Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agro-pastorali. La comunità dei mandellesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, vive per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio, attraversato da numerosi corsi d’acqua che lo rendono particolarmente fertile, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che partono da un minimo di 173 e arrivano a un massimo di 187 metri sul livello del mare. L’abitato, che ha il tipico aspetto di borgo rurale, è a pianta espansa e si estende tra la provinciale, a sud-ovest, e la roggia Busca, a nord-est; ha un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo campo figura una garzetta “al naturale”, posta sulla linea di partizione; nella seconda sezione, smaltata di verde, campeggiano cinque spighe di grano d’oro; il terzo campo racchiude fasce argentate e rosse.

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agro-pastorali. La comunità dei mandellesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, vive per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio, attraversato da numerosi corsi d’acqua che lo rendono particolarmente fertile, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che partono da un minimo di 173 e arrivano a un massimo di 187 metri sul livello del mare. L’abitato, che ha il tipico aspetto di borgo rurale, è a pianta espansa e si estende tra la provinciale, a sud-ovest, e la roggia Busca, a nord-est; ha un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro del primo campo figura una garzetta “al naturale”, posta sulla linea di partizione; nella seconda sezione, smaltata di verde, campeggiano cinque spighe di grano d’oro; il terzo campo racchiude fasce argentate e rosse.

Storia

La documentazione medievale relativa al toponimo riporta “de Mandello” e conferma l’ipotesi di qualche studioso che lo considera un derivato in -ELLUS dal nome personale Amandus. Il determinante, invece, rappresenta il cognome di un’importante famiglia locale. Sebbene alcuni resti venuti alla luce in seguito a scavi effettuati nella zona testimonino l’origine di un insediamento longobardo, prime notizie circa la sua esistenza risalgono all’epoca medievale, quando nei primi anni del 1200 il potestà novarese Robaconte da Mandello organizzò un borgofranco nella pianura poco distante dal fiume Sesia, sull’arteria che univa Biandrate a Romagnano e alla Valsesia. Grazie a questa favorevole posizione, atta a consentire il controllo di gran parte del corso orientale del fiume Sesia, ebbe per secoli funzione di centro di controllo dotato di una torre di avvistamento. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Interessante sotto il profilo storico-artistico è, appunto, la torre, risalente alla prima metà del XIII secolo, perfettamente conservata. Nelle vicinanze si trova la residenza dei Caccia, famiglia presente sul luogo già dal 1500.

La documentazione medievale relativa al toponimo riporta “de Mandello” e conferma l’ipotesi di qualche studioso che lo considera un derivato in -ELLUS dal nome personale Amandus. Il determinante, invece, rappresenta il cognome di un’importante famiglia locale. Sebbene alcuni resti venuti alla luce in seguito a scavi effettuati nella zona testimonino l’origine di un insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>, prime notizie circa la sua esistenza risalgono all’epoca medievale, quando nei primi anni del 1200 il potestà novarese Robaconte da Mandello organizzò un borgofranco nella pianura poco distante dal fiume Sesia, sull’arteria che univa Biandrate a Romagnano e alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VALSESIA'>Valsesia</a>. Grazie a questa favorevole posizione, atta a consentire il controllo di gran parte del corso orientale del fiume Sesia, ebbe per secoli funzione di centro di controllo dotato di una torre di avvistamento. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Interessante sotto il profilo storico-artistico è, appunto, la torre, risalente alla prima metà del XIII secolo, perfettamente conservata. Nelle vicinanze si trova la residenza dei Caccia, famiglia presente sul luogo già dal 1500.

Economia

Visto le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si produce riso, frumento e mais; parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di bovini e avicoli. Per quanto concerne il tessuto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano un opificio per la lavorazione del legno e semplici imprese operanti nel campo dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i mandellesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Visto le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si produce riso, frumento e mais; parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di bovini e avicoli. Per quanto concerne il tessuto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano un opificio per la lavorazione del legno e semplici imprese operanti nel campo dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe i mandellesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mandello Vitta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.