Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, con un’economia basata soprattutto sull’agricoltura, affiancata da un modesto sviluppo industriale. I medeensi o medeotti, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Ponte sul Versa e Fornaci Calce. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, fatta eccezione per qualche variazione altimetrica più accentuata nella parte settentrionale. L’abitato, che, pur interessato da espansione edilizia, conserva un aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura Medea nell’atto di impugnare un pugnale e sostenere un putto; sul lembo del manto rosso siede un altro putto.

Comune di pianura, di antiche origini, con un’economia basata soprattutto sull’agricoltura, affiancata da un modesto sviluppo industriale. I medeensi o medeotti, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località Ponte sul Versa e Fornaci Calce. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, fatta eccezione per qualche variazione altimetrica più accentuata nella parte settentrionale. L’abitato, che, pur interessato da espansione edilizia, conserva un aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura Medea nell’atto di impugnare un pugnale e sostenere un putto; sul lembo del manto rosso siede un altro putto.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi molto antichi, stando alle tracce di un castelliere preistorico rinvenute; si ebbero in seguito stanziamenti di celti, la cui presenza nel territorio è testimoniata dalla scoperta di una necropoli risalente al IV-V secolo a.C. Il toponimo deriva probabilmente dal nome latino di persona METEIA. Citata per la prima volta in un documento dell’ottavo secolo, fu donata, insieme ad altri beni, ai monasteri pordenonesi di Sesto al Reghena e Salto al Torre dai figli di un duca longobardo. Nel X secolo fu devastata dalle invasioni degli ungari, che costrinsero il patriarca di Aquileia a ripopolare le campagne friulane con immigrazioni forzate di slavi. Successivamente fu coinvolta nelle lotte tra i conti di Gorizia e il patriarca aquileiese, il quale, nella seconda metà del Duecento, ne ordinò la distruzione, per vendicare il vescovo di Concordia, Alberto del Colle, che vi era stato trucidato per ordine del conte goriziano. Passata, nel 1420, sotto la repubblica veneta, sul finire del XV secolo fu invasa dai turchi, subendo varie razzie. All’inizio del Seicento, durante la cosiddetta “guerra di Gradisca” tra la Serenissima e l’impero asburgico, fu teatro di scontri e venne dotata di un fortilizio da parte dei veneziani. La storia successiva alla restaurazione austriaca, nel 1814, seguì quella delle località vicine, passate all’Italia al termine della prima guerra mondiale. Il dopoguerra vide il dilagare delle lotte antifasciste, represse con la forza dal regime. Sotto il profilo architettonico, oltre alla chiesa parrocchiale e a un palazzo seicentesco, appartenuto alla nobile famiglia dei Del Mestri, merita di essere citata l’Ara Pacis, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre.

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi molto antichi, stando alle tracce di un castelliere preistorico rinvenute; si ebbero in seguito stanziamenti di celti, la cui presenza nel territorio è testimoniata dalla scoperta di una necropoli risalente al IV-V secolo a.C. Il toponimo deriva probabilmente dal nome latino di persona METEIA. Citata per la prima volta in un documento dell’ottavo secolo, fu donata, insieme ad altri beni, ai monasteri pordenonesi di Sesto al Reghena e Salto al Torre dai figli di un duca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>. Nel X secolo fu devastata dalle invasioni degli ungari, che costrinsero il patriarca di Aquileia a ripopolare le campagne friulane con immigrazioni forzate di slavi. Successivamente fu coinvolta nelle lotte tra i conti di Gorizia e il patriarca aquileiese, il quale, nella seconda metà del Duecento, ne ordinò la distruzione, per vendicare il vescovo di Concordia, Alberto del Colle, che vi era stato trucidato per ordine del conte goriziano. Passata, nel 1420, sotto la repubblica veneta, sul finire del XV secolo fu invasa dai turchi, subendo varie razzie. All’inizio del Seicento, durante la cosiddetta “guerra di Gradisca” tra la Serenissima e l’impero asburgico, fu teatro di scontri e venne dotata di un fortilizio da parte dei veneziani. La storia successiva alla restaurazione austriaca, nel 1814, seguì quella delle località vicine, passate all’Italia al termine della prima guerra mondiale. Il dopoguerra vide il dilagare delle lotte antifasciste, represse con la forza dal regime. Sotto il profilo architettonico, oltre alla chiesa parrocchiale e a un palazzo seicentesco, appartenuto alla nobile famiglia dei Del Mestri, merita di essere citata l’Ara Pacis, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre.

Economia

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali (in particolare il frumento), i foraggi, gli ortaggi e la vite; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria, che contribuisce a elevare il reddito pro capite, è costituita da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile, dei materiali da costruzione, della produzione di mobili e dell’estrazione di ghiaia, sabbia e argilla. Più modesta è la presenza del terziario: la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; è possibile accedere alla biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose coltivazioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali (in particolare il frumento), i foraggi, gli ortaggi e la vite; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria, che contribuisce a elevare il reddito pro capite, è costituita da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile, dei materiali da costruzione, della produzione di mobili e dell’estrazione di ghiaia, sabbia e argilla. Più modesta è la presenza del terziario: la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; è possibile accedere alla biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Oltre a non registrare un significativo movimento di turisti, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente circostante, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado oltre che per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi. La festa patronale, in onore dell’Assunzione della Vergine, viene celebrata il 15 agosto. Dal 1980 è gemellata con Vrtojba (Slovenia) e dal 1977 con Castelculier (Francia).

Oltre a non registrare un significativo movimento di turisti, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente circostante, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado oltre che per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi. La festa patronale, in onore dell’Assunzione della Vergine, viene celebrata il 15 agosto. Dal 1980 è gemellata con Vrtojba (Slovenia) e dal 1977 con Castelculier (Francia).

Località

Fornaci Calce, Ponte sul Versa

Fornaci Calce, Ponte sul Versa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Medea rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.