente un composto di "monte" e del termine latino FANUM, 'tempietto'. Fra le bellezze architettoniche del centro storico spicca la barocca collegiata di San Donato (1568), con facciata in cotto e, all'interno, un pregevole dipinto raffigurante San Donato e San Giovanni ai lati dell'Assunta. La piccola chiesa di Santa Maria della Confraternita racchiude una tela cinquecentesca attribuita alla scuola veneta, raffigurante la Madonna tra Santa Caterina e il vescovo Sant'Ono rato che le porge Montefano su un vassoio. Notevole è anche il palazzo comunale: edificato nella seconda metà dell'Ottocento, accoglie un piccolo teatro, opera dell'architetto Tombolini, che per la sua realizzazione si ispirò alla Fenice di Venezia. Nei dintorni dell'abitato si ergono i maestosi resti del castello di Montefiore, comprendenti lunghe mura perimetrali, una torre alta ben 36 metri e il caratteristico cassero con il ponte fisso in muratura.

Il primo nucleo dell'abitato fu edificato da un gruppo di fuggiaschi dell'antica città di VENAGRA, fondata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENI'>piceni</a>, utilizzata dai romani come stazione militare e distrutta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GOTI'>goti</a> nel VI secolo d. C. Nel Medioevo il borgo risulta inserito tra i territori di Osimo; ben presto Recanati fece erigere nelle sue vicinanze l'imponente castello di Montefiore, per difendere i suoi confini dagli attacchi della potente rivale. Entrata a far parte dello Stato Pontificio, venne inclusa tra le CIVITATES MINORES marchigiane ma poté godere di una certa autonomia, come dimostra la pubblicazione a stampa, nel 1607, degli statuti comunali. Il XVII secolo è contrassegnato, come per gran parte del territorio marchigiano, da frequenti carestie, alle quali si aggiunsero, nel secolo seguente, le devastazioni apportate dalle truppe napoleoniche. Il toponimo è probabilmente un composto di "monte" e del termine latino FANUM, 'tempietto'. Fra le bellezze architettoniche del centro storico spicca la barocca collegiata di San Donato (1568), con facciata in cotto e, all'interno, un pregevole dipinto raffigurante San Donato e San Giovanni ai lati dell'Assunta. La piccola chiesa di Santa Maria della Confraternita racchiude una tela cinquecentesca attribuita alla scuola veneta, raffigurante la Madonna tra Santa Caterina e il vescovo Sant'Ono rato che le porge Montefano su un vassoio. Notevole è anche il palazzo comunale: edificato nella seconda metà dell'Ottocento, accoglie un piccolo teatro, opera dell'architetto Tombolini, che per la sua realizzazione si ispirò alla Fenice di Venezia. Nei dintorni dell'abitato si ergono i maestosi resti del castello di Montefiore, comprendenti lunghe mura perimetrali, una torre alta ben 36 metri e il caratteristico cassero con il ponte fisso in muratura.

Economia

Le attività rurali, specializzate nella produzione di frumento, uva da vino, frutta, barbabietole e foraggio nonché nell'allevamento di bovini, suini e polli, conservano ancora una certa importanza ma il quadro dell'economia montefanese è dominato dagli altri settori produttivi: l'industria si fonda su un cospicuo numero di imprese di varie dimensioni, attive principalmente nei comparti alimentare, tessile, delle confezioni, delle calzature, della gomma e della plastica, della lavorazione dei metalli, dell'elettronica e dell'oreficeria; il terziario è rappresentato da un buon numero di esercizi commerciali e da servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole materne, elementari e medie, di una casa di riposo e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, della farmacia, di un centro sanitario di assistenza e di un consultorio materno-infantile; è invece sprovvisto di strutture culturali di rilievo, quali musei o biblioteche, e il suo apparato ricettivo non include strutture per il soggiorno.

Le attività rurali, specializzate nella produzione di frumento, uva da vino, frutta, barbabietole e foraggio nonché nell'allevamento di bovini, suini e polli, conservano ancora una certa importanza ma il quadro dell'economia montefanese è dominato dagli altri settori produttivi: l'industria si fonda su un cospicuo numero di imprese di varie dimensioni, attive principalmente nei comparti alimentare, tessile, delle confezioni, delle calzature, della gomma e della plastica, della lavorazione dei metalli, dell'elettronica e dell'oreficeria; il terziario è rappresentato da un buon numero di esercizi commerciali e da servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di scuole materne, elementari e medie, di una casa di riposo e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, della farmacia, di un centro sanitario di assistenza e di un consultorio materno-infantile; è invece sprovvisto di strutture culturali di rilievo, quali musei o biblioteche, e il suo apparato ricettivo non include strutture per il soggiorno.

Relazioni

Inserita in una cornice paesaggistica rilassante e solare, richiama visitatori grazie ai tesori artistici e architettonici che conserva e a un nutrito calendario di manifestazioni: nel mese di aprile, in occasione della festa di Sant'Antonio, ha luogo un'importante mostra zootecnica regionale; la festa della birra, la rassegna di canti corali "Città di Montefano" e il concorso di fotografia intitolato ad Arturo Ghergo animano il mese di luglio; ad agosto, invece, si rinnova di anno in anno l'appuntamento con il premio di poesia dialettale "La piazzola". La festa del Patrono San Donato si celebra il 7 agosto.

Inserita in una cornice paesaggistica rilassante e solare, richiama visitatori grazie ai tesori artistici e architettonici che conserva e a un nutrito calendario di manifestazioni: nel mese di aprile, in occasione della festa di Sant'Antonio, ha luogo un'importante mostra zootecnica regionale; la festa della birra, la rassegna di canti corali "Città di Montefano" e il concorso di fotografia intitolato ad Arturo Ghergo animano il mese di luglio; ad agosto, invece, si rinnova di anno in anno l'appuntamento con il premio di poesia dialettale "La piazzola". La festa del Patrono San Donato si celebra il 7 agosto.

Località

Casone, Montefanovecchio, Osterianova, Passatempo, Settefinestre

Casone, Montefanovecchio, Osterianova, Passatempo, Settefinestre