Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Lago Patrono. Di origine medievale, ha un’economia fondata totalmente sulla produzione agricola. I mongiardinesi, con un indice di vecchiaia da primato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nei nuclei urbani Camincasca, Casalbusone, Cavanna, Fubbiano, Gordena, Mongiardino Ligure, Montemanno, Rovello Inferiore, Salata Mongiardino, Vergagni, nonché numerose case sparse. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.177 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di montagna.

Piccola comunità, classificata “comune sparso”, con sede in Lago Patrono. Di origine medievale, ha un’economia fondata totalmente sulla produzione agricola. I mongiardinesi, con un indice di vecchiaia da primato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nei nuclei urbani Camincasca, Casalbusone, Cavanna, Fubbiano, Gordena, Mongiardino Ligure, Montemanno, Rovello Inferiore, Salata Mongiardino, Vergagni, nonché numerose case sparse. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.177 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di montagna.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal 1155, attraverso le forme di “Monteiardino”, “Moniardino”, “Mongiardunus” e “Mongardinus”. La sua etimologia risiede evidentemente nella voce latina MONS accostata a quella franca di “Gard”, nella forma già palatalizzata del francese e come tale conservata nella lingua italiana. Il determinante venne aggiunto nel 1863. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Sulla base di documenti storici della metà dell’800 si può affermare con certezza che fece parte della corte che l’imperatore Ludovico III donò a sua moglie Angeberga. La sua vantaggiosa posizione strategica, tra vie di comunicazione che collegavano Genova con i centri della pianura, permise alla signoria degli Spinola di espandere i propri domini verso le valli poste a levante dello Scrivia. Il suo legame con il centro genovese fu sempre molto forte, persino quando a governare fu la locale famiglia dei Vergagni (1680 circa). Tra le vestigia del suo passato sono degni di nota: i ruderi di un maniero del Quattrocento, appartenuto alla famiglia dei Doria; la parrocchiale di San Pietro, risalente al Settecento e la chiesa di San Bernardo.

Il toponimo è attestato, a partire dal 1155, attraverso le forme di “Monteiardino”, “Moniardino”, “Mongiardunus” e “Mongardinus”. La sua etimologia risiede evidentemente nella voce latina MONS accostata a quella franca di “Gard”, nella forma già palatalizzata del francese e come tale conservata nella lingua italiana. Il determinante venne aggiunto nel 1863. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. Sulla base di documenti storici della metà dell’800 si può affermare con certezza che fece parte della corte che l’imperatore Ludovico III donò a sua moglie Angeberga. La sua vantaggiosa posizione strategica, tra vie di comunicazione che collegavano Genova con i centri della pianura, permise alla signoria degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a> di espandere i propri domini verso le valli poste a levante dello Scrivia. Il suo legame con il centro genovese fu sempre molto forte, persino quando a governare fu la locale famiglia dei Vergagni (1680 circa). Tra le vestigia del suo passato sono degni di nota: i ruderi di un maniero del Quattrocento, appartenuto alla famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORIA'>Doria</a>; la parrocchiale di San Pietro, risalente al Settecento e la chiesa di San Bernardo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, la principale fonte di reddito della popolazione, è caratterizzata dallo sfruttamento del bosco che fornisce, oltre a grandi quantità di legname, prodotti pregiati come il tartufo e il fungo, dalla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi, nonché dall’allevamento di bovini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da una piccola azienda che opera nel comparto della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza così come le scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, la principale fonte di reddito della popolazione, è caratterizzata dallo sfruttamento del bosco che fornisce, oltre a grandi quantità di legname, prodotti pregiati come il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFO'>tartufo</a> e il fungo, dalla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi, nonché dall’allevamento di bovini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da una piccola azienda che opera nel comparto della gomma e della plastica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza così come le scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non è meta di rilevante afflusso turistico sebbene offra, ai suoi eventuali visitatori, la possibilità di effettuare escursioni e piacevoli passeggiate negli splendidi boschi con possibilità di raccogliere prelibati frutti (funghi, castagne e frutti di bosco). Non vi si svolgono particolari manifestazioni, ad eccezione delle feste “La primavera e l’autunno gastronomico nelle valli”, che si tengono, rispettivamente, nel mese di marzo e in quello di novembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Non è meta di rilevante afflusso turistico sebbene offra, ai suoi eventuali visitatori, la possibilità di effettuare escursioni e piacevoli passeggiate negli splendidi boschi con possibilità di raccogliere prelibati frutti (funghi, castagne e frutti di bosco). Non vi si svolgono particolari manifestazioni, ad eccezione delle feste “La primavera e l’autunno gastronomico nelle valli”, che si tengono, rispettivamente, nel mese di marzo e in quello di novembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Camincasca, Casalbusone, Cavanna, Cerendero, Fubbiano, Gordena, Lago Patrono, Montemanno, Piansuola, Salata Mongiardino, Vergagni

Camincasca, Casalbusone, Cavanna, Cerendero, Fubbiano, Gordena, Lago Patrono, Montemanno, Piansuola, Salata Mongiardino, Vergagni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mongiardino Ligure rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.