Descrizione

Piccola comunità di montagna, fondata nel Medioevo; le tradizionali attività rurali sono integrate dal turismo in crescita. La comunità dei marcelletani, il cui indice di vecchiaia è da primato, vive concentrata nel capoluogo comunale; quest'ultimo, raggruppato su uno sperone degradante verso il bacino del lago del Salto, ha conservato un suggestivo aspetto medievale. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Ascrea, racchiude una serie di rilievi di natura prevalentemente argillosa, che culminano con il massiccio montuoso del Navegna. Lo scenario naturale, ancora integro, è monopolizzato da estese formazioni boschive, per lo più di castagni secolari, dove è possibile raccogliere funghi, fragole e lamponi e incontrare animali selvatici altrove rari, come tassi, martore, istrici e persino lupi.

Piccola comunità di montagna, fondata nel Medioevo; le tradizionali attività rurali sono integrate dal turismo in crescita. La comunità dei marcelletani, il cui indice di vecchiaia è da primato, vive concentrata nel capoluogo comunale; quest'ultimo, raggruppato su uno sperone degradante verso il bacino del lago del Salto, ha conservato un suggestivo aspetto medievale. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Ascrea, racchiude una serie di rilievi di natura prevalentemente argillosa, che culminano con il massiccio montuoso del Navegna. Lo scenario naturale, ancora integro, è monopolizzato da estese formazioni boschive, per lo più di castagni secolari, dove è possibile raccogliere funghi, fragole e lamponi e incontrare animali selvatici altrove rari, come tassi, martore, istrici e persino lupi.

Storia

La sua origine, datata tra l'XI e il XII secolo, è dovuta molto probabilmente alla concentrazione in un unico insediamento fortificato della popolazione sparsa nella zona; il territorio comunale, comunque, fu quasi sicuramente abitato fin dall'antichità. Per lungo tempo fece parte dei possedimenti dei Mareri, potente famiglia che esercitò a fasi alterne il suo dominio su un'ampia zona del Cicolano. Nel 1267, avendo i Mareri appoggiato Corradino di Svevia nel suo sfortunato tentativo di tornare in possesso del regno di Napoli, venne confiscata dal vincitore Carlo I d'Angiò. Tornata ai Mareri all'inizio del Trecento, subì nel corso dei secoli XVI e XVII la piaga del brigantaggio; sottoposta nuovamente a confisca, venne riconsegnata nel 1623 ai Mareri dal pontefice Urbano VIII e nel 1655 passò ai Barberini, che la tennero fino all'eversione dei diritti feudali, seguita alla discesa in Italia delle armate napoleoniche. Il toponimo deriva con molta probabilità dalla locuzione latina MARSORUM TELLUS, ‘terra dei marsi'. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico figurano il palazzo appartenuto ai Barberini, la parrocchiale di San Venanzio, rimaneggiata varie volte nel corso dei secoli, la chiesa di Santa Maria in Villa, risalente all'XI secolo, e quella dedicata a San Rocco, eretta probabilmente nel Seicento; su diversi edifici del centro storico, inoltre, si possono osservare stemmi nobiliari in pietra.

La sua origine, datata tra l'XI e il XII secolo, è dovuta molto probabilmente alla concentrazione in un unico insediamento fortificato della popolazione sparsa nella zona; il territorio comunale, comunque, fu quasi sicuramente abitato fin dall'antichità. Per lungo tempo fece parte dei possedimenti dei Mareri, potente famiglia che esercitò a fasi alterne il suo dominio su un'ampia zona del Cicolano. Nel 1267, avendo i Mareri appoggiato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CORRADINODISVEVIA'>Corradino di Svevia</a> nel suo sfortunato tentativo di tornare in possesso del regno di Napoli, venne confiscata dal vincitore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I d'Angiò</a>. Tornata ai Mareri all'inizio del Trecento, subì nel corso dei secoli XVI e XVII la piaga del brigantaggio; sottoposta nuovamente a confisca, venne riconsegnata nel 1623 ai Mareri dal pontefice Urbano VIII e nel 1655 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a>, che la tennero fino all'eversione dei diritti feudali, seguita alla discesa in Italia delle armate napoleoniche. Il toponimo deriva con molta probabilità dalla locuzione latina MARSORUM TELLUS, ‘terra dei marsi'. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico figurano il palazzo appartenuto ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a>, la parrocchiale di San Venanzio, rimaneggiata varie volte nel corso dei secoli, la chiesa di Santa Maria in Villa, risalente all'XI secolo, e quella dedicata a San Rocco, eretta probabilmente nel Seicento; su diversi edifici del centro storico, inoltre, si possono osservare stemmi nobiliari in pietra.

Economia

In attesa della piena valorizzazione delle risorse turistiche del comprensorio comunale, le tradizionali attività rurali, incentrate sulla produzione di cereali, patate, legumi e castagne nonché sull'allevamento di ovini e suini, costituiscono ancora la principale risorsa economica locale; parte della comunità, inoltre, si dedica alla fabbricazione artigianale di tini, realizzati, secondo antiche tecniche, con doghe di legno di castagno lavorate a mano; il settore industriale è invece praticamente assente e il terziario non include servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Gravi carenze affliggono il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità: il comune, provvisto unicamente degli ordinari uffici municipali e postali, è completamente privo di strutture scolastiche e culturali, indispensabili per la formazione delle nuove generazioni, e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, è costretto a far riferimento ai comuni limitrofi –sul posto manca anche la farmacia–; pur essendo discretamente articolato, l'apparato ricettivo appare da potenziare.

In attesa della piena valorizzazione delle risorse turistiche del comprensorio comunale, le tradizionali attività rurali, incentrate sulla produzione di cereali, patate, legumi e castagne nonché sull'allevamento di ovini e suini, costituiscono ancora la principale risorsa economica locale; parte della comunità, inoltre, si dedica alla fabbricazione artigianale di tini, realizzati, secondo antiche tecniche, con doghe di legno di castagno lavorate a mano; il settore industriale è invece praticamente assente e il terziario non include servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Gravi carenze affliggono il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità: il comune, provvisto unicamente degli ordinari uffici municipali e postali, è completamente privo di strutture scolastiche e culturali, indispensabili per la formazione delle nuove generazioni, e, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, è costretto a far riferimento ai comuni limitrofi –sul posto manca anche la farmacia–; pur essendo discretamente articolato, l'apparato ricettivo appare da potenziare.

Relazioni

Situata in splendida posizione panoramica sulla valle del fiume Salto e sul bacino artificiale originatosi dallo sbarramento di questo lungo corso d'acqua, esercita un forte richiamo sul movimento turistico grazie alle sue numerose attrattive naturalistiche: nel ricco patrimonio boschivo che ammanta i suoi rilievi risalta la “Cerquabella”, una gigantesca roverella alta 22 metri e con più di due secoli di vita; nei pressi dell'abitato inoltre si trova la Sorgente della Vita, la cui acqua possiede virtù terapeutiche. Le numerose specie di funghi che crescono nella zona sono oggetto dell'interessante mostra micologica che si svolge ogni anno in settembre; nel mese di luglio si tiene la sagra dei funghi porcini mentre il primo novembre è la volta di quella dedicata alla castagna rossa del Cicolano. Tra le manifestazioni all'insegna delle tradizioni religiose figura la processione che l'ultima domenica di agosto si dirige dall'abitato alla grotta in cui era solita pregare la beata Filippa Mareri. La festa del Patrono San Venanzio si celebra il 18 maggio.

Situata in splendida posizione panoramica sulla valle del fiume Salto e sul bacino artificiale originatosi dallo sbarramento di questo lungo corso d'acqua, esercita un forte richiamo sul movimento turistico grazie alle sue numerose attrattive naturalistiche: nel ricco patrimonio boschivo che ammanta i suoi rilievi risalta la “Cerquabella”, una gigantesca roverella alta 22 metri e con più di due secoli di vita; nei pressi dell'abitato inoltre si trova la Sorgente della Vita, la cui acqua possiede virtù terapeutiche. Le numerose specie di funghi che crescono nella zona sono oggetto dell'interessante mostra micologica che si svolge ogni anno in settembre; nel mese di luglio si tiene la sagra dei funghi porcini mentre il primo novembre è la volta di quella dedicata alla castagna rossa del Cicolano. Tra le manifestazioni all'insegna delle tradizioni religiose figura la processione che l'ultima domenica di agosto si dirige dall'abitato alla grotta in cui era solita pregare la beata Filippa Mareri. La festa del Patrono San Venanzio si celebra il 18 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Marcetelli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.