Descrizione

Comune collinare, dalle caratteristiche origini medievali, che fonda la propria economia sulla felice coesistenza di attività agricole e industriali. I montemarenzini, detti anche montemarenzesi, presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località di San Carlo, Costa, Piudizzo e Portola; la zona è in forte espansione edilizia. Il territorio, dal profilo geometrico piuttosto movimentato, è bagnato dal fiume e si trova su un terrazzamento morenico che guarda alla Valle San Martino. Il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico alquanto variabile, con dolci pendii che scendono verso la piana circostante; le località minori sono ancora caratterizzate da un'architettura medievale, con case in pietra ed antichi portali. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, su fondo d'oro campeggia un monte all'italiana, verde, dotato di tre vette, sul quale è posta una torre azzurra, merlata alla guelfa. Sui merli della torre è un'aquila nera.

Comune collinare, dalle caratteristiche origini medievali, che fonda la propria economia sulla felice coesistenza di attività agricole e industriali. I montemarenzini, detti anche montemarenzesi, presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località di San Carlo, Costa, Piudizzo e Portola; la zona è in forte espansione edilizia. Il territorio, dal profilo geometrico piuttosto movimentato, è bagnato dal fiume e si trova su un terrazzamento morenico che guarda alla Valle San Martino. Il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico alquanto variabile, con dolci pendii che scendono verso la piana circostante; le località minori sono ancora caratterizzate da un'architettura medievale, con case in pietra ed antichi portali. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, su fondo d'oro campeggia un monte all'italiana, verde, dotato di tre vette, sul quale è posta una torre azzurra, merlata alla guelfa. Sui merli della torre è un'aquila nera.

Storia

Il nome prende quasi sicuramente origine da quello della famiglia Marenzi, che dal XII secolo fu proprietaria di vasti appezzamenti di terreni nella zona. Numerose ipotesi fanno risalire il nome della famiglia alla città francese di Montmorency, mentre altri ritengono che il patronimico discenda da un certo "Emerentius", forse capostipite del nobile casato. Un'altra ipotesi suggerisce, invece, l'origine romana del nome, poiché i luoghi erano compresi nel PAGUS MARTIUS. Non si conosce molto delle vicende comunali nel Medioevo: si hanno, comunque, notizie delle diatribe tra i montemerenzini e gli abitanti di Milano per assicurarsi il diritto di pascolo nella Valle San Martino. Successivamente la famiglia Marenzi, dilaniata da lotte intestine, si trasferì a Trieste. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Paolo sul finire del '200, è tra quelle più antiche del territorio. La facciata mostra un timpano delineato da elementi curvilinei e un portico con colonne in granito. All'interno si trovano possenti altari in marmi policromi, un altare maggiore in stile neoclassico del secolo scorso e, fra le opere più preziose, un dipinto di Enea Salmeggia, raffigurante la "Madonna del Rosario". Un azzardato restauro ha, secondo molti critici, rovinato l'opera. L'edificio guarda ad uno dei panorami più belli della valle, verso il Resegone e verso i monti di Valcava. La chiesa di Sant'Alessandro, probabilmente antica parrocchiale, è stata continuamente rimaneggiata e quasi totalmente ricostruita negli anni Cinquanta. Un edifico sacro molto antico è l'oratorio di Santa Margherita, forse fondato addirittura da Teodolinda.

Il nome prende quasi sicuramente origine da quello della famiglia Marenzi, che dal XII secolo fu proprietaria di vasti appezzamenti di terreni nella zona. Numerose ipotesi fanno risalire il nome della famiglia alla città francese di Montmorency, mentre altri ritengono che il patronimico discenda da un certo "Emerentius", forse capostipite del nobile casato. Un'altra ipotesi suggerisce, invece, l'origine romana del nome, poiché i luoghi erano compresi nel PAGUS MARTIUS. Non si conosce molto delle vicende comunali nel Medioevo: si hanno, comunque, notizie delle diatribe tra i montemerenzini e gli abitanti di Milano per assicurarsi il diritto di pascolo nella Valle San Martino. Successivamente la famiglia Marenzi, dilaniata da lotte intestine, si trasferì a Trieste. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Paolo sul finire del '200, è tra quelle più antiche del territorio. La facciata mostra un timpano delineato da elementi curvilinei e un portico con colonne in granito. All'interno si trovano possenti altari in marmi policromi, un altare maggiore in stile neoclassico del secolo scorso e, fra le opere più preziose, un dipinto di Enea Salmeggia, raffigurante la "Madonna del Rosario". Un azzardato restauro ha, secondo molti critici, rovinato l'opera. L'edificio guarda ad uno dei panorami più belli della valle, verso il Resegone e verso i monti di Valcava. La chiesa di Sant'Alessandro, probabilmente antica parrocchiale, è stata continuamente rimaneggiata e quasi totalmente ricostruita negli anni Cinquanta. Un edifico sacro molto antico è l'oratorio di Santa Margherita, forse fondato addirittura da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TEODOLINDA'>Teodolinda</a>.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali ma, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'agricoltura, un tempo fiorente nella zona, è ancora attiva con la coltivazione di cereali e foraggi; l'industria trova maggiore espressione con carpenterie metalliche e meccaniche, aziende di tornitura e fresatura e fabbriche di rivestimenti murari, come intonaci e materiali plastici. Il crescente interesse turistico ha favorito lo sviluppo di imprese edili, con la recente costruzione di ville ed abitazioni. Il terziario comprende le attività commerciali, nonché gli impieghi nelle amministrazioni locali ed in un comparto, quello turistico, sempre più in espansione. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità ma non ci sono strutture sociali di particolare rilevanza né quelle solitamente preposte alla conservazione ed all'arricchimento del patrimonio culturale. Nelle scuole locali è possibile frequentare fino alle elementari. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Ospita i consueti uffici municipali e postali ma, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'agricoltura, un tempo fiorente nella zona, è ancora attiva con la coltivazione di cereali e foraggi; l'industria trova maggiore espressione con carpenterie metalliche e meccaniche, aziende di tornitura e fresatura e fabbriche di rivestimenti murari, come intonaci e materiali plastici. Il crescente interesse turistico ha favorito lo sviluppo di imprese edili, con la recente costruzione di ville ed abitazioni. Il terziario comprende le attività commerciali, nonché gli impieghi nelle amministrazioni locali ed in un comparto, quello turistico, sempre più in espansione. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità ma non ci sono strutture sociali di particolare rilevanza né quelle solitamente preposte alla conservazione ed all'arricchimento del patrimonio culturale. Nelle scuole locali è possibile frequentare fino alle elementari. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

La località può essere sicuramente considerata una buona meta turistica sia per i bei panorami offerti, ad esempio, dalla Valle San Martino, sia per i caratteristici borghi medievali, sparsi in tutto il territorio comunale. La popolazione intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri limitrofi, grazie anche alle numerose industrie, molte delle quali, situate lungo la direttrice Bergamo-Lecco, consentono attivi scambi economico-commerciali. La festa del Patrono, dedicata alla Conversione di S. Paolo, si celebra il 25 gennaio.

La località può essere sicuramente considerata una buona meta turistica sia per i bei panorami offerti, ad esempio, dalla Valle San Martino, sia per i caratteristici borghi medievali, sparsi in tutto il territorio comunale. La popolazione intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri limitrofi, grazie anche alle numerose industrie, molte delle quali, situate lungo la direttrice Bergamo-Lecco, consentono attivi scambi economico-commerciali. La festa del Patrono, dedicata alla Conversione di S. Paolo, si celebra il 25 gennaio.

Località

Costa, Levata, Piudizzo, Portola, San Carlo

Costa, Levata, Piudizzo, Portola, San Carlo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Monte Marenzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.