Descrizione

Cittadina d'impianto medievale adagiata su una sella collinare; ha economia ben diversificata, in cui il turismo riveste un ruolo di primo piano. La distribuzione della comunità dei montecorvinesi, il cui indice di vecchiaia risulta di poco inferiore alla media, tende alla dispersione più che all'accentramento: i casolari sparsi e i piccoli aggregati urbani (Annunziata, Arpignano, Cannito Pezze, Cappella, Cetrangolo, Incassata, Macchia, Pianella, Raiello, San Lorenzo, San Luca, San Martino, Sant'Andrea e Temponi) formano una fitta nebulosa intorno alle località di Gauro, Macchia-Lenzi e Occiano e al popoloso capoluogo comunale, che dalla sua posizione elevata si spinge a valle fino alla strada statale delle Croci di Acerno. Il territorio comunale, classificato collinare, ha un profilo geometrico vario e decisamente irregolare: è delimitato a settentrione dalla mole dei monti Pizzi, appartenenti alla catena dei Monti Picentini, e a meridione da una zona collinare che dà agio ai seminativi arborati; dei rilievi montuosi si indovinano appena i contorni sotto la spessa coltre di resinose e latifoglie -soprattutto faggi, lecci e querce-.  

Cittadina d'impianto medievale adagiata su una sella collinare; ha economia ben diversificata, in cui il turismo riveste un ruolo di primo piano. La distribuzione della comunità dei montecorvinesi, il cui indice di vecchiaia risulta di poco inferiore alla media, tende alla dispersione più che all'accentramento: i casolari sparsi e i piccoli aggregati urbani (Annunziata, Arpignano, Cannito Pezze, Cappella, Cetrangolo, Incassata, Macchia, Pianella, Raiello, San Lorenzo, San Luca, San Martino, Sant'Andrea e Temponi) formano una fitta nebulosa intorno alle località di Gauro, Macchia-Lenzi e Occiano e al popoloso capoluogo comunale, che dalla sua posizione elevata si spinge a valle fino alla strada statale delle Croci di Acerno. Il territorio comunale, classificato collinare, ha un profilo geometrico vario e decisamente irregolare: è delimitato a settentrione dalla mole dei monti Pizzi, appartenenti alla catena dei Monti Picentini, e a meridione da una zona collinare che dà agio ai seminativi arborati; dei rilievi montuosi si indovinano appena i contorni sotto la spessa coltre di resinose e latifoglie -soprattutto faggi, lecci e querce-.  

Storia

Sorta probabilmente per iniziativa degli abitanti della vicina città di PICENTIA, fu sede vescovile fino all'anno 1433. Assalita e distrutta nel 1137 dal normanno Ruggero II, una volta ricostruita divenne caposaldo del potere angioino, spalleggiato dai signori locali, i Sanseverino, nelle lotte contro i Durazzeschi. Si successero in seguito nel dominio del feudo dapprima i Grimaldi, poi i Pignatelli e i Genovese.  Il disastroso sisma dell'anno 1980 ha avuto terribili ripercussioni sia sulla consistenza demografica della comunità sia sul patrimonio storico-architettonico; spiccano tra i monumenti superstiti: la chiesa di San Pietro, con facciata neoclassica e antico campanile a cuspide; la chiesa di Santa Maria della Pace, costruita per iniziativa dell'ordine francescano nel 1518 e molto rimaneggiata nel XVIII secolo; il santuario della Madonna dell'Eterno e i ruderi del castello di Nebulano.  

Sorta probabilmente per iniziativa degli abitanti della vicina città di PICENTIA, fu sede vescovile fino all'anno 1433. Assalita e distrutta nel 1137 dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNORUGGEROII'>normanno Ruggero II</a>, una volta ricostruita divenne caposaldo del potere <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINO'>angioino</a>, spalleggiato dai signori locali, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, nelle lotte contro i Durazzeschi. Si successero in seguito nel dominio del feudo dapprima i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRIMALDI'>Grimaldi</a>, poi i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a> e i Genovese.  Il disastroso sisma dell'anno 1980 ha avuto terribili ripercussioni sia sulla consistenza demografica della comunità sia sul patrimonio storico-architettonico; spiccano tra i monumenti superstiti: la chiesa di San Pietro, con facciata neoclassica e antico campanile a cuspide; la chiesa di Santa Maria della Pace, costruita per iniziativa dell'ordine francescano nel 1518 e molto rimaneggiata nel XVIII secolo; il santuario della Madonna dell'Eterno e i ruderi del castello di Nebulano.  

Economia

Il grado di apertura mentale della comunità montecorvinese non poteva non favorire l'affermazione dell'industria e del terziario accanto alle tradizionali attività rurali, che assorbono gran parte della popolazione attiva e privilegiano le colture specializzate -olive, uva da vino e frutta accanto a cereali, ortaggi e legumi-. L'industria, sviluppatasi nei settori più tradizionali ma anche in quelli che offrono maggiori possibilità di crescita e innovazione, annovera un importante insediamento produttivo in località Macchia e produce olio, vino, manufatti in legno, confezioni, materassi a molle e contenitori in alluminio; il commercio e i servizi, che contemplano una vivace intermediazione immobiliare e finanziaria, appaiono commisurati alle esigenze della comunità. Causa ed effetto del dinamismo economico è l'esistenza di un efficace sistema di infrastrutture: gli ordinari uffici comunali e postali si affiancano a una sezione di pretura, a un circolo culturale, alle scuole per l'istruzione obbligatoria e a un liceo scientifico; l'offerta di strutture ricettive e sanitarie è nella media: il comune dispone, tra l'altro, di un poliambulatorio, di un presidio di guardia medica e di un consultorio familiare.  

Il grado di apertura mentale della comunità montecorvinese non poteva non favorire l'affermazione dell'industria e del terziario accanto alle tradizionali attività rurali, che assorbono gran parte della popolazione attiva e privilegiano le colture specializzate -olive, uva da vino e frutta accanto a cereali, ortaggi e legumi-. L'industria, sviluppatasi nei settori più tradizionali ma anche in quelli che offrono maggiori possibilità di crescita e innovazione, annovera un importante insediamento produttivo in località Macchia e produce olio, vino, manufatti in legno, confezioni, materassi a molle e contenitori in alluminio; il commercio e i servizi, che contemplano una vivace intermediazione immobiliare e finanziaria, appaiono commisurati alle esigenze della comunità. Causa ed effetto del dinamismo economico è l'esistenza di un efficace sistema di infrastrutture: gli ordinari uffici comunali e postali si affiancano a una sezione di pretura, a un circolo culturale, alle scuole per l'istruzione obbligatoria e a un liceo scientifico; l'offerta di strutture ricettive e sanitarie è nella media: il comune dispone, tra l'altro, di un poliambulatorio, di un presidio di guardia medica e di un consultorio familiare.  

Relazioni

La presenza di copiose sorgenti di acque minerali saline e solforose è solo uno dei tanti motivi per recarsi in questo comune tuffato nel verde, all'interno di un'area di grande interesse naturalistico -la necessità di conservare pulite queste fonti, che riforniscono d'acqua gran parte del sud della penisola, preserva la natura incontaminata dei luoghi-. Un ricco calendario di manifestazioni rende ulteriormente gradevole il soggiorno: le fiere del 29 giugno e del 2 agosto, la rassegna di musica lirica nel mese di luglio, la sagra della braciola e del prosciutto nella prima decade di agosto e quella della porchetta nel mese di ottobre, solo per citare la più importanti. Il patrono San Pietro Apostolo si festeggia il 29 giugno. Il comune ha dato i natali al missionario francescano padre Giovanni da Montecorvino (1247-1328), primo legato apostolico in Oriente.

La presenza di copiose sorgenti di acque minerali saline e solforose è solo uno dei tanti motivi per recarsi in questo comune tuffato nel verde, all'interno di un'area di grande interesse naturalistico -la necessità di conservare pulite queste fonti, che riforniscono d'acqua gran parte del sud della penisola, preserva la natura incontaminata dei luoghi-. Un ricco calendario di manifestazioni rende ulteriormente gradevole il soggiorno: le fiere del 29 giugno e del 2 agosto, la rassegna di musica lirica nel mese di luglio, la sagra della braciola e del prosciutto nella prima decade di agosto e quella della porchetta nel mese di ottobre, solo per citare la più importanti. Il patrono San Pietro Apostolo si festeggia il 29 giugno. Il comune ha dato i natali al missionario francescano padre Giovanni da Montecorvino (1247-1328), primo legato apostolico in Oriente.

Località

Bellizzi, Cetrangolo, Gauro, Macchia, Macchia-Lenzi, Occiano, Raiello, San Lorenzo, San Luca, Volta delle Vigne

Bellizzi, Cetrangolo, Gauro, Macchia, Macchia-Lenzi, Occiano, Raiello, San Lorenzo, San Luca, Volta delle Vigne

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montecorvino Rovella rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.