Descrizione

Centro collinare, di costruzione moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, su quelle industriali e sul terziario. I mirabellesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, abitano per la maggior parte nel capoluogo comunale, pochi nelle numerose case sparse. Il territorio, in parte coperto da noccioleti, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L’abitato, in cui si distingue una piazza interamente costruita in ceramica, sorge su un poggio alla cui sommità si trovano il palazzo feudale e un esile campanile; è in forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo palo, troncato, riporta una sezione smaltata di nero e un campo argentato in cui figura una cinta nera circondata da dieci piccole torte dello stesso colore. Il palo centrale, più largo dei laterali, è interzato in fascia: la prima fascia, partita, riproduce un leone azzurro su fondo dorato e una sezione gheronata d’argento e di rosso; nella seconda fascia campeggiano tre gigli dorati; la terza, argentata, racchiude tre gigli neri. Lungo il terzo palo, infine, spiccano sei bisanti azzurri su fondo dorato. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro collinare, di costruzione moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, su quelle industriali e sul terziario. I mirabellesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, abitano per la maggior parte nel capoluogo comunale, pochi nelle numerose case sparse. Il territorio, in parte coperto da noccioleti, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L’abitato, in cui si distingue una piazza interamente costruita in ceramica, sorge su un poggio alla cui sommità si trovano il palazzo feudale e un esile campanile; è in forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, interzato in palo, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo palo, troncato, riporta una sezione smaltata di nero e un campo argentato in cui figura una cinta nera circondata da dieci piccole torte dello stesso colore. Il palo centrale, più largo dei laterali, è interzato in fascia: la prima fascia, partita, riproduce un leone azzurro su fondo dorato e una sezione gheronata d’argento e di rosso; nella seconda fascia campeggiano tre gigli dorati; la terza, argentata, racchiude tre gigli neri. Lungo il terzo palo, infine, spiccano sei bisanti azzurri su fondo dorato. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Ha il nome della moglie del suo fondatore, Eleonora Mirabella. Il determinante, aggiunto nel 1862, deriva, secondo l’ipotesi più accreditata, dalla città sicana Imachara; Imbaccari, comunque, è il nome del poggio su cui il borgo dovette trasferirsi a causa della malaria che infestava il territorio malsano in cui esso era stato costruito precedentemente. Il trasferimento fu realizzato nel 1630 da don Giacinto Paternò, figlio di quel don Giuseppe Paternò, barone di Raddusa, che venti anni prima aveva ottenuto la “licentia populandi”, cioè l’autorizzazione a costruire il villaggio nel feudo di Baldo o Baudo. La fondazione dell’insediamento originario, invece, risalirebbe all’epoca dei normanni. Anche qui furono devastanti gli effetti del terremoto del 1693. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati si segnalano: la chiesa madre, dedicata a Maria Santissima delle Grazie, costruita da Giacinto Paternò, con un’ampia scalinata e una facciata stupenda e slanciata a tre ordini, con tipica falsa loggia del barocco siciliano –vi si conservano dipinti di un certo pregio–; il palazzo settecentesco dei Biscari, in barocco locale, costruito anch’esso da Giacinto Paternò alla sommità dell’abitato, di fronte alla chiesa madre –si tratta del monumento più insigne, con balconi di ferro bombato, un portico molto bello e un’ampia scala interna di pietra intagliata–. Annesso al palazzo è il castello, che risale, probabilmente, alla stessa epoca: tipica costruzione merlata, simile ai castelli medievali, un tempo serviva come prigione.

Ha il nome della moglie del suo fondatore, Eleonora Mirabella. Il determinante, aggiunto nel 1862, deriva, secondo l’ipotesi più accreditata, dalla città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICANA'>sicana</a> Imachara; Imbaccari, comunque, è il nome del poggio su cui il borgo dovette trasferirsi a causa della malaria che infestava il territorio malsano in cui esso era stato costruito precedentemente. Il trasferimento fu realizzato nel 1630 da don Giacinto Paternò, figlio di quel don Giuseppe Paternò, barone di Raddusa, che venti anni prima aveva ottenuto la “licentia populandi”, cioè l’autorizzazione a costruire il villaggio nel feudo di Baldo o Baudo. La fondazione dell’insediamento originario, invece, risalirebbe all’epoca dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>. Anche qui furono devastanti gli effetti del terremoto del 1693. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati si segnalano: la chiesa madre, dedicata a Maria Santissima delle Grazie, costruita da Giacinto Paternò, con un’ampia scalinata e una facciata stupenda e slanciata a tre ordini, con tipica falsa loggia del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCOSICILIANO'>barocco siciliano</a> –vi si conservano dipinti di un certo pregio–; il palazzo settecentesco dei Biscari, in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a> locale, costruito anch’esso da Giacinto Paternò alla sommità dell’abitato, di fronte alla chiesa madre –si tratta del monumento più insigne, con balconi di ferro bombato, un portico molto bello e un’ampia scala interna di pietra intagliata–. Annesso al palazzo è il castello, che risale, probabilmente, alla stessa epoca: tipica costruzione merlata, simile ai castelli medievali, un tempo serviva come prigione.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, agrumeti e altri alberi da frutta nonché con l’allevamento di ovini e caprini. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di merletti a tombolo. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri alberi da frutta nonché con l’allevamento di ovini e caprini. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di merletti a tombolo. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera un asilo nido. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, anche se non mancano visitatori –per lo più emigrati– provenienti dal nord dell’Italia oppure dalla Germania. Le sue attrattive sono: l’ambiente naturale, la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali nonché quella di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la festa di Maria Santissima delle Grazie, l’ultima domenica di agosto; la mostra artigianale del tombolo, a settembre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, anche se non mancano visitatori –per lo più emigrati– provenienti dal nord dell’Italia oppure dalla Germania. Le sue attrattive sono: l’ambiente naturale, la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali nonché quella di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la festa di Maria Santissima delle Grazie, l’ultima domenica di agosto; la mostra artigianale del tombolo, a settembre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mirabella Imbaccari rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.