Descrizione

Comune di montagna risalente probabilmente al Medioevo, in cui per tradizione inveterata si producono olio e formaggio; la sua popolazione è dedita con profitto alle attività rurali, in assenza di significative attività imprenditoriali nei settori dell'industria e del terziario. La comunità dei sangiacomesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nella media, risiede per intero nel capoluogo comunale, disteso sul declivio di un colle. Il profilo geometrico del territorio comunale è connotato da significative oscillazioni altimetriche: i rilievi collinari del comprensorio, su cui prosperano aceri, carpini, cerri e ontani prevalentemente governati a ceduo, si appiattiscono a oriente sul Vallo di Diano, mentre sul versante opposto preludono alle vette del basso Cilento, ricoperte da vaste distese di faggi e betulle. Il torrente Zia Francesca serpeggia tra i poggi e i coltivi dell'agro comunale confluendo nel fiume Tanagro. Il clima è moderatamente rigido in inverno e fresco in estate.  

Comune di montagna risalente probabilmente al Medioevo, in cui per tradizione inveterata si producono olio e formaggio; la sua popolazione è dedita con profitto alle attività rurali, in assenza di significative attività imprenditoriali nei settori dell'industria e del terziario. La comunità dei sangiacomesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nella media, risiede per intero nel capoluogo comunale, disteso sul declivio di un colle. Il profilo geometrico del territorio comunale è connotato da significative oscillazioni altimetriche: i rilievi collinari del comprensorio, su cui prosperano aceri, carpini, cerri e ontani prevalentemente governati a ceduo, si appiattiscono a oriente sul Vallo di Diano, mentre sul versante opposto preludono alle vette del basso Cilento, ricoperte da vaste distese di faggi e betulle. Il torrente Zia Francesca serpeggia tra i poggi e i coltivi dell'agro comunale confluendo nel fiume Tanagro. Il clima è moderatamente rigido in inverno e fresco in estate.  

Storia

Di chiara origine agionimica è la denominazione attuale dell'abitato, che fino al 1862 era chiamato semplicemente San Giacomo. Il borgo sorse probabilmente all'epoca della dominazione normanna, sotto forma di aggregato di abitazioni raccolte intorno alla chiesa madre dedicata a San Giacomo, e nel XVI secolo raggiunse l'apice dello sviluppo. Nell'Ottocento i patrioti Michele Aletta e Vincenzo Marone presero parte alle lotte per l'indipendenza e, nel 1933, si registrarono sanguinosi moti popolari contro i soprusi del podestà allora in carica. Fra le testimonianze del passato sono degni di essere ricordati i palazzi signorili dai bei portali in pietra, la fontana pubblica del 1593 e la cappella di San Gaetano, riedificata nel 1715 al posto di una preesistente cappella seicentesca -pregevole l'altare maggiore realizzato con marmi dai colori vivaci-. Il calo demografico di cui la comunità è vittima è lento ma progressivo e la priva delle risorse umane necessarie alla ripresa.  

Di chiara origine agionimica è la denominazione attuale dell'abitato, che fino al 1862 era chiamato semplicemente San Giacomo. Il borgo sorse probabilmente all'epoca della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a>, sotto forma di aggregato di abitazioni raccolte intorno alla chiesa madre dedicata a San Giacomo, e nel XVI secolo raggiunse l'apice dello sviluppo. Nell'Ottocento i patrioti Michele Aletta e Vincenzo Marone presero parte alle lotte per l'indipendenza e, nel 1933, si registrarono sanguinosi moti popolari contro i soprusi del podestà allora in carica. Fra le testimonianze del passato sono degni di essere ricordati i palazzi signorili dai bei portali in pietra, la fontana pubblica del 1593 e la cappella di San Gaetano, riedificata nel 1715 al posto di una preesistente cappella seicentesca -pregevole l'altare maggiore realizzato con marmi dai colori vivaci-. Il calo demografico di cui la comunità è vittima è lento ma progressivo e la priva delle risorse umane necessarie alla ripresa.  

Economia

Una larga fetta della popolazione attiva rivolge ancora le proprie energie alla silvicoltura, alla pastorizia e alla coltivazione di frumento, olive e uva da vino; scarsamente rappresentate invece le attività industriali, ostacolate in parte dalla natura del suolo, e quelle del terziario -qualche esercizio commerciale e pochi servizi che non includono l'intermediazione finanziaria-. Il panorama delle infrastrutture è di poco sostegno alla qualità della vita: il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali, possiede esclusivamente le scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; risente della mancanza di strutture preposte alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale e dell'inadeguatezza dell'apparato ricettivo, privo di alberghi; l'offerta di strutture sanitarie è piuttosto limitata (la farmacia e un ufficio sanitario).  

Una larga fetta della popolazione attiva rivolge ancora le proprie energie alla silvicoltura, alla pastorizia e alla coltivazione di frumento, olive e uva da vino; scarsamente rappresentate invece le attività industriali, ostacolate in parte dalla natura del suolo, e quelle del terziario -qualche esercizio commerciale e pochi servizi che non includono l'intermediazione finanziaria-. Il panorama delle infrastrutture è di poco sostegno alla qualità della vita: il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali, possiede esclusivamente le scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; risente della mancanza di strutture preposte alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale e dell'inadeguatezza dell'apparato ricettivo, privo di alberghi; l'offerta di strutture sanitarie è piuttosto limitata (la farmacia e un ufficio sanitario).  

Relazioni

È una zona dalle grandi potenzialità turistiche -fungono da elementi di richiamo le distese boschive in località Difesa, Mancose e Torricelli, la ricca fauna di corvi imperiali, lupi e salamandre pezzate, nonché la possibilità di ascendere alla vetta del monte Cervati facendo sosta nel rifugio forestale in località Cupone Soprano- ma la penuria di adeguate strutture di servizio inibisce la sua capacità di attrazione di flussi di villeggianti. È più che mai opportuno recarsi sul posto in occasione della sagra "r' patan e cicc" (dal 29 al 30 dicembre), tipico piatto sangiacomese. Il Patrono San Giacomo si festeggia il 25 luglio.

È una zona dalle grandi potenzialità turistiche -fungono da elementi di richiamo le distese boschive in località Difesa, Mancose e Torricelli, la ricca fauna di corvi imperiali, lupi e salamandre pezzate, nonché la possibilità di ascendere alla vetta del monte Cervati facendo sosta nel rifugio forestale in località Cupone Soprano- ma la penuria di adeguate strutture di servizio inibisce la sua capacità di attrazione di flussi di villeggianti. È più che mai opportuno recarsi sul posto in occasione della sagra "r' patan e cicc" (dal 29 al 30 dicembre), tipico piatto sangiacomese. Il Patrono San Giacomo si festeggia il 25 luglio.

Località

Piano del Cerro

Piano del Cerro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monte San Giacomo rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.