Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, probabilmente romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore turistico. È nota per essere “terra degli ombrellai”. I massinesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, il nucleo urbano minore di Monte e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 260 e arrivano a un massimo di 922 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è a pianta piuttosto raccolta e sorge in bella posizione su un lieve pendio che ad est declina ripido sul litorale. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, figura un mastio rosso, fortificato da due torri merlate, fondato su una pianura erbosa. La porta dell’edificio, chiusa, è sovrastata da uno scudetto argentato, partito da un filetto nero, in cui sono raffigurati: un orso nero e una biscia azzurra, coronata, ondeggiante in palo, nell’atto di ingoiare un fanciullo nudo, posto in fascia.

Comune di montagna, di origine antica, probabilmente romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore turistico. È nota per essere “terra degli ombrellai”. I massinesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, il nucleo urbano minore di Monte e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 260 e arrivano a un massimo di 922 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è a pianta piuttosto raccolta e sorge in bella posizione su un lieve pendio che ad est declina ripido sul litorale. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, figura un mastio rosso, fortificato da due torri merlate, fondato su una pianura erbosa. La porta dell’edificio, chiusa, è sovrastata da uno scudetto argentato, partito da un filetto nero, in cui sono raffigurati: un orso nero e una biscia azzurra, coronata, ondeggiante in palo, nell’atto di ingoiare un fanciullo nudo, posto in fascia.

Storia

Il toponimo rappresenta, secondo alcuni studiosi, il diminutivo del latino medievale “Massa”, inteso come ‘podere, fondo’. Il determinante è strettamente connesso al nome della famiglia ducale che ebbe la signoria di Milano, originaria di questo luogo. Alcuni ritrovamenti archeologici, consistenti in un antico sarcofago con iscrizioni, fanno desumere che la zona fosse abitata fin dall’epoca romana. Venne assegnata dai conti franchi al comitato di Stazzona e la corte di Massimo venne concessa da Carlo Magno alla potente abbazia di San Gallo. Nell’anno 865 Lodovico II donò quest’ultima alla moglie Engelberga la quale in seguito concesse il feudo all’abbazia piacentina di San Sisto. Nel 1134 venne infeudata a Guido Visconti: da questo momento l’ascesa della potente famiglia divenne rapidissima. Sotto di essi rimase fino al XVIII secolo. Interessanti da vedere sono: l’eremo di San Salvatore, creato da alcuni monaci benedettini; la cosiddetta Scala Santa, che conduce alle cappelle di Santa Margherita e di San Quirico; il castello visconteo, ben conservato; la parrocchiale di Santa Maria della Purificazione, le cui origini risalgono a un tempietto pagano dedicato a Giove; la chiesa di San Michele, con un caratteristico campanile romanico, al cui interno sono presenti pregevoli affreschi della seconda metà del Quattrocento; infine, la chiesa della Madonna di Loreto, con affreschi del primo Cinquecento eseguiti su commissione dei Visconti.

Il toponimo rappresenta, secondo alcuni studiosi, il diminutivo del latino medievale “Massa”, inteso come ‘podere, fondo’. Il determinante è strettamente connesso al nome della famiglia ducale che ebbe la signoria di Milano, originaria di questo luogo. Alcuni ritrovamenti archeologici, consistenti in un antico sarcofago con iscrizioni, fanno desumere che la zona fosse abitata fin dall’epoca romana. Venne assegnata dai conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCHI'>franchi</a> al comitato di Stazzona e la corte di Massimo venne concessa da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOMAGNO'>Carlo Magno</a> alla potente abbazia di San Gallo. Nell’anno 865 Lodovico II donò quest’ultima alla moglie Engelberga la quale in seguito concesse il feudo all’abbazia piacentina di San Sisto. Nel 1134 venne infeudata a Guido <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>: da questo momento l’ascesa della potente famiglia divenne rapidissima. Sotto di essi rimase fino al XVIII secolo. Interessanti da vedere sono: l’eremo di San Salvatore, creato da alcuni monaci benedettini; la cosiddetta Scala Santa, che conduce alle cappelle di Santa Margherita e di San Quirico; il castello visconteo, ben conservato; la parrocchiale di Santa Maria della Purificazione, le cui origini risalgono a un tempietto pagano dedicato a Giove; la chiesa di San Michele, con un caratteristico campanile romanico, al cui interno sono presenti pregevoli affreschi della seconda metà del Quattrocento; infine, la chiesa della Madonna di Loreto, con affreschi del primo Cinquecento eseguiti su commissione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>.

Economia

È sede di Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla produzione di frutta e sull’allevamento di ovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica, metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole presenti garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione della cultura provvede anche una emittente radio-televisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura basata in prevalenza sulla produzione di frutta e sull’allevamento di ovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica, metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole presenti garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione della cultura provvede anche una emittente radio-televisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Rappresenta un vero bocciolo sul lago Maggiore, con un antico centro storico che la tradizione collega al re longobardo Desiderio, che qui avrebbe purificato un antico tempio pagano dedicato a Giove, convertendolo in una chiesa cristiana. Grazie alla presenza di una ricca vegetazione, le colline sovrastanti si prestano per lunghe passeggiate, seguendo antichi sentieri. Notevole richiamo esercita anche il ricco patrimonio artistico. Non vi si svolgono manifestazioni di rilievo. Il mercato settimanale si tiene il mercoledì. La festa patronale, dedicata alla Purificazione di Maria Vergine, si celebra il 2 febbraio.

Rappresenta un vero bocciolo sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGOMAGGIORE'>lago Maggiore</a>, con un antico centro storico che la tradizione collega al re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> Desiderio, che qui avrebbe purificato un antico tempio pagano dedicato a Giove, convertendolo in una chiesa cristiana. Grazie alla presenza di una ricca vegetazione, le colline sovrastanti si prestano per lunghe passeggiate, seguendo antichi sentieri. Notevole richiamo esercita anche il ricco patrimonio artistico. Non vi si svolgono manifestazioni di rilievo. Il mercato settimanale si tiene il mercoledì. La festa patronale, dedicata alla Purificazione di Maria Vergine, si celebra il 2 febbraio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Massino Visconti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.