Descrizione

Centro collinare di origine antica, nella cui economia il recente sviluppo industriale sta soppiantando l’originaria vocazione rurale. La maggior parte dei maglianesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto della comunità si divide tra le località di Berardelli e Madonna degli Angeli, diversi aggregati urbani minori e un gran numero di case sparse. L’abitato è raggruppato su un poggio, dal quale gode di una splendida vista sulla valle del fiume Tevere, ed è caratterizzato da una struttura compatta e da una pianta irregolare. Il comprensorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Gallese (VT), presenta un profilo geometrico dolcemente ondulato: abbraccia, infatti, una serie di morbidi rilievi collinari che dalla verde vallata del fiume Tevere, a ovest, s’inerpicano in direzione della catena dei monti Sabini. Dal paesaggio traspare la mitezza del clima e l’opera dell’uomo, volta ad adattare l’ambiente alle proprie esigenze.

Centro collinare di origine antica, nella cui economia il recente sviluppo industriale sta soppiantando l’originaria vocazione rurale. La maggior parte dei maglianesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto della comunità si divide tra le località di Berardelli e Madonna degli Angeli, diversi aggregati urbani minori e un gran numero di case sparse. L’abitato è raggruppato su un poggio, dal quale gode di una splendida vista sulla valle del fiume Tevere, ed è caratterizzato da una struttura compatta e da una pianta irregolare. Il comprensorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Gallese (VT), presenta un profilo geometrico dolcemente ondulato: abbraccia, infatti, una serie di morbidi rilievi collinari che dalla verde vallata del fiume Tevere, a ovest, s’inerpicano in direzione della catena dei monti Sabini. Dal paesaggio traspare la mitezza del clima e l’opera dell’uomo, volta ad adattare l’ambiente alle proprie esigenze.

Storia

Fondata in epoca romana, durante il Medioevo fu a lungo possedimento dell’abbazia di Farfa e nel corso del Trecento passò sotto il controllo diretto della Santa Sede. Nel Quattrocento subì l’occupazione da parte di Francesco Sforza ma fu riconquistata al papa dal condottiero Braccio da Montone e nel 1495 venne innalzata da papa Alessandro VI al rango di città, divenendo anche sede vescovile. Grazie alla presenza di un porto fluviale sul Tevere fu a lungo uno dei centri economici più importanti di tutta la regione: la deviazione del fiume, voluta dal pontefice Sisto V alla fine del Cinquecento, comportò gravissime conseguenze economiche per tutta la comunità. Il toponimo, che è stato semplicemente Magliano fino al 1863, deriva dal personale latino MALLIUS, cui è stato aggiunto il suffisso aggettivale -ANUS, che indica la proprietà fondiaria. Il centro storico, che presenta caratteri medievali e barocco-rinascimentali, conserva edifici monumentali, come il palazzo Vannicelli, attuale sede del municipio, e il palazzo vescovile, costruito nel 1593; tra gli edifici religiosi spiccano, tra l’altro, la quattrocentesca cattedrale di San Liberatore, contenente numerosi affreschi settecenteschi, la romanica chiesa di San Pietro, del XII secolo, con un bellissimo interno a tre navate, e il santuario di Santa Maria delle Grazie, sorto nel XIII secolo. I resti di costruzioni romane affiorati in diversi punti del comprensorio comunale testimoniano l’antichità del suo popolamento.

Fondata in epoca romana, durante il Medioevo fu a lungo possedimento dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a> e nel corso del Trecento passò sotto il controllo diretto della Santa Sede. Nel Quattrocento subì l’occupazione da parte di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SFORZA'>Sforza</a> ma fu riconquistata al papa dal condottiero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a> e nel 1495 venne innalzata da papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROVI'>Alessandro VI</a> al rango di città, divenendo anche sede vescovile. Grazie alla presenza di un porto fluviale sul Tevere fu a lungo uno dei centri economici più importanti di tutta la regione: la deviazione del fiume, voluta dal pontefice Sisto V alla fine del Cinquecento, comportò gravissime conseguenze economiche per tutta la comunità. Il toponimo, che è stato semplicemente Magliano fino al 1863, deriva dal personale latino MALLIUS, cui è stato aggiunto il suffisso aggettivale -ANUS, che indica la proprietà fondiaria. Il centro storico, che presenta caratteri medievali e barocco-rinascimentali, conserva edifici monumentali, come il palazzo Vannicelli, attuale sede del municipio, e il palazzo vescovile, costruito nel 1593; tra gli edifici religiosi spiccano, tra l’altro, la quattrocentesca cattedrale di San Liberatore, contenente numerosi affreschi settecenteschi, la romanica chiesa di San Pietro, del XII secolo, con un bellissimo interno a tre navate, e il santuario di Santa Maria delle Grazie, sorto nel XIII secolo. I resti di costruzioni romane affiorati in diversi punti del comprensorio comunale testimoniano l’antichità del suo popolamento.

Economia

Le attività rurali, che si articolano nella produzione di cereali, barbabietole, patate, olive, uva da vino e tabacco nonché nell’allevamento di ovini, bovini e suini, costituiscono ancora una risorsa economica significativa ma il quadro dell’economia maglianese è ormai dominato dai settori secondario e terziario: il primo, in particolare, annovera numerose piccole imprese attive soprattutto nei comparti metalmeccanico, del legno e dell’edilizia. La comunità ha intrapreso molteplici iniziative in svariati campi, fornendo un’ulteriore prova del proprio dinamismo e della propria vivacità intellettuale: si registra, tra l’altro, la presenza di periodici locali (il mensile “Incontri”), di squadre sportive, di un gruppo di canto corale e di un corpo di ballo. Oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, il comune possiede gli istituti tecnico commerciale e tecnico per geometri, una biblioteca comunale e un museo civico, che testimonia lo sviluppo storico e culturale della Sabina settentrionale a partire dal paleolitico; una casa di riposo, un ospedale, un consultorio familiare e un ambulatorio di salute mentale (anche per i minori) garantiscono un’adeguata assistenza socio-sanitaria mentre le strutture per il soggiorno e i ristoranti presenti assicurano un’ampia capacità ricettiva.

Le attività rurali, che si articolano nella produzione di cereali, barbabietole, patate, olive, uva da vino e tabacco nonché nell’allevamento di ovini, bovini e suini, costituiscono ancora una risorsa economica significativa ma il quadro dell’economia maglianese è ormai dominato dai settori secondario e terziario: il primo, in particolare, annovera numerose piccole imprese attive soprattutto nei comparti metalmeccanico, del legno e dell’edilizia. La comunità ha intrapreso molteplici iniziative in svariati campi, fornendo un’ulteriore prova del proprio dinamismo e della propria vivacità intellettuale: si registra, tra l’altro, la presenza di periodici locali (il mensile “Incontri”), di squadre sportive, di un gruppo di canto corale e di un corpo di ballo. Oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, il comune possiede gli istituti tecnico commerciale e tecnico per geometri, una biblioteca comunale e un museo civico, che testimonia lo sviluppo storico e culturale della Sabina settentrionale a partire dal paleolitico; una casa di riposo, un ospedale, un consultorio familiare e un ambulatorio di salute mentale (anche per i minori) garantiscono un’adeguata assistenza socio-sanitaria mentre le strutture per il soggiorno e i ristoranti presenti assicurano un’ampia capacità ricettiva.

Relazioni

Richiama numerosi visitatori grazie all’interesse storico-architettonico dell’abitato e alle peculiarità delle manifestazioni che ospita durante l’anno: tra queste figurano l’Infiorata del Corpus Domini (giovedì successivo alla Pentecoste), con la processione che procede su profumati e coloratissimi disegni raffiguranti scene sacre, la “Giostra del gonfalone” (giugno), cui partecipano le quattro contrade dell’abitato, e la festa dell’uva (agosto), durante la quale è possibile assistere a sfilate di carri allegorici e alla corsa dell’anello nonché degustare vini e cibi tipici del posto. Nei mesi con cinque domeniche, inoltre, si tiene una mostra-mercato di artigianato artistico e collezionistico. La festa del Patrono San Liberatore si celebra il 15 maggio.

Richiama numerosi visitatori grazie all’interesse storico-architettonico dell’abitato e alle peculiarità delle manifestazioni che ospita durante l’anno: tra queste figurano l’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=INFIORATA'>Infiorata</a> del Corpus Domini (giovedì successivo alla Pentecoste), con la processione che procede su profumati e coloratissimi disegni raffiguranti scene sacre, la “Giostra del gonfalone” (giugno), cui partecipano le quattro contrade dell’abitato, e la festa dell’uva (agosto), durante la quale è possibile assistere a sfilate di carri allegorici e alla corsa dell’anello nonché degustare vini e cibi tipici del posto. Nei mesi con cinque domeniche, inoltre, si tiene una mostra-mercato di artigianato artistico e collezionistico. La festa del Patrono San Liberatore si celebra il 15 maggio.

Località

Berardelli, Chiorano, Colle Micotti, Foglia, Madonna degli Angeli, Madonna del Giglio

Berardelli, Chiorano, Colle Micotti, Foglia, Madonna degli Angeli, Madonna del Giglio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Magliano Sabina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.