Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, i cui abitanti traggono sostentamento prevalentemente dalle attività agricole e da quelle industriali. I montecchiesi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Levà, Moraro e Preara; il resto della popolazione si distribuisce in vari nuclei urbani, oltre che in numerose case sparse. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 65 a un massimo di 160 metri sul livello del mare. Di questa caratteristica orografica risente l’abitato che, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, ha l’andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una torre d’argento merlata alla guelfa, posta sulla cima di un monte verde fondato su un corso d’acqua e attraversato da una fornace d’argento fiammeggiante.

Centro di pianura, di origine antica, i cui abitanti traggono sostentamento prevalentemente dalle attività agricole e da quelle industriali. I montecchiesi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Levà, Moraro e Preara; il resto della popolazione si distribuisce in vari nuclei urbani, oltre che in numerose case sparse. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 65 a un massimo di 160 metri sul livello del mare. Di questa caratteristica orografica risente l’abitato che, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, ha l’andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una torre d’argento merlata alla guelfa, posta sulla cima di un monte verde fondato su un corso d’acqua e attraversato da una fornace d’argento fiammeggiante.

Storia

Il toponimo deriva dal temine latino MONTICULUM con riferimento alla sua posizione geografica. Ritrovamenti archeologici di alcune monete coniate durante l’impero romano, di fibule e di una statuetta in bronzo (rappresentante probabilmente Mercurio) datano il primo insediamento umano a epoca romana. La prima investitura vescovile è del 1164 operata dal vescovo Ariberto per i nobili da Vivaro, che tengono il feudo fino agli inizi del quattordicesimo secolo. Quindi, passa ai Della Scala; questa nobile famiglia vi eresse il castello detto Bastia che fu determinante nelle lotte tra Scaligeri e Carraresi. Nella storia seguente non si segnalano eventi di rilievo. La chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Mariti Vito, Modesto e Crescenzia, presenta cinque altari e quadri su tavola del Piazzetta, del Boffetti Veronese e del Maganza e custodisce un tabernacolo in marmo di Carrara. Nelle vicinanze si trova un palazzetto della famiglia Nievo, il cui disegno alcuni attribuiscono al Palladio. Al termine della seconda guerra mondiale è stato costruito un cimitero militare per i soldati inglesi caduti nel suo territorio.

Il toponimo deriva dal temine latino MONTICULUM con riferimento alla sua posizione geografica. Ritrovamenti archeologici di alcune monete coniate durante l’impero romano, di fibule e di una statuetta in bronzo (rappresentante probabilmente Mercurio) datano il primo insediamento umano a epoca romana. La prima investitura vescovile è del 1164 operata dal vescovo Ariberto per i nobili da Vivaro, che tengono il feudo fino agli inizi del quattordicesimo secolo. Quindi, passa ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=DELLASCALA'>Della Scala</a>; questa nobile famiglia vi eresse il castello detto Bastia che fu determinante nelle lotte tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a> e Carraresi. Nella storia seguente non si segnalano eventi di rilievo. La chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Mariti Vito, Modesto e Crescenzia, presenta cinque altari e quadri su tavola del Piazzetta, del Boffetti Veronese e del Maganza e custodisce un tabernacolo in marmo di Carrara. Nelle vicinanze si trova un palazzetto della famiglia Nievo, il cui disegno alcuni attribuiscono al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PALLADIO'>Palladio</a>. Al termine della seconda guerra mondiale è stato costruito un cimitero militare per i soldati inglesi caduti nel suo territorio.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Le diverse attività industriali riescono a occupare una discreta quantità di manodopera. L’agricoltura produce soprattutto cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e uva da vino, mentre l’allevamento è incentrato su bovini, suini e avicoli. I comparti industriali che spiccano, almeno per numero di addetti, sono quello tessile e quello della lavorazione del legno; dimensioni minori fanno registrare, invece, l’industria metalmeccanica, quella preposta alla produzione di apparecchiature medicali, quella dell’abbigliamento, quella dedita alla raffinazione di prodotti petroliferi e quella dei materiali da costruzione. La rete distributiva e commerciale è commisurata alle esigenze della popolazione, che può contare anche sull’insieme dei servizi tra i quali vi è quello bancario. Le istituzioni scolastiche presenti sul territorio mettono a disposizione le soli classi dell’obbligo; per accedere a istituti di istruzione secondaria di secondo grado è necessario spostarsi nel circondario. La salvaguardia del patrimonio culturale è affidata alla biblioteca comunale, mentre mancano strutture sociali come asili o case di riposo. Gli appassionati di sport possono contare sulla presenza dei locali impianti sportivi. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Le strutture sanitarie includono un ospedale psichiatrico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Le diverse attività industriali riescono a occupare una discreta quantità di manodopera. L’agricoltura produce soprattutto cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta e uva da vino, mentre l’allevamento è incentrato su bovini, suini e avicoli. I comparti industriali che spiccano, almeno per numero di addetti, sono quello tessile e quello della lavorazione del legno; dimensioni minori fanno registrare, invece, l’industria metalmeccanica, quella preposta alla produzione di apparecchiature medicali, quella dell’abbigliamento, quella dedita alla raffinazione di prodotti petroliferi e quella dei materiali da costruzione. La rete distributiva e commerciale è commisurata alle esigenze della popolazione, che può contare anche sull’insieme dei servizi tra i quali vi è quello bancario. Le istituzioni scolastiche presenti sul territorio mettono a disposizione le soli classi dell’obbligo; per accedere a istituti di istruzione secondaria di secondo grado è necessario spostarsi nel circondario. La salvaguardia del patrimonio culturale è affidata alla biblioteca comunale, mentre mancano strutture sociali come asili o case di riposo. Gli appassionati di sport possono contare sulla presenza dei locali impianti sportivi. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Le strutture sanitarie includono un ospedale psichiatrico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni; è frequentata anche per motivi di lavoro, grazie alla presenza dei locali stabilimenti, che sono in grado di richiamare una certa quantità di manodopera anche dall’esterno. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la fiera di prodotti dell’artigianato locale, con esposizione di oggetti antichi, che si svolge a novembre e, sempre nello stesso mese, la “marronata” in villa Cita. La festa dei Patroni, i Santi Vito e Modesto, si celebra il 15 giugno.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni; è frequentata anche per motivi di lavoro, grazie alla presenza dei locali stabilimenti, che sono in grado di richiamare una certa quantità di manodopera anche dall’esterno. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la fiera di prodotti dell’artigianato locale, con esposizione di oggetti antichi, che si svolge a novembre e, sempre nello stesso mese, la “marronata” in villa Cita. La festa dei Patroni, i Santi Vito e Modesto, si celebra il 15 giugno.

Località

Capo di Sotto, Colonia Ergoterapica, Levà, Lovara, Marocchino, Moraro, Preara, Vegre, Vignole

Capo di Sotto, Colonia Ergoterapica, Levà, Lovara, Marocchino, Moraro, Preara, Vegre, Vignole

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montecchio Precalcino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.