Descrizione

Piccola comunità collinare, di probabile origine medievale; data la sua posizione elevata è nota come “il tetto delle Langhe”; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. I mombarcaresi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Bragioli; il resto della popolazione si distribuisce tra aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 380 e arrivano a un massimo di 896 metri sul livello del mare. L’abitato offre un vasto panorama su tutta l’area delle Langhe.

Piccola comunità collinare, di probabile origine medievale; data la sua posizione elevata è nota come “il tetto delle Langhe”; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. I mombarcaresi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Bragioli; il resto della popolazione si distribuisce tra aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 380 e arrivano a un massimo di 896 metri sul livello del mare. L’abitato offre un vasto panorama su tutta l’area delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LANGHE'>Langhe</a>.

Storia

Il toponimo è un composto del sostantivo MONS e dell’aggettivo BARCARIUS, trasmesso nei testi medievali come “Monte Barcherio”. La seconda parte di esso potrebbe essere accostata al tardo latino “birca”, inteso come ‘specie di betulla’, unito al suffisso -ARIUS, donde “bircarius”, “bercarius”. L’esito -ar potrebbe essere dovuto alla nota tendenza settentrionale nel trattamento di -er. Il valore del toponimo sarebbe allora ‘monte delle betulle’. Le prime attestazioni scritte circa le origini del borgo risalgono al Medioevo: è del 998 un diploma dell’imperatore Ottone III nel quale vengono concessi al vescovo di Savona castelli, terre e pievi. Nel 1162 il feudo passò ai marchesi di Ceva, mentre un secolo più tardi viene ceduto in dote alla figlia del marchese di Cravesana per poi passare nelle mani di Teodoro, figlio di Manfredo, marchese di Saluzzo. Successivamente passò agli Spinola, ai Del Carretto e ai Falletti d’Alba. Con la pace di Lione del 1601 fu annesso ai Savoia che poi lo infeudarono al primo ministro del senato di Torino, Clemente Vivalda di Mondovì. Numerose sono le testimonianze storico-architettoniche degne di nota, tra cui: la parrocchiale di San Michele Arcangelo, del XVI secolo; il santuario della Madonna delle Grazie, edificato nel 1666; la cappella di San Rocco, in cui sono stati rinvenuti affreschi di notevole significato; infine, la porta medievale, con un grande arco a sesto acuto.

Il toponimo è un composto del sostantivo MONS e dell’aggettivo BARCARIUS, trasmesso nei testi medievali come “Monte Barcherio”. La seconda parte di esso potrebbe essere accostata al tardo latino “birca”, inteso come ‘specie di betulla’, unito al suffisso -ARIUS, donde “bircarius”, “bercarius”. L’esito -ar potrebbe essere dovuto alla nota tendenza settentrionale nel trattamento di -er. Il valore del toponimo sarebbe allora ‘monte delle betulle’. Le prime attestazioni scritte circa le origini del borgo risalgono al Medioevo: è del 998 un diploma dell’imperatore Ottone III nel quale vengono concessi al vescovo di Savona castelli, terre e pievi. Nel 1162 il feudo passò ai marchesi di Ceva, mentre un secolo più tardi viene ceduto in dote alla figlia del marchese di Cravesana per poi passare nelle mani di Teodoro, figlio di Manfredo, marchese di Saluzzo. Successivamente passò agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>, ai Del Carretto e ai Falletti d’Alba. Con la pace di Lione del 1601 fu annesso ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> che poi lo infeudarono al primo ministro del senato di Torino, Clemente Vivalda di Mondovì. Numerose sono le testimonianze storico-architettoniche degne di nota, tra cui: la parrocchiale di San Michele Arcangelo, del XVI secolo; il santuario della Madonna delle Grazie, edificato nel 1666; la cappella di San Rocco, in cui sono stati rinvenuti affreschi di notevole significato; infine, la porta medievale, con un grande arco a sesto acuto.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile e della lavorazione del legno, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di dimensioni modeste, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza della farmacia costringe i mombarcaresi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile e della lavorazione del legno, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di dimensioni modeste, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza della farmacia costringe i mombarcaresi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, caratterizzato da suggestivi paesaggi che consentono, nelle giornate limpide, di volgere lo sguardo dagli Appennini liguri fino al mare di Savona, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è, infatti, il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Tra le manifestazioni periodiche si segnala: la fiera di Sant’Anna e la sagra della patata Dop, che si tengono rispettivamente il 27 e 28 luglio. Il Patrono, San Michele, si festeggia il 29 settembre.

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, caratterizzato da suggestivi paesaggi che consentono, nelle giornate limpide, di volgere lo sguardo dagli Appennini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> fino al mare di Savona, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è, infatti, il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Tra le manifestazioni periodiche si segnala: la fiera di Sant’Anna e la sagra della patata Dop, che si tengono rispettivamente il 27 e 28 luglio. Il Patrono, San Michele, si festeggia il 29 settembre.

Località

Bragioli, Costa dei Ponzi, Costalunga, Garassini, Lunetta, San Bernardo, San Luigi, Valle, Viglierchi

Bragioli, Costa dei Ponzi, Costalunga, Garassini, Lunetta, San Bernardo, San Luigi, Valle, Viglierchi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mombarcaro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.