Descrizione

Comune di montagna, dalle origini medievali, con un'economia basata soprattutto sulle tradizionali attività agricole e sull'industria. La comunità dei mazzallatti, in cui si presenta un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce oltre che nel capoluogo comunale in varie località, come: Sparso, Calunghe, Castello-li Ca' e Vione. Il comune, in forte espansione edilizia, copre un territorio abbastanza diversificato, a tratti pianeggiante e a tratti aspro, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 535 metri sul livello del mare ad un massimo di 2.768. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza degli alberi di mele, che costellano, distribuendosi con regolarità, le pendici collinari e il fondovalle.  

Comune di montagna, dalle origini medievali, con un'economia basata soprattutto sulle tradizionali attività agricole e sull'industria. La comunità dei mazzallatti, in cui si presenta un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce oltre che nel capoluogo comunale in varie località, come: Sparso, Calunghe, Castello-li Ca' e Vione. Il comune, in forte espansione edilizia, copre un territorio abbastanza diversificato, a tratti pianeggiante e a tratti aspro, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 535 metri sul livello del mare ad un massimo di 2.768. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza degli alberi di mele, che costellano, distribuendosi con regolarità, le pendici collinari e il fondovalle.  

Storia

Pur se da sempre di consistenza demografica abbastanza ridotta, il borgo occupò in special modo nel Medioevo una posizione sia politica che religiosa di grande rilievo. Già citata in documenti dell' VIII secolo, è in questo periodo storico che assurge al suo ruolo rilevante: in campo civile viene prescelto dal nobila casato dei Venosta, feudatari della Valtellina, come sede di permanenza; in campo religioso assume il ruolo di pieve con giurisdizione su numerosi comuni. Tra il XII ed il XIII secolo la famiglia Venosta vi fa costruire una rocca molto estesa e complessa, utile per la difesa del feudo, i cui resti costituiscono ancora oggi, secondo numerosi studiosi, l'opera più preziosa presente nella Valtellina. Tra il XV ed il XVI secolo il borgo si arricchì di palazzi gentilizi giacché la nobiltà vi era attirata sia dall'importanza che esso rivestiva in campo socio-religioso sia per la salubrità del suo clima. Nella prima metà del '600 venne combattuta sul territorio comunale una battaglia molto cruenta che vide prevalere di prepotenza le truppe svizzere del duca di Rohan su quelle imperiali. La successiva dominazione dei grigioni causò la decadenza dell'economia locale ed intensificò i processi di emigrazione. Molto ricco è il suo patrimonio storico-architettonico. Oltre ai resti della torre di Pedenale sono da ricordare: la Casa Landrian, il Palazzo Venosta, di origine cinquecentesca, la Casa Lavizzari, il Palazzo Quadrio, la chiesa di Santa Maria, la collegiata di Santo Stefano;, la chiesa di Sant' Abbondio, la chiesa di S. Matteo. Ognuna di esse è ricca di opere strutturali, tele, ancone e altro materiale di notevole pregio artistico e culturale.    

Pur se da sempre di consistenza demografica abbastanza ridotta, il borgo occupò in special modo nel Medioevo una posizione sia politica che religiosa di grande rilievo. Già citata in documenti dell' VIII secolo, è in questo periodo storico che assurge al suo ruolo rilevante: in campo civile viene prescelto dal nobila casato dei Venosta, feudatari della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>, come sede di permanenza; in campo religioso assume il ruolo di pieve con giurisdizione su numerosi comuni. Tra il XII ed il XIII secolo la famiglia Venosta vi fa costruire una rocca molto estesa e complessa, utile per la difesa del feudo, i cui resti costituiscono ancora oggi, secondo numerosi studiosi, l'opera più preziosa presente nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>. Tra il XV ed il XVI secolo il borgo si arricchì di palazzi gentilizi giacché la nobiltà vi era attirata sia dall'importanza che esso rivestiva in campo socio-religioso sia per la salubrità del suo clima. Nella prima metà del '600 venne combattuta sul territorio comunale una battaglia molto cruenta che vide prevalere di prepotenza le truppe svizzere del duca di Rohan su quelle imperiali. La successiva dominazione dei grigioni causò la decadenza dell'economia locale ed intensificò i processi di emigrazione. Molto ricco è il suo patrimonio storico-architettonico. Oltre ai resti della torre di Pedenale sono da ricordare: la Casa Landrian, il Palazzo Venosta, di origine cinquecentesca, la Casa Lavizzari, il Palazzo Quadrio, la chiesa di Santa Maria, la collegiata di Santo Stefano;, la chiesa di Sant' Abbondio, la chiesa di S. Matteo. Ognuna di esse è ricca di opere strutturali, tele, ancone e altro materiale di notevole pregio artistico e culturale.    

Economia

Il comune ospita unicamente gli uffici municipali e postali, e non presenta servizi pubblici di particolare rilevanza. La vita economica si basa ancora sulle tradizionali attività agricole, come la coltivazione non estensiva della vite, della frutta e dei cereali. L'allevamento è discretamente sviluppato nel comparto bovino e ovino, mentre sono presenti in numero minore anche caprini e suini. A questo settore sono correlati il comparto industriale della lavorazione e conservazione delle carni e quello della produzione lattiero-casearia, tra i più importanti dell'economia locale. L'industria ha poi altri notevoli punti di forza nell'edilizia, nella falegnameria , nella lavorazione delle materie plastiche e nell'elettronica, con la fornitura di software e consulenza per l'informatica. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria è rappresentato e la rete distributiva è commisurata alle esigenze della comunità. Non sono presenti importanti strutture sociali e culturali, come musei o biblioteche, e la capacità ricettiva è scarsamente rappresentata. Le scuole locali offrono solamente l'istruzione materna ed elementare, mentre non esistono istituti per l'istruzione secondaria. Non ci sono strutture sanitarie come ospedali o cliniche ma il servizio farmaceutico è garantito.  

Il comune ospita unicamente gli uffici municipali e postali, e non presenta servizi pubblici di particolare rilevanza. La vita economica si basa ancora sulle tradizionali attività agricole, come la coltivazione non estensiva della vite, della frutta e dei cereali. L'allevamento è discretamente sviluppato nel comparto bovino e ovino, mentre sono presenti in numero minore anche caprini e suini. A questo settore sono correlati il comparto industriale della lavorazione e conservazione delle carni e quello della produzione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>, tra i più importanti dell'economia locale. L'industria ha poi altri notevoli punti di forza nell'edilizia, nella falegnameria , nella lavorazione delle materie plastiche e nell'elettronica, con la fornitura di software e consulenza per l'informatica. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria è rappresentato e la rete distributiva è commisurata alle esigenze della comunità. Non sono presenti importanti strutture sociali e culturali, come musei o biblioteche, e la capacità ricettiva è scarsamente rappresentata. Le scuole locali offrono solamente l'istruzione materna ed elementare, mentre non esistono istituti per l'istruzione secondaria. Non ci sono strutture sanitarie come ospedali o cliniche ma il servizio farmaceutico è garantito.  

Relazioni

Il comune è meta di un certo afflusso turistico, dovuto essenzialmente alla vicinanza con il Parco Nazionale dello Stelvio, con le sue bellezze naturali protette. I rapporti con i centri vicini non sono comunque molto rilevanti e sono dovuti in particolar modo alla necessità di accedere ai servizi dei centri meglio dotati. Si registra anche un certo traffico causato da motivi di lavoro. Non si celebrano sul posto particolari feste né si registrano eventi ricorrenti di grande rilievo, con cui di solito si cerca di attirare visitatori e di intensificare i flussi turistici. Il Patrono è Santo Stefano, festeggiato il 26 dicembre.  

Il comune è meta di un certo afflusso turistico, dovuto essenzialmente alla vicinanza con il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PARCONAZIONALEDELLOSTELVIO'>Parco Nazionale dello Stelvio</a>, con le sue bellezze naturali protette. I rapporti con i centri vicini non sono comunque molto rilevanti e sono dovuti in particolar modo alla necessità di accedere ai servizi dei centri meglio dotati. Si registra anche un certo traffico causato da motivi di lavoro. Non si celebrano sul posto particolari feste né si registrano eventi ricorrenti di grande rilievo, con cui di solito si cerca di attirare visitatori e di intensificare i flussi turistici. Il Patrono è Santo Stefano, festeggiato il 26 dicembre.  

Località

Calunghe, Cima Cadi, Monte Campiano, Monte del Calore, Sparso, Vione

Calunghe, Cima Cadi, Monte Campiano, Monte del Calore, Sparso, Vione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mazzo di Valtellina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.