Descrizione

Comune di pianura di origine antica, vive prevalentemente dell'attività agricola, associata ad una modesta produzione industriale. I mairaghini, concentrati per circa la metà nel capoluogo comunale e in buona parte nella località Basiasco, presentano un indice di vecchiaia nella media. Il territorio comunale, in espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico essenzialmente regolare, senza variazioni altimetriche sostanziali. Il centro abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del 1962, campeggia un leone d'oro in posizione rampante accostato in capo da tre stelle d'oro a sei raggi.

Comune di pianura di origine antica, vive prevalentemente dell'attività agricola, associata ad una modesta produzione industriale. I mairaghini, concentrati per circa la metà nel capoluogo comunale e in buona parte nella località Basiasco, presentano un indice di vecchiaia nella media. Il territorio comunale, in espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico essenzialmente regolare, senza variazioni altimetriche sostanziali. Il centro abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del 1962, campeggia un leone d'oro in posizione rampante accostato in capo da tre stelle d'oro a sei raggi.

Storia

Comune dal 1803, a giudicare dalla desinenza -AGO, trae dal celtico il suo nome. L'origine del nome della località Basiasco, che in alcuni codici viene nominata come Basiascum, Basiliascum, Baxeascum, Bassilascum, sarebbe da cercare nel tedesco Wasser, 'acqua', donde la radice BAS, ad indicare l'abbondanza di acqua del territorio. Nel I secolo d. C è meta di una visita pastorale da parte di San Siro, vescovo di Pavia. Nell'ottavo secolo il suo territorio risulta fra quelli donati da Liutprando Flavio, re dei longobardi, al monastero di Pavia e nell'undicesimo secolo viene concessa alla canonica di Sant'Ambrogio di Milano. Nel XII secolo feudatari del luogo sono i vescovi di Lodi, che affidano di volta in volta la riscossione delle decime alle famiglie dei signori di Salerano, dei Mamarella, di Orieto Zurla e di Olcellino da Cuzigo. Il duca di Milano Francesco Sforza assegna il feudo al cancelliere Cicco Simonetta, cui resterà fino al XV secolo, quando questi verrà giustiziato, per passare nelle mani dell'ambasciatore di Ludovico il Moro nella corte napoletana. Nel XVII secolo la Regia Ducal Camera investe la marchesa Trivulzio del feudo della località di Basiasco, che precedentemente aveva subito l'invasione dei lanzichenecchi. Nel XVIII secolo, signore del luogo sarà il conte Merlini. Anche qui nel XIX secolo si assisterà all'opposizione dell'esercito piemontese agli attacchi degli austriaci. Delle opere architettoniche rimaste si ricordano la chiesa parrocchiale, intitolata a San Marco evangelista, e, in località Basiasco, quella intitolata a San Giorgio Martire.

Comune dal 1803, a giudicare dalla desinenza -AGO, trae dal celtico il suo nome. L'origine del nome della località Basiasco, che in alcuni codici viene nominata come Basiascum, Basiliascum, Baxeascum, Bassilascum, sarebbe da cercare nel tedesco Wasser, 'acqua', donde la radice BAS, ad indicare l'abbondanza di acqua del territorio. Nel I secolo d. C è meta di una visita pastorale da parte di San Siro, vescovo di Pavia. Nell'ottavo secolo il suo territorio risulta fra quelli donati da Liutprando Flavio, re dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, al monastero di Pavia e nell'undicesimo secolo viene concessa alla canonica di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a> di Milano. Nel XII secolo feudatari del luogo sono i vescovi di Lodi, che affidano di volta in volta la riscossione delle decime alle famiglie dei signori di Salerano, dei Mamarella, di Orieto Zurla e di Olcellino da Cuzigo. Il duca di Milano Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> assegna il feudo al cancelliere Cicco Simonetta, cui resterà fino al XV secolo, quando questi verrà giustiziato, per passare nelle mani dell'ambasciatore di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a> nella corte napoletana. Nel XVII secolo la Regia Ducal Camera investe la marchesa Trivulzio del feudo della località di Basiasco, che precedentemente aveva subito l'invasione dei lanzichenecchi. Nel XVIII secolo, signore del luogo sarà il conte Merlini. Anche qui nel XIX secolo si assisterà all'opposizione dell'esercito piemontese agli attacchi degli austriaci. Delle opere architettoniche rimaste si ricordano la chiesa parrocchiale, intitolata a San Marco evangelista, e, in località Basiasco, quella intitolata a San Giorgio Martire.

Economia

Sede dei consueti uffici municipali e postali, il comune è privo della stazione dei carabinieri e pertanto, all'occorrenza, il primo cittadino esercita le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'agricoltura è il settore produttivo più importante; essa fornisce cereali e foraggi ed è affiancata dalla zootecnia, che consiste nell'allevamento di bovini e suini. L'industria è rappresentata dal solo comparto edile e la piccola rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione; le attività di servizio, inoltre, sono affidate in modo esclusivo alla pubblica amministrazione: non si registra, infatti, la presenza di banche, assicurazioni, aziende di consulenza informatica e scientifica. Assenti sono pure gli organi di diffusione della cultura e dell'informazione, quali emittenti radiotelevisive e testate locali, nonché le strutture sociali: mancano, infatti, asili nido e case di riposo. L'esiguità della popolazione giustifica la sola presenza di istituti scolastici che consentono il raggiungimento del titolo di studio obbligatorio. È invece possibile l'approfondimento culturale, per la presenza di strutture quali biblioteche ed emeroteche. Assenti sono esercizi per la ristorazione e strutture per il soggiorno, mentre, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, è garantito il servizio farmaceutico.

Sede dei consueti uffici municipali e postali, il comune è privo della stazione dei carabinieri e pertanto, all'occorrenza, il primo cittadino esercita le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'agricoltura è il settore produttivo più importante; essa fornisce cereali e foraggi ed è affiancata dalla zootecnia, che consiste nell'allevamento di bovini e suini. L'industria è rappresentata dal solo comparto edile e la piccola rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione; le attività di servizio, inoltre, sono affidate in modo esclusivo alla pubblica amministrazione: non si registra, infatti, la presenza di banche, assicurazioni, aziende di consulenza informatica e scientifica. Assenti sono pure gli organi di diffusione della cultura e dell'informazione, quali emittenti radiotelevisive e testate locali, nonché le strutture sociali: mancano, infatti, asili nido e case di riposo. L'esiguità della popolazione giustifica la sola presenza di istituti scolastici che consentono il raggiungimento del titolo di studio obbligatorio. È invece possibile l'approfondimento culturale, per la presenza di strutture quali biblioteche ed emeroteche. Assenti sono esercizi per la ristorazione e strutture per il soggiorno, mentre, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, è garantito il servizio farmaceutico.

Relazioni

È poco frequentata per turismo e mantiene rapporti non rilevanti con i centri vicini, se si eccettuano quelli derivanti dalla necessità di utilizzare strutture non esistenti sul posto; ciò implica un massiccio pendolarismo, reso più facile dalla presenza di una efficiente rete di collegamento, che trae vantaggio dalla struttura orografica caratteristica della zona. Neppure l'appartenenza al Parco dell'Adda sud costituisce motivo di attrazione particolare per i turisti, scoraggiati, per altro dall'assenza delle strutture ricettive. La festa più sentita è quella in onore del Patrono, S. Marco, che si celebra la seconda domenica di agosto. Ha dato i natali a personaggi di cui la comunità va fiera; fra questi, lo scienziato Agostino Bassi, il pittore Mosè Bianchi ed il soldato Tito Alon detto "Fanfulla", che ebbe parte nella Disfida di Barletta.

È poco frequentata per turismo e mantiene rapporti non rilevanti con i centri vicini, se si eccettuano quelli derivanti dalla necessità di utilizzare strutture non esistenti sul posto; ciò implica un massiccio pendolarismo, reso più facile dalla presenza di una efficiente rete di collegamento, che trae vantaggio dalla struttura orografica caratteristica della zona. Neppure l'appartenenza al Parco dell'Adda sud costituisce motivo di attrazione particolare per i turisti, scoraggiati, per altro dall'assenza delle strutture ricettive. La festa più sentita è quella in onore del Patrono, S. Marco, che si celebra la seconda domenica di agosto. Ha dato i natali a personaggi di cui la comunità va fiera; fra questi, lo scienziato Agostino Bassi, il pittore Mosè Bianchi ed il soldato Tito Alon detto "Fanfulla", che ebbe parte nella Disfida di Barletta.

Località

Basiasco, Cascina Codazza, Cascina Gudio, Cascina Rometta, Molino Nuovo

Basiasco, Cascina Codazza, Cascina Gudio, Cascina Rometta, Molino Nuovo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mairago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.