Descrizione

Comune collinare, di probabili origini medievali; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto quella vitivinicola), industriali e sul turismo. I masseranesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono in buona percentuale nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è dislocata tra la località di San Giacomo del Bosco, in aggregati urbani minori nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate; un rilassante susseguirsi di colline caratterizza questo ameno paesaggio campestre. L’abitato sorge su una collina e conserva l’originario e caratteristico aspetto medievale, con veduta panoramica sul corso del torrente Ostola che dà luogo a un profondo lago artificiale. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un destrocherio d’argento che impugna, in palo, una scimitarra dello stesso colore.

Comune collinare, di probabili origini medievali; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole (soprattutto quella vitivinicola), industriali e sul turismo. I masseranesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono in buona percentuale nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è dislocata tra la località di San Giacomo del Bosco, in aggregati urbani minori nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate; un rilassante susseguirsi di colline caratterizza questo ameno paesaggio campestre. L’abitato sorge su una collina e conserva l’originario e caratteristico aspetto medievale, con veduta panoramica sul corso del torrente Ostola che dà luogo a un profondo lago artificiale. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un destrocherio d’argento che impugna, in palo, una scimitarra dello stesso colore.

Storia

Il toponimo, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal gentilizio di probabile origine celtica MESSORIUS, cui è stato aggiunto il suffisso -ANUS. Citata per la prima volta in fonti documentarie dell’XI secolo, appartenne in quel periodo all’episcopato vercellese, cui fu contesa, per motivi strategici, dallo stesso comune di Vercelli. Suddivisa nel 1252 tra queste due istituzioni, divenne rifugio del vescovo Giovanni Fieschi. La parte restante venne amministrata dalla famiglia Visconti (1378), che dovette successivamente cederla ai Fieschi (1420) postisi sotto la protezione dei Savoia. Divenuta un’importante contea nel 1506, passò nel 1517, ai Ferrero. Occupata dalle truppe spagnole scese in Italia durante la guerra contro la Francia (XVII secolo) venne liberata dai Savoia che però ne distrussero il castello. Teatro nel XVII secolo di duri scontri tra la popolazione locale e gli stessi principi accusati di malgoverno, venne ceduta per volere del papa Urbano VIII a Paolo Besso (1632); passata dopo nuovi scontri tra i possedimenti di Casa Savoia (XVIII secolo), proclamò la propria autonomia in seguito alle campagne napoleoniche (1798). Il centro storico, abbellito da numerosi portici medievali intarsiati da bassorilievi, è arricchito da numerosi edifici storici. La parrocchiale, risalente al XV secolo, è in stile tardo-gotico e conserva nelle tre navate interne un dipinto del Ferrari, una Madonna con Bambino dei seguaci del Lanino, vari ritratti dei nobili Ferrero e una Madonna in ebano del V secolo. Il secentesco palazzo La Marmora, sede oggi del Municipio, venne costruito dai Ferrero-Fieschi e presenta numerose sale interne affrescate e decorate magnificamente. Merita una visita anche la chiesa di Sant’Onesto, con facciata in stile romanico, campanile e convento del XVI secolo.

Il toponimo, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal gentilizio di probabile origine celtica MESSORIUS, cui è stato aggiunto il suffisso -ANUS. Citata per la prima volta in fonti documentarie dell’XI secolo, appartenne in quel periodo all’episcopato vercellese, cui fu contesa, per motivi strategici, dallo stesso comune di Vercelli. Suddivisa nel 1252 tra queste due istituzioni, divenne rifugio del vescovo Giovanni Fieschi. La parte restante venne amministrata dalla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> (1378), che dovette successivamente cederla ai Fieschi (1420) postisi sotto la protezione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Divenuta un’importante contea nel 1506, passò nel 1517, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a>. Occupata dalle truppe spagnole scese in Italia durante la guerra contro la Francia (XVII secolo) venne liberata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> che però ne distrussero il castello. Teatro nel XVII secolo di duri scontri tra la popolazione locale e gli stessi principi accusati di malgoverno, venne ceduta per volere del papa Urbano VIII a Paolo Besso (1632); passata dopo nuovi scontri tra i possedimenti di Casa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> (XVIII secolo), proclamò la propria autonomia in seguito alle campagne napoleoniche (1798). Il centro storico, abbellito da numerosi portici medievali intarsiati da bassorilievi, è arricchito da numerosi edifici storici. La parrocchiale, risalente al XV secolo, è in stile tardo-gotico e conserva nelle tre navate interne un dipinto del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRARI'>Ferrari</a>, una Madonna con Bambino dei seguaci del Lanino, vari ritratti dei nobili <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a> e una Madonna in ebano del V secolo. Il secentesco palazzo La Marmora, sede oggi del Municipio, venne costruito dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a>-Fieschi e presenta numerose sale interne affrescate e decorate magnificamente. Merita una visita anche la chiesa di Sant’Onesto, con facciata in stile romanico, campanile e convento del XVI secolo.

Economia

È sede di Pro Loco. La comunità masseranese si dedica solo in minima percentuale alle tradizionali attività agricole, che producono tuttavia buoni raccolti di uva (utilizzata per la produzione del vino Doc Nebbiolo), altra frutta e cereali, che sostengono una modesta industria agro-alimentare; si pratica anche l’allevamento di bovini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti tessile e dei materiali da costruzione, mentre altre realtà imprenditoriali riguardano l’estrazione dei minerali non energetici, la lavorazione dei metalli e il riciclaggio di rottami. Il terziario, stimolato da una discreta affluenza turistica, comprende servizi più qualificati, come quelli bancario e assicurativo. Dotata della scuola obbligatoria manca però di altre strutture preposte alla diffusione della cultura. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico. Per lo sport è a disposizione un maneggio.

È sede di Pro Loco. La comunità masseranese si dedica solo in minima percentuale alle tradizionali attività agricole, che producono tuttavia buoni raccolti di uva (utilizzata per la produzione del vino Doc Nebbiolo), altra frutta e cereali, che sostengono una modesta industria agro-alimentare; si pratica anche l’allevamento di bovini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a> e dei materiali da costruzione, mentre altre realtà imprenditoriali riguardano l’estrazione dei minerali non energetici, la lavorazione dei metalli e il riciclaggio di rottami. Il terziario, stimolato da una discreta affluenza turistica, comprende servizi più qualificati, come quelli bancario e assicurativo. Dotata della scuola obbligatoria manca però di altre strutture preposte alla diffusione della cultura. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico. Per lo sport è a disposizione un maneggio.

Relazioni

Immersa in un ambiente di grande interesse naturalistico, offre l’opportunità di effettuare escursioni nella Riserva Naturale Orientata Le Baragge. È inserita anche nei circuiti della G.T.B. e nell’itinerario delle “Strade del Vino”. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali. Molte le attrazioni culturali e folcloristiche: a gennaio e marzo, il campionato regionale a squadre di freccette; a febbraio, la fagiolata benefica; a marzo, la festa di primavera; ad aprile, la fiera di San Giorgio; a giugno, agosto e settembre, il concorso ippico nazionale. Sempre a giugno vengono organizzate: la festa piemontese, con santa messa in piemontese e degustazione di piatti tipici, giochi, mercato del libro, mostra dell’artigianato, musica e balli popolari; la manifestazione “Magie nel Borgo”, con spettacoli e giochi medioevali, mercatino e cena finale; ad ottobre, la “fiera dei Santi”. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre con la manifestazione “Settembre Masseranese”.

Immersa in un ambiente di grande interesse naturalistico, offre l’opportunità di effettuare escursioni nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=RISERVANATURALEORIENTATALEBARAGGE'>Riserva Naturale Orientata Le Baragge</a>. È inserita anche nei circuiti della G.T.B. e nell’itinerario delle “Strade del Vino”. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali. Molte le attrazioni culturali e folcloristiche: a gennaio e marzo, il campionato regionale a squadre di freccette; a febbraio, la fagiolata benefica; a marzo, la festa di primavera; ad aprile, la fiera di San Giorgio; a giugno, agosto e settembre, il concorso ippico nazionale. Sempre a giugno vengono organizzate: la festa piemontese, con santa messa in piemontese e degustazione di piatti tipici, giochi, mercato del libro, mostra dell’artigianato, musica e balli popolari; la manifestazione “Magie nel Borgo”, con spettacoli e giochi medioevali, mercatino e cena finale; ad ottobre, la “fiera dei Santi”. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre con la manifestazione “Settembre Masseranese”.

Località

Achino, Baldo-Benanchietti-Bandini, Bozzone-Bozzonetti, Cacciano, Costa, Dallimonti, Forzani-Perini, Gatti, Mercandetti, Rongio Inferiore, Rongio Superiore, San Giacomo del Bosco, Sossi

Achino, Baldo-Benanchietti-Bandini, Bozzone-Bozzonetti, Cacciano, Costa, Dallimonti, Forzani-Perini, Gatti, Mercandetti, Rongio Inferiore, Rongio Superiore, San Giacomo del Bosco, Sossi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Masserano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.