Descrizione

Centro collinare, di origine antica; basa la sua economia su tutti i settori produttivi. È uno dei più importanti centri di produzione nazionale di frutta. La comunità dei mantesi, che mostra un indice di vecchiaia nella media, si concentra per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra nuclei urbani minori e alcune case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Mattone, è attraversato da numerosi torrentelli che ne caratterizzano l’orografia; presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge parte in piano e parte in collina, sulle pendici orientali dei rilievi che separano gli sbocchi in pianura del Po e del torrente Varaita.

Centro collinare, di origine antica; basa la sua economia su tutti i settori produttivi. È uno dei più importanti centri di produzione nazionale di frutta. La comunità dei mantesi, che mostra un indice di vecchiaia nella media, si concentra per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra nuclei urbani minori e alcune case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Mattone, è attraversato da numerosi torrentelli che ne caratterizzano l’orografia; presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge parte in piano e parte in collina, sulle pendici orientali dei rilievi che separano gli sbocchi in pianura del Po e del torrente Varaita.

Storia

Il toponimo, nelle attestazioni antiche, compare come componente antroponimica in “Petrus de Manta”, più tardi come “de la Manta”. Secondo qualche studioso esso ha origine da un nome personale, a sua volta derivato da AMANS. Le prime notizie certe sulle vicende del borgo si hanno verso i primi anni del Duecento, quando il marchese di Saluzzo Manfredo II acquistò in parte il luogo dai signori di Barge, ai quali lo concesse in feudo. Parte del territorio era anche soggetto ai vescovi di Torino e su esso vantava diritti anche l’abbazia di Pedona, l’attuale Borgo San Dalmazzo. Nel 1416 passò a Valerano, figlio naturale di Tommaso III, dal quale ebbe origine la famiglia dei conti di Manta e Verzuolo, che mantenne il feudo fino alla rivoluzione francese. Con il passaggio del marchesato di Saluzzo sotto il dominio sabaudo, iniziò un lungo periodo di guerre e di decadenza economica, segnato anche dalla peste del 1630. Nel 1690, dopo la sconfitta sabauda a Staffarda, le truppe francesi si abbandonarono al saccheggio del territorio saluzzese: anche Manta subì la stessa sorte. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è il castello, uno dei più prestigiosi monumenti del Piemonte, in cui è possibile individuare una parte centrale trecentesca, dai caratteri tipicamente difensivi (nel quale si possono ammirare numerosi affreschi raffiguranti personaggi illustri come Ettore di Troia, Alessandro Magno, Giulio Cesare, ecc. Particolarmente interessante è la cosiddetta “Sala delle grottesche”, dalla complessa decorazione, che alterna edifici classici e raffigurazioni allegoriche). Degni di nota sono anche: la parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, all’interno della quale sono presenti un fonte battesimale del 1450 e un ciclo di affreschi rappresentanti scene della Passione di Cristo; la chiesa di Santa Maria di Monastero, in origine parte dei possedimenti del monastero di Pedona; la parrocchiale, situata al centro del borgo, all’interno della quale è presente un pregevole altare maggiore in marmo decorato; infine, la chiesa di San Leone, di antica origine, collocata su un piccolo rilievo.

Il toponimo, nelle attestazioni antiche, compare come componente antroponimica in “Petrus de Manta”, più tardi come “de la Manta”. Secondo qualche studioso esso ha origine da un nome personale, a sua volta derivato da AMANS. Le prime notizie certe sulle vicende del borgo si hanno verso i primi anni del Duecento, quando il marchese di Saluzzo Manfredo II acquistò in parte il luogo dai signori di Barge, ai quali lo concesse in feudo. Parte del territorio era anche soggetto ai vescovi di Torino e su esso vantava diritti anche l’abbazia di Pedona, l’attuale Borgo San Dalmazzo. Nel 1416 passò a Valerano, figlio naturale di Tommaso III, dal quale ebbe origine la famiglia dei conti di Manta e Verzuolo, che mantenne il feudo fino alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=RIVOLUZIONEFRANCESE'>rivoluzione francese</a>. Con il passaggio del marchesato di Saluzzo sotto il dominio sabaudo, iniziò un lungo periodo di guerre e di decadenza economica, segnato anche dalla peste del 1630. Nel 1690, dopo la sconfitta sabauda a Staffarda, le truppe francesi si abbandonarono al saccheggio del territorio saluzzese: anche Manta subì la stessa sorte. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è il castello, uno dei più prestigiosi monumenti del Piemonte, in cui è possibile individuare una parte centrale trecentesca, dai caratteri tipicamente difensivi (nel quale si possono ammirare numerosi affreschi raffiguranti personaggi illustri come Ettore di Troia, Alessandro Magno, Giulio Cesare, ecc. Particolarmente interessante è la cosiddetta “Sala delle grottesche”, dalla complessa decorazione, che alterna edifici classici e raffigurazioni allegoriche). Degni di nota sono anche: la parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, all’interno della quale sono presenti un fonte battesimale del 1450 e un ciclo di affreschi rappresentanti scene della Passione di Cristo; la chiesa di Santa Maria di Monastero, in origine parte dei possedimenti del monastero di Pedona; la parrocchiale, situata al centro del borgo, all’interno della quale è presente un pregevole altare maggiore in marmo decorato; infine, la chiesa di San Leone, di antica origine, collocata su un piccolo rilievo.

Economia

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni e dei prodotti agricoli), chimico, della lavorazione del legno, della produzione di articoli in gomma e in plastica, dei materiali da costruzione, della pietra, delle macchine per l’agricoltura, degli autoveicoli, delle parti e accessori per autoveicoli, dei mobili, della gioielleria, dell’oreficeria e dell’edilizia. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Tra le strutture sociali annovera una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica, del museo “Castello della Manta”, nonché di alcune pinacoteche e musei d’arte. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni e dei prodotti agricoli), chimico, della lavorazione del legno, della produzione di articoli in gomma e in plastica, dei materiali da costruzione, della pietra, delle macchine per l’agricoltura, degli autoveicoli, delle parti e accessori per autoveicoli, dei mobili, della gioielleria, dell’oreficeria e dell’edilizia. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Tra le strutture sociali annovera una casa di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica, del museo “Castello della Manta”, nonché di alcune pinacoteche e musei d’arte. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica abbastanza ricercata, grazie alle notevoli attrattive naturalistiche e storico-artistiche. La fitta rete di stradine che collegano tra loro insediamenti isolati costituisce, infatti, una vera attrattiva per gli amanti dei paesaggi agresti. Tra le manifestazioni degna di nota è quella intitolata “Mangia Manta”, che di solito si tiene nel mese di giugno: una passeggiata turistico-gastronomica fra le colline mantesi. La festa del Patrono, San Leone, si celebra l’ultima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Meta turistica abbastanza ricercata, grazie alle notevoli attrattive naturalistiche e storico-artistiche. La fitta rete di stradine che collegano tra loro insediamenti isolati costituisce, infatti, una vera attrattiva per gli amanti dei paesaggi agresti. Tra le manifestazioni degna di nota è quella intitolata “Mangia Manta”, che di solito si tiene nel mese di giugno: una passeggiata turistico-gastronomica fra le colline mantesi. La festa del Patrono, San Leone, si celebra l’ultima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Cascinetta, Gerbola, Mattone

Cascinetta, Gerbola, Mattone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Manta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.