Descrizione

Centro di pianura, di cui si ha notizia dal Medioevo, vive dei prodotti dell'agricoltura come di quelli dell'industria. I malerini, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, vivono in gran parte nel capoluogo comunale, oltre che nelle località Casenuove, Campolandrone, Chiesuolo, Ronchi e Sigola, il cui abitato risulta contiguo a quello di Codogno. Il profilo geometrico del territorio comunale, in espansione edilizia, è sostanzialmente regolare, con variazioni altimetriche non rilevanti, e l'abitato presenta l'andamento plano-altimetrico pianeggiante caratteristico della zona del fiume Adda. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura, in campo rosso, un braccio uscente dal lato dello scudo e impugnante un martello. In campo azzurro spicca una croce d'oro.

Centro di pianura, di cui si ha notizia dal Medioevo, vive dei prodotti dell'agricoltura come di quelli dell'industria. I malerini, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, vivono in gran parte nel capoluogo comunale, oltre che nelle località Casenuove, Campolandrone, Chiesuolo, Ronchi e Sigola, il cui abitato risulta contiguo a quello di Codogno. Il profilo geometrico del territorio comunale, in espansione edilizia, è sostanzialmente regolare, con variazioni altimetriche non rilevanti, e l'abitato presenta l'andamento plano-altimetrico pianeggiante caratteristico della zona del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a>. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura, in campo rosso, un braccio uscente dal lato dello scudo e impugnante un martello. In campo azzurro spicca una croce d'oro.

Storia

Il nome potrebbe derivare da quello del centurione romano Lucio Maleolo, che nel III secolo a.C. avrebbe fondato l'abitato; secondo altre interpretazioni sarebbe da collegare alla sua funzione di luogo di mascalcìa e quindi a "malleus", nella duplice accezione di 'martello' e di 'strumento con il quale si usava chiamare alla preghiera i cristiani delle prime comunità'. Citata per la prima volta in un documento del X secolo con il quale Ottone III di Sassonia ne fa dono al suo fedele Roggerio, viene venduta in seguito dai figli di questo, già dotata di un castello e di una cappella. Nell'undicesimo secolo entra a far parte dei possedimenti dei vescovi di Cremona ed è uno degli scenari in cui si svolge la lotta fra il Barbarossa e i milanesi. La sua fortezza in un primo momento viene espugnata dai cremonesi, a danno dei milanesi, per tornare nel XII secolo fra i possedimenti imperiali. Dopo alterne vicende, dalle quali escono vincitori ora i guelfi ora i ghibellini, nel XV secolo viene conquistata dal conte di Carmagnola, al servizio dei Visconti; diviene, poi, motivo di contesa fra i milanesi Sforza e i veneziani, finché i primi non la rendono contea, assegnandola ad Onofrio Bevilacqua. Alla fine dello stesso secolo Lodovico il Moro ne fa un marchesato, confermandola a Galeotto, nipote di Onofrio. Nel XVI secolo passa dai Bevilacqua ai Trivulzio e dal XVII secolo, per volere della regia camera, viene affidata ai Trecchi di Scandolara, cui viene revocata dal governo della Repubblica Cisalpina. Oltre al bellissimo castello, ove sono conservate opere di pittori cremonesi del '500 (i Campi), possono essere ancora ammirate la villa Trecchi, che fronteggia il castello, e la chiesa parrocchiale.

Il nome potrebbe derivare da quello del centurione romano Lucio Maleolo, che nel III secolo a.C. avrebbe fondato l'abitato; secondo altre interpretazioni sarebbe da collegare alla sua funzione di luogo di mascalcìa e quindi a "malleus", nella duplice accezione di 'martello' e di 'strumento con il quale si usava chiamare alla preghiera i cristiani delle prime comunità'. Citata per la prima volta in un documento del X secolo con il quale Ottone III di Sassonia ne fa dono al suo fedele Roggerio, viene venduta in seguito dai figli di questo, già dotata di un castello e di una cappella. Nell'undicesimo secolo entra a far parte dei possedimenti dei vescovi di Cremona ed è uno degli scenari in cui si svolge la lotta fra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BARBAROSSA'>Barbarossa</a> e i milanesi. La sua fortezza in un primo momento viene espugnata dai cremonesi, a danno dei milanesi, per tornare nel XII secolo fra i possedimenti imperiali. Dopo alterne vicende, dalle quali escono vincitori ora i guelfi ora i ghibellini, nel XV secolo viene conquistata dal conte di Carmagnola, al servizio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>; diviene, poi, motivo di contesa fra i milanesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> e i veneziani, finché i primi non la rendono contea, assegnandola ad Onofrio Bevilacqua. Alla fine dello stesso secolo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LODOVICOILMORO'>Lodovico il Moro</a> ne fa un marchesato, confermandola a Galeotto, nipote di Onofrio. Nel XVI secolo passa dai Bevilacqua ai Trivulzio e dal XVII secolo, per volere della regia camera, viene affidata ai Trecchi di Scandolara, cui viene revocata dal governo della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICACISALPINA'>Repubblica Cisalpina</a>. Oltre al bellissimo castello, ove sono conservate opere di pittori cremonesi del '500 (i Campi), possono essere ancora ammirate la villa Trecchi, che fronteggia il castello, e la chiesa parrocchiale.

Economia

Dotato degli uffici municipali e postali, oltre che della stazione dei carabinieri, il comune fonda la propria economia sull'agricoltura, che garantisce la produzione di cereali, ortaggi e foraggi, e sulla zootecnia, che con l'allevamento di bovini e suini fornisce materia prima alle attività di trasformazione; presente è anche l'industria, attiva soprattutto nei comparti edile, tessile e dell'abbigliamento. Tra i servizi offerti dal terziario, si registra quello del credito, che consente alla popolazione di gestire i propri risparmi. Non sono presenti emittenti radiotelevisive locali né testate giornalistiche, che favoriscano la diffusione della cultura e delle informazioni, mentre le strutture sociali comprendono una casa di riposo. Le strutture scolastiche presenti consentono il conseguimento dell'istruzione obbligatoria; ad esse si affianca il servizio di biblioteca, utile per l'approfondimento culturale. È garantita, inoltre, la ristorazione. È pure assicurato il servizio farmaceutico.

Dotato degli uffici municipali e postali, oltre che della stazione dei carabinieri, il comune fonda la propria economia sull'agricoltura, che garantisce la produzione di cereali, ortaggi e foraggi, e sulla zootecnia, che con l'allevamento di bovini e suini fornisce materia prima alle attività di trasformazione; presente è anche l'industria, attiva soprattutto nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento. Tra i servizi offerti dal terziario, si registra quello del credito, che consente alla popolazione di gestire i propri risparmi. Non sono presenti emittenti radiotelevisive locali né testate giornalistiche, che favoriscano la diffusione della cultura e delle informazioni, mentre le strutture sociali comprendono una casa di riposo. Le strutture scolastiche presenti consentono il conseguimento dell'istruzione obbligatoria; ad esse si affianca il servizio di biblioteca, utile per l'approfondimento culturale. È garantita, inoltre, la ristorazione. È pure assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Abbastanza frequentato come meta turistica per il suo inserimento nel Parco dell'Adda sud, il centro offre attrattive anche agli amanti delle bellezze storico-artistiche: il castello, più volte ristrutturato di un giardino all'inglese ridisegnato agli inizi del XIX secolo; arricchito da piante secolari, quali pioppi e platani, questo gioiello della natura e dell'arte offre anche il refrigerio delle acque di un piccolo lago, coronato da salici piangenti. Particolarmente intensi risultano i rapporti con il circondario, dettati dalla necessità di utilizzare le scuole e le strutture non disponibili sul posto; la presenza di insediamenti industriali, inoltre, fa del centro una meta frequentata per lavoro. Non si registra una particolare tendenza alla conservazione delle tradizioni; non sono infatti organizzati eventi e manifestazioni degni di nota. Unica festa di rilievo è quella in onore dei Patroni, i Santi Gervasio e Protasio martiri, che si celebra la quarta domenica di ottobre.

Abbastanza frequentato come meta turistica per il suo inserimento nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PARCODELLADDA'>Parco dell'Adda</a> sud, il centro offre attrattive anche agli amanti delle bellezze storico-artistiche: il castello, più volte ristrutturato di un giardino all'inglese ridisegnato agli inizi del XIX secolo; arricchito da piante secolari, quali pioppi e platani, questo gioiello della natura e dell'arte offre anche il refrigerio delle acque di un piccolo lago, coronato da salici piangenti. Particolarmente intensi risultano i rapporti con il circondario, dettati dalla necessità di utilizzare le scuole e le strutture non disponibili sul posto; la presenza di insediamenti industriali, inoltre, fa del centro una meta frequentata per lavoro. Non si registra una particolare tendenza alla conservazione delle tradizioni; non sono infatti organizzati eventi e manifestazioni degni di nota. Unica festa di rilievo è quella in onore dei Patroni, i Santi Gervasio e Protasio martiri, che si celebra la quarta domenica di ottobre.

Località

Campolandrone, Casenuove, Cavarezza Vecchia, Chiesuolo, Pozzo, Ronchi, Sigola, Villaggio Trivulzio

Campolandrone, Casenuove, Cavarezza Vecchia, Chiesuolo, Pozzo, Ronchi, Sigola, Villaggio Trivulzio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Maleo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.