Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, ha un’economia fondata sull’attività agricola affiancata da una modesta attività industriale. I molinesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, comprese tra i 74 e i 76 metri sul livello del mare. L’abitato, che non mostra segni di espansione ediliza, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di origine medievale, ha un’economia fondata sull’attività agricola affiancata da una modesta attività industriale. I molinesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, comprese tra i 74 e i 76 metri sul livello del mare. L’abitato, che non mostra segni di espansione ediliza, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il toponimo è attestato anch’esso dall’età medievale; il determinante è probabilmente rappresentato da un cognome particolarmente diffuso nella zona. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. La sua storia, come quella di molti altri comuni della zona, è legata al fiume Po, considerato che originariamente l’abitato era posto molto vicino a questo corso d’acqua. La piena verificatasi alla fine del XV secolo, in particolar modo, causò ingenti danni alle case e comportò la totale distruzione di un castello che, secondo le fonti, venne edificato da Federico II nel 1220 e restaurato più tardi da Matteo Visconti. Nel 1443 Borso d’Este firmò un atto di donazione attraverso cui veniva sancito il passaggio del borgo al comune di Castelnuovo Scrivia, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1664, e poi, dal 1668 al 1788. Ma questa non fu l’ultima volta in cui venne privata della sua autonomia: in tempi più recenti, dal 1928 al 1947, costituì infatti un’unica entità con il vicinissimo comune di Alzano Scrivia, a cui venne dato il nome di Molina Alzano. Tra le vestigia del suo passato figura la parrocchiale di San Francesco, costruita nel 1810 su un preesistente oratorio.

Il toponimo è attestato anch’esso dall’età medievale; il determinante è probabilmente rappresentato da un cognome particolarmente diffuso nella zona. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. La sua storia, come quella di molti altri comuni della zona, è legata al fiume Po, considerato che originariamente l’abitato era posto molto vicino a questo corso d’acqua. La piena verificatasi alla fine del XV secolo, in particolar modo, causò ingenti danni alle case e comportò la totale distruzione di un castello che, secondo le fonti, venne edificato da Federico II nel 1220 e restaurato più tardi da Matteo Visconti. Nel 1443 Borso d’Este firmò un atto di donazione attraverso cui veniva sancito il passaggio del borgo al comune di Castelnuovo Scrivia, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1664, e poi, dal 1668 al 1788. Ma questa non fu l’ultima volta in cui venne privata della sua autonomia: in tempi più recenti, dal 1928 al 1947, costituì infatti un’unica entità con il vicinissimo comune di Alzano Scrivia, a cui venne dato il nome di Molina Alzano. Tra le vestigia del suo passato figura la parrocchiale di San Francesco, costruita nel 1810 su un preesistente oratorio.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva e con l’allevamento di avicoli. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita da aziende che operano nei comparti della lavorazione e conservazione delle carni, dell’edilizia, della metallurgia, dei materiali da costruzione, del legno e delle calzature. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solamente le classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è presente una farmacia; per il servizio ospedaliero è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva e con l’allevamento di avicoli. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita da aziende che operano nei comparti della lavorazione e conservazione delle carni, dell’edilizia, della metallurgia, dei materiali da costruzione, del legno e delle calzature. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello immobiliare. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solamente le classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è presente una farmacia; per il servizio ospedaliero è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, la genuinità dei suoi prodotti e le bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza del vicino Po, costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento del turismo nella zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la fiera della Santa Croce, a maggio; la sagra-mercato dell’aglio, ad agosto. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, la genuinità dei suoi prodotti e le bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza del vicino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>, costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento del turismo nella zona. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la fiera della Santa Croce, a maggio; la sagra-mercato dell’aglio, ad agosto. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Molino dei Torti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.