Descrizione

Centro montano, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. I malettesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita in numerose case sparse. Il territorio, che comprende le aree speciali di Monte Guardirazzi (2.025 m) e Monte Scavo (3.300 m), caratterizzato da terrazzamenti fitti di frutteti, vigneti e fragoleti che cedono il passo ad ampi pascoli e a boschi di larici, castagni, pini, querce, faggi e betulle, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, adagiato sul fianco di una collina argillosa, mostra forti segni di espansione edilizia. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un braccio armato, d'argento, che impugna una spada d'oro, posta in sbarra.

Centro montano, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. I malettesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita in numerose case sparse. Il territorio, che comprende le aree speciali di Monte Guardirazzi (2.025 m) e Monte Scavo (3.300 m), caratterizzato da terrazzamenti fitti di frutteti, vigneti e fragoleti che cedono il passo ad ampi pascoli e a boschi di larici, castagni, pini, querce, faggi e betulle, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, adagiato sul fianco di una collina argillosa, mostra forti segni di espansione edilizia. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un braccio armato, d'argento, che impugna una spada d'oro, posta in sbarra.

Storia

L'origine del toponimo deriva dal nome del nobile Manfredo Maletto, conte di Mineo, che costruì il borgo nel 1263. Le attestazioni documentate certe sono poche ma è noto che fu abitata sin dall'epoca antica, come confermano i numerosi reperti archeologici della zona. Tra le numerose popolazioni che vi risedettero si ricordano i siculi, i greci, i romani, i bizantini, gli arabi, i normanni e gli svevi. Nel XIII secolo il conte svevo Manfredi Maletta fece costruire una torre fortificata, detta castello, intorno alla quale si sviluppò il primo nucleo abitativo. In seguito, nel 1358, il feudo passò nelle mani della nobile famiglia degli Spadafora, il cui governo durò fino al 1812, anno in cui furono aboliti i diritti feudali. Agli inizi del XVII secolo il re di Spagna le concesse il titolo di principato. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, del 1877, al cui interno sono custodite pregevoli opere d'arte; l'ex palazzo baronale degli Spadafora, accanto al quale si erge la chiesa di San Michele Arcangelo (entrambi sono del Cinquecento); la fontana in pietra lavica “U schicciu”, del Settecento; la chiesa di Sant'Antonio, del XVIII secolo; i ruderi del castello del conte Manfredi.

L'origine del toponimo deriva dal nome del nobile Manfredo Maletto, conte di Mineo, che costruì il borgo nel 1263. Le attestazioni documentate certe sono poche ma è noto che fu abitata sin dall'epoca antica, come confermano i numerosi reperti archeologici della zona. Tra le numerose popolazioni che vi risedettero si ricordano i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULI'>siculi</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECI'>greci</a>, i romani, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>, gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a> e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SVEVI'>svevi</a>. Nel XIII secolo il conte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SVEVO'>svevo</a> Manfredi Maletta fece costruire una torre fortificata, detta castello, intorno alla quale si sviluppò il primo nucleo abitativo. In seguito, nel 1358, il feudo passò nelle mani della nobile famiglia degli Spadafora, il cui governo durò fino al 1812, anno in cui furono aboliti i diritti feudali. Agli inizi del XVII secolo il re di Spagna le concesse il titolo di principato. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, del 1877, al cui interno sono custodite pregevoli opere d'arte; l'ex palazzo baronale degli Spadafora, accanto al quale si erge la chiesa di San Michele Arcangelo (entrambi sono del Cinquecento); la fontana in pietra lavica “U schicciu”, del Settecento; la chiesa di Sant'Antonio, del XVIII secolo; i ruderi del castello del conte Manfredi.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto fragole) e con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, metallurgico, dell'abbigliamento, della lavorazione del legno, dei mobili e dell'edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione dell'informazione e della cultura provvede anche un'emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta (soprattutto fragole) e con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: alimentare, metallurgico, dell'abbigliamento, della lavorazione del legno, dei mobili e dell'edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione dell'informazione e della cultura provvede anche un'emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

L'aria salubre, le bellezze dell'ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni: il Parco dell'Etna (ricco di bellezze naturali come grotte e gole e dove è possibile ammirare i “pagghiaru”, rifugi costruiti anticamente dai pastori), il Parco dei Nebrodi, nonché il vicino Castello Maniace o Nelson. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, quali i funghi, le fragoline e le “giamilluzze” (dolci a base di pasta di mandorle). Tra le manifestazioni si ricordano: la sagra della fragola, a giugno; la fiera del bestiame, la festa di San Vincenzo Fennini e quella di San Michele Arcangelo, a settembre; la festa della “ciaramella”, a dicembre. La festa del Patrono, Sant'Antonio, si celebra il 13 giugno; altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la seconda domenica di settembre. Ha dato i natali al poeta Tito Annio Milone, I secolo a.C.

L'aria salubre, le bellezze dell'ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni: il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=PARCODELLETNA'>Parco dell'Etna</a> (ricco di bellezze naturali come grotte e gole e dove è possibile ammirare i “pagghiaru”, rifugi costruiti anticamente dai pastori), il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=PARCODEINEBRODI'>Parco dei Nebrodi</a>, nonché il vicino Castello Maniace o Nelson. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, quali i funghi, le fragoline e le “giamilluzze” (dolci a base di pasta di mandorle). Tra le manifestazioni si ricordano: la sagra della fragola, a giugno; la fiera del bestiame, la festa di San Vincenzo Fennini e quella di San Michele Arcangelo, a settembre; la festa della “ciaramella”, a dicembre. La festa del Patrono, Sant'Antonio, si celebra il 13 giugno; altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la seconda domenica di settembre. Ha dato i natali al poeta Tito Annio Milone, I secolo a.C.

Località

Monte Guardirazzi, Monte Scavo

Monte Guardirazzi, Monte Scavo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Maletto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.