Descrizione

Centro collinare di origini molto antiche, la cui economia si basa essenzialmente sull’industria e sul turismo. I monteporziani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale, nella località di Armetta, in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse sui fondi. L’abitato, raggruppato sulla cima di un poggio, è a pianta triangolare, con strade che convergono sulla piazza centrale. Il profilo geometrico del territorio comunale, perlopiù tipico della bassa collina, fa registrare un’impennata in corrispondenza del complesso vulcanico dei Colli Albani. Al paesaggio agrario delle zone meno elevate, su cui dominano vigneti e oliveti, si sostituisce, con l’aumentare delle quote, una rigogliosa vegetazione spontanea, costituita in prevalenza da formazioni boschive di cerri e roverelle –habitat ideale di piccoli mammiferi, come la talpa, il tasso, il moscardino, il ghiro, il riccio e la volpe–. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è “partito semitroncato”: vi sono raffigurati, rispettivamente su fondo argentato, dorato e azzurro, San Gregorio Magno, con mitra e pastorale, un’aquila nera cinta di corona e un drago d’oro.

Centro collinare di origini molto antiche, la cui economia si basa essenzialmente sull’industria e sul turismo. I monteporziani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale, nella località di Armetta, in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse sui fondi. L’abitato, raggruppato sulla cima di un poggio, è a pianta triangolare, con strade che convergono sulla piazza centrale. Il profilo geometrico del territorio comunale, perlopiù tipico della bassa collina, fa registrare un’impennata in corrispondenza del complesso vulcanico dei Colli Albani. Al paesaggio agrario delle zone meno elevate, su cui dominano vigneti e oliveti, si sostituisce, con l’aumentare delle quote, una rigogliosa vegetazione spontanea, costituita in prevalenza da formazioni boschive di cerri e roverelle –habitat ideale di piccoli mammiferi, come la talpa, il tasso, il moscardino, il ghiro, il riccio e la volpe–. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è “partito semitroncato”: vi sono raffigurati, rispettivamente su fondo argentato, dorato e azzurro, San Gregorio Magno, con mitra e pastorale, un’aquila nera cinta di corona e un drago d’oro.

Storia

La scoperta di rovine di villaggi latini e di grandi ville romane ha fornito la certezza dell’antichità del suo popolamento. Nelle fonti documentarie dell’XI secolo d.C. figura in parte tra i possedimenti dei conti di Tuscolo e in parte fra le terre assegnate al monastero di San Paolo, cui passò per intero dopo la distruzione di Tuscolo (1191). Nel 1400 fu assegnata da papa Bonifacio IX agli Annibaldi, dai quali fu ceduta più di un secolo dopo agli Altemps; questi la lasciarono in seguito ai Borghese, che ne mantennero il possesso fino all’abolizione dei diritti feudali. Il toponimo è un composto di “monte” e del personale latino PORCIUS; la specificazione, aggiunta nel 1872, si riferisce a Marco Porco Catone il Vecchio o il Censore. Tra i gioielli architettonici del centro storico figurano il seicentesco palazzo Borghese e la coeva parrocchiale di San Gregorio Magno, che conserva diverse opere d’arte, tra cui pitture di Ciro Ferri e di Guglielmo Borgognone. Numerose costruzioni di pregio abbelliscono anche i dintorni dell’abitato: oltre al famoso eremo conventuale di Camaldoli (1607), circondato da un lussureggiante parco, è possibile ammirare il grandioso complesso di villa Mondragone, eretto nella seconda metà del Cinquecento, nonché la chiesa di Sant’Antonio Martire, di epoca incerta, impreziosita da un affresco del Santo risalente forse al X secolo.

La scoperta di rovine di villaggi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LATINI'>latini</a> e di grandi ville romane ha fornito la certezza dell’antichità del suo popolamento. Nelle fonti documentarie dell’XI secolo d.C. figura in parte tra i possedimenti dei conti di Tuscolo e in parte fra le terre assegnate al monastero di San Paolo, cui passò per intero dopo la distruzione di Tuscolo (1191). Nel 1400 fu assegnata da papa Bonifacio IX agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANNIBALDI'>Annibaldi</a>, dai quali fu ceduta più di un secolo dopo agli Altemps; questi la lasciarono in seguito ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a>, che ne mantennero il possesso fino all’abolizione dei diritti feudali. Il toponimo è un composto di “monte” e del personale latino PORCIUS; la specificazione, aggiunta nel 1872, si riferisce a Marco Porco Catone il Vecchio o il Censore. Tra i gioielli architettonici del centro storico figurano il seicentesco palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a> e la coeva parrocchiale di San Gregorio Magno, che conserva diverse opere d’arte, tra cui pitture di Ciro Ferri e di Guglielmo Borgognone. Numerose costruzioni di pregio abbelliscono anche i dintorni dell’abitato: oltre al famoso eremo conventuale di Camaldoli (1607), circondato da un lussureggiante parco, è possibile ammirare il grandioso complesso di villa Mondragone, eretto nella seconda metà del Cinquecento, nonché la chiesa di Sant’Antonio Martire, di epoca incerta, impreziosita da un affresco del Santo risalente forse al X secolo.

Economia

Tradizionalmente dediti alla viticoltura e all’olivicoltura, i monteporziani sono sempre più proiettati verso l’industria –presente con alcune imprese di piccole dimensioni impegnate perlopiù nella produzione di bevande e nella lavorazione del legno– e il settore terziario: la discreta affluenza turistica alimenta, infatti, la rete di distribuzione e il ventaglio dei servizi privati. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione di carabinieri, dispone delle scuole dell’obbligo e di un istituto tecnico commerciale; la conservazione e la divulgazione del patrimonio culturale sono garantite dalla presenza della biblioteca comunale, di quella dell’Osservatorio astronomico di Roma, specializzata in astrofisica e astronomia, e della biblioteca dell’Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza del lavoro. L’assistenza socio-sanitaria è assicurata da case di riposo, dalla farmacia e da un consultorio familiare.

Tradizionalmente dediti alla viticoltura e all’olivicoltura, i monteporziani sono sempre più proiettati verso l’industria –presente con alcune imprese di piccole dimensioni impegnate perlopiù nella produzione di bevande e nella lavorazione del legno– e il settore terziario: la discreta affluenza turistica alimenta, infatti, la rete di distribuzione e il ventaglio dei servizi privati. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione di carabinieri, dispone delle scuole dell’obbligo e di un istituto tecnico commerciale; la conservazione e la divulgazione del patrimonio culturale sono garantite dalla presenza della biblioteca comunale, di quella dell’Osservatorio astronomico di Roma, specializzata in astrofisica e astronomia, e della biblioteca dell’Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza del lavoro. L’assistenza socio-sanitaria è assicurata da case di riposo, dalla farmacia e da un consultorio familiare.

Relazioni

Gli eccezionali panorami che si godono dalle boscose pendici del monte Tuscolo, la tranquillità dei luoghi e la bellezza del centro storico sono solo alcune delle attrattive della cosiddetta “città del vino”: qui si trovano le famose cantine che, nel passato, hanno affascinato personaggi come Goethe e Carducci, rendendo celebre nel mondo l’intero comprensorio dei Castelli Romani. Le manifestazioni tradizionali più rinomate sono il carnevale, con sfilata di carri allegorici e spettacolo di danze popolari in costume, e la sagra dell’albicocca (terza domenica di giugno), animata da manifestazioni folcloristiche e spettacoli serali. La festa del Corpus Domini si celebra invece con una processione, cui partecipano circa duecento giovani, vestiti degli abiti della congregazione di Sant’Antonino e muniti di altissimi stendardi. La festa del Patrono Sant’Antonino si celebra il 2 settembre.

Gli eccezionali panorami che si godono dalle boscose pendici del monte Tuscolo, la tranquillità dei luoghi e la bellezza del centro storico sono solo alcune delle attrattive della cosiddetta “città del vino”: qui si trovano le famose cantine che, nel passato, hanno affascinato personaggi come Goethe e Carducci, rendendo celebre nel mondo l’intero comprensorio dei Castelli Romani. Le manifestazioni tradizionali più rinomate sono il carnevale, con sfilata di carri allegorici e spettacolo di danze popolari in costume, e la sagra dell’albicocca (terza domenica di giugno), animata da manifestazioni folcloristiche e spettacoli serali. La festa del Corpus Domini si celebra invece con una processione, cui partecipano circa duecento giovani, vestiti degli abiti della congregazione di Sant’Antonino e muniti di altissimi stendardi. La festa del Patrono Sant’Antonino si celebra il 2 settembre.

Località

Armetta, Azienda Agricola Mondragone, Camaldoli, Fontana Candida, L'Oliveto, Massarosa, Pilozzo, Pratone-Belvedere, San Marco, Selve di Mondragone, Suore Domenicane di Betania, Vigna Savina, Villa Fiorella, Villa Vecchia

Armetta, Azienda Agricola Mondragone, Camaldoli, Fontana Candida, L'Oliveto, Massarosa, Pilozzo, Pratone-Belvedere, San Marco, Selve di Mondragone, Suore Domenicane di Betania, Vigna Savina, Villa Fiorella, Villa Vecchia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monte Porzio Catone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.