Descrizione

Centro di montagna, dalle origini antiche, con un'economia basata sull'industria e sull'agricoltura. La comunità dei montagnoni, in cui si registra un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce un numerose località, oltre che nel capoluogo comunale: Busteggia, Piano, Ca' Formolli, Ca' Pavadri, Carnale, Ca' Vervio-Farina, Ca' Zoia, San Giovanni, Santa Maria Perlungo. Il comune, uno dei centri più pittoreschi della zona, è in forte espansione edilizia. Il paesaggio presenta ampi e ben esposti terrazzamenti con bella vista sul fondovalle, sul dorsale orobico e sulle catene alpine.  

Centro di montagna, dalle origini antiche, con un'economia basata sull'industria e sull'agricoltura. La comunità dei montagnoni, in cui si registra un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce un numerose località, oltre che nel capoluogo comunale: Busteggia, Piano, Ca' Formolli, Ca' Pavadri, Carnale, Ca' Vervio-Farina, Ca' Zoia, San Giovanni, Santa Maria Perlungo. Il comune, uno dei centri più pittoreschi della zona, è in forte espansione edilizia. Il paesaggio presenta ampi e ben esposti terrazzamenti con bella vista sul fondovalle, sul dorsale orobico e sulle catene alpine.  

Storia

Nel territorio comunale fu scoperta una pietra, utilizzata quale scalino, riportante una iscrizione databile all'epoca etrusca o retica e ciò fa ritenere che fosse già allora presente come nucleo abitato. Il toponimo si trova in documenti del 971 e del 1016 nella forma di "Montania" che, aggiunta all'altro toponimo di Vico, rappresentò il nome originario del borgo. Le prime notizie  risalgono all'epoca medievale e sono legate a quelle delle famiglie che su di esso ebbero giurisdizione: dapprima i De Capitanei, originari di Sondrio, cui il territorio fu concesso dai vescovi di Como, poi i De Piro che costruirono l'omonimo castello, gli Interiortulli seguiti dai Malacrida e, infine, i Venosta Caparone. I De Piro, probabilmente i primi ad avere giurisdizione sul feudo, edificarono nel '300 il castello omonimo, conosciuto anche come Castello Grumello dal nome della località in cui sorgeva, e poi lo cedettero alla famiglia De Capitanei verso al fine dello stesso secolo. A questi è legata la costruzione del castello di Mancapane, adibito esclusivamente a compiti militari, del quale restano soltanto dei ruderi (l'altro castello fu fatto distruggere dai grigioni). In campo religioso il borgo non ebbe propria autonomia ma dipese per lungo tempo dall'arcipretura di Treviso. In epoca recente da segnalare l'aggiunta della specificazione "in Valtellina" disposta con atto legislativo nel 1928. Tra i monumenti storici: la chiesa di Sant'Antonio Abate, costruita nel XVII secolo, la chiesa barocca della Beata Vergine delle Grazie di Caravaggio, la chiesa parrocchiale di S. Giorgio del '400 e l'attigua chiesa della Madonna del Carmine. Da visitare anche la chiesa di Santa Maria di Perlongo, immersa tra pascoli e baite in pietra.  

Nel territorio comunale fu scoperta una pietra, utilizzata quale scalino, riportante una iscrizione databile all'epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCA'>etrusca</a> o <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=RETICA'>retica</a> e ciò fa ritenere che fosse già allora presente come nucleo abitato. Il toponimo si trova in documenti del 971 e del 1016 nella forma di "Montania" che, aggiunta all'altro toponimo di Vico, rappresentò il nome originario del borgo. Le prime notizie  risalgono all'epoca medievale e sono legate a quelle delle famiglie che su di esso ebbero giurisdizione: dapprima i De Capitanei, originari di Sondrio, cui il territorio fu concesso dai vescovi di Como, poi i De Piro che costruirono l'omonimo castello, gli Interiortulli seguiti dai Malacrida e, infine, i Venosta Caparone. I De Piro, probabilmente i primi ad avere giurisdizione sul feudo, edificarono nel '300 il castello omonimo, conosciuto anche come Castello Grumello dal nome della località in cui sorgeva, e poi lo cedettero alla famiglia De Capitanei verso al fine dello stesso secolo. A questi è legata la costruzione del castello di Mancapane, adibito esclusivamente a compiti militari, del quale restano soltanto dei ruderi (l'altro castello fu fatto distruggere dai grigioni). In campo religioso il borgo non ebbe propria autonomia ma dipese per lungo tempo dall'arcipretura di Treviso. In epoca recente da segnalare l'aggiunta della specificazione "in Valtellina" disposta con atto legislativo nel 1928. Tra i monumenti storici: la chiesa di Sant'Antonio Abate, costruita nel XVII secolo, la chiesa barocca della Beata Vergine delle Grazie di Caravaggio, la chiesa parrocchiale di S. Giorgio del '400 e l'attigua chiesa della Madonna del Carmine. Da visitare anche la chiesa di Santa Maria di Perlongo, immersa tra pascoli e baite in pietra.  

Economia

Il comune ospita unicamente gli uffici municipali e postali, mentre non esistono servizi sociali o pubblici di particolare rilievo. L'economia si basa soprattutto sulle attività industriali, che hanno il loro punto di forza nel comparto alimentare: dalla produzione, lavorazione e conservazione delle carni, tra cui la famosa bresaola, alla lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi, e altri prodotti alimentari, alla produzione dei vini tipici della Valtellina, tra cui il "Grumello" e l'"Inferno". Altro importante comparto è quello manifatturiero, con aziende orafe e fabbriche di articoli sportivi. Sono fiorenti, inoltre, l'industria tessile, le imprese edili, gli stabilimenti che fabbricano prodotti petroliferi raffinati, le società che forniscono software e consulenza per l'informatica. Ma anche l'agricoltura ha un ruolo importante: ed il paesaggio è caratterizzato, infatti, dalle colture di cereali, foraggio, vite e frutta. Per quanto riguarda l'allevamento, sono presenti bovini, ovini, suini e caprini. Le scuole locali impartiscono solo l'istruzione elementare; è presente una biblioteca. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria è rappresentato e la rete commerciale e dei pubblici esercizi è proporzionata alle esigenze della comunità. Le uniche attività ricettive offrono un esiguo numero di ristoranti. Non ci sono strutture sanitarie di rilievo, neppure per il servizio farmaceutico.  

Il comune ospita unicamente gli uffici municipali e postali, mentre non esistono servizi sociali o pubblici di particolare rilievo. L'economia si basa soprattutto sulle attività industriali, che hanno il loro punto di forza nel comparto alimentare: dalla produzione, lavorazione e conservazione delle carni, tra cui la famosa bresaola, alla lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi, e altri prodotti alimentari, alla produzione dei vini tipici della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>, tra cui il "Grumello" e l'"Inferno". Altro importante comparto è quello manifatturiero, con aziende orafe e fabbriche di articoli sportivi. Sono fiorenti, inoltre, l'industria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, le imprese edili, gli stabilimenti che fabbricano prodotti petroliferi raffinati, le società che forniscono software e consulenza per l'informatica. Ma anche l'agricoltura ha un ruolo importante: ed il paesaggio è caratterizzato, infatti, dalle colture di cereali, foraggio, vite e frutta. Per quanto riguarda l'allevamento, sono presenti bovini, ovini, suini e caprini. Le scuole locali impartiscono solo l'istruzione elementare; è presente una biblioteca. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria è rappresentato e la rete commerciale e dei pubblici esercizi è proporzionata alle esigenze della comunità. Le uniche attività ricettive offrono un esiguo numero di ristoranti. Non ci sono strutture sanitarie di rilievo, neppure per il servizio farmaceutico.  

Relazioni

Il comune attira un flusso turistico di modesta entità grazie alla vicinanza dei parchi del Bernina e delle Alpi Orobie, che tuttavia non riesce a farne una vera e propria meta turistica; i rapporti con i centri vicini, e soprattutto con Sondrio, sono particolarmente intensi perché dettati dalla necessità di accedere ai servizi e alle strutture assenti sul territorio comunale. Non sono preseti, nel calendario degli eventi speciali, particolari feste o manifestazioni ricorrenti, capaci di stimolare un significativo afflusso di visitatori. Il Patrono è S. Giorgio, che viene festeggiato il 23 aprile.  

Il comune attira un flusso turistico di modesta entità grazie alla vicinanza dei parchi del Bernina e delle Alpi Orobie, che tuttavia non riesce a farne una vera e propria meta turistica; i rapporti con i centri vicini, e soprattutto con Sondrio, sono particolarmente intensi perché dettati dalla necessità di accedere ai servizi e alle strutture assenti sul territorio comunale. Non sono preseti, nel calendario degli eventi speciali, particolari feste o manifestazioni ricorrenti, capaci di stimolare un significativo afflusso di visitatori. Il Patrono è S. Giorgio, che viene festeggiato il 23 aprile.  

Località

Busteggia, Ca' Vervio-Farina, Ca' Zoia, Piano, Pizzo Scalino, Santa Maria Perlungo

Busteggia, Ca' Vervio-Farina, Ca' Zoia, Piano, Pizzo Scalino, Santa Maria Perlungo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montagna in Valtellina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.