Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I martiranesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località: Pietrebianche, Passeri, San Nicola e Santa Croce. Il territorio, in cui si trovano anche sorgenti di acque ferruginose e solforose, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.279 metri di quota massima sul livello del mare. L’abitato, costruito secondo una concezione urbanistica moderna, seguendo tecniche ispirate a criteri antisismici, è interessato da una forte crescita edilizia, giustificata anche dal numero di stanze non occupate, che non supera i valori medi; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo nero dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un’aquila dorata, munita di corona, poggiata sulla cima di due vette, anch’esse d’oro.

Comune di montagna, di origini antiche, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I martiranesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e le località: Pietrebianche, Passeri, San Nicola e Santa Croce. Il territorio, in cui si trovano anche sorgenti di acque ferruginose e solforose, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.279 metri di quota massima sul livello del mare. L’abitato, costruito secondo una concezione urbanistica moderna, seguendo tecniche ispirate a criteri antisismici, è interessato da una forte crescita edilizia, giustificata anche dal numero di stanze non occupate, che non supera i valori medi; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo nero dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un’aquila dorata, munita di corona, poggiata sulla cima di due vette, anch’esse d’oro.

Storia

La sua storia è un tutt’uno con quella di Martirano, che le è rimasta unita fino al 1957, quando fu costituita in comune autonomo. La prima parte del toponimo deriva dal personale latino MARTYRUS o MARTURUS, col suffisso aggettivale -ANUS, indicante una proprietà fondiaria. La specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1929, si riferisce alla nascita dell’attuale abitato, frutto della ricostruzione da parte di un comitato lombardo, un po’ più in basso rispetto al precedente sito, del borgo di Martirano, semidistrutto dal terremoto dell’inizio del Novecento: per questo motivo fu chiamata anche Martirano Nuovo. Nel XV secolo fu contea dei Di Gennaro, passando in seguito ai D’Aquino, principi di Castiglione Marittimo, che conservarono la titolarità del feudo dalla seconda metà del Cinquecento alla fine del Settecento. Dopo la parentesi napoleonica, tornò sotto il dominio borbonico, entrando poi a far parte del regno d’Italia, insieme al resto della regione. Tra i monumenti spicca la chiesa parrocchiale, dedicata al Sacro Cuore di Gesù.

La sua storia è un tutt’uno con quella di Martirano, che le è rimasta unita fino al 1957, quando fu costituita in comune autonomo. La prima parte del toponimo deriva dal personale latino MARTYRUS o MARTURUS, col suffisso aggettivale -ANUS, indicante una proprietà fondiaria. La specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1929, si riferisce alla nascita dell’attuale abitato, frutto della ricostruzione da parte di un comitato lombardo, un po’ più in basso rispetto al precedente sito, del borgo di Martirano, semidistrutto dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> dell’inizio del Novecento: per questo motivo fu chiamata anche Martirano Nuovo. Nel XV secolo fu contea dei Di Gennaro, passando in seguito ai D’Aquino, principi di Castiglione Marittimo, che conservarono la titolarità del feudo dalla seconda metà del Cinquecento alla fine del Settecento. Dopo la parentesi napoleonica, tornò sotto il dominio borbonico, entrando poi a far parte del regno d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a>, insieme al resto della regione. Tra i monumenti spicca la chiesa parrocchiale, dedicata al Sacro Cuore di Gesù.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo e frutta, soprattutto uva e agrumi. L’industria è costituita da piccole aziende operanti nei comparti: alimentare (tra cui quello della produzione di alimenti per animali), edile, metalmeccanico e della lavorazione del legno. Anche se non è presente il servizio bancario, una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, si aggiunge ai vari servizi che costituiscono il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo e frutta, soprattutto uva e agrumi. L’industria è costituita da piccole aziende operanti nei comparti: alimentare (tra cui quello della produzione di alimenti per animali), edile, metalmeccanico e della lavorazione del legno. Anche se non è presente il servizio bancario, una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, si aggiunge ai vari servizi che costituiscono il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi boschi di castagni, effettuare escursioni sui monti della Sila e gustare i piatti tipici della cucina martiranese. Di una certa attrattiva sono le locali fonti di acque minerali, sfruttate sia per la produzione di bevande che per bagni termali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la festa di San Giovanni Bosco, il 31 gennaio; la fiera della domenica di Pasqua; quella di Sant’Antonio, il 12 e il 13 giugno; le fiere del 14 e 15 agosto e del 7 e 8 settembre; la sagra delle fragole, ad agosto; quella delle patate e dei funghi, a settembre. La Patrona, Madonna del Carmine, si festeggia il 16 luglio.

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi boschi di castagni, effettuare escursioni sui monti della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SILA'>Sila</a> e gustare i piatti tipici della cucina martiranese. Di una certa attrattiva sono le locali fonti di acque minerali, sfruttate sia per la produzione di bevande che per bagni termali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni del circondario, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la festa di San Giovanni Bosco, il 31 gennaio; la fiera della domenica di Pasqua; quella di Sant’Antonio, il 12 e il 13 giugno; le fiere del 14 e 15 agosto e del 7 e 8 settembre; la sagra delle fragole, ad agosto; quella delle patate e dei funghi, a settembre. La Patrona, Madonna del Carmine, si festeggia il 16 luglio.

Località

Decollata, Passeri, Pietrebianche, San Nicola, Santa Croce

Decollata, Passeri, Pietrebianche, San Nicola, Santa Croce

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Martirano Lombardo rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.