Descrizione

Centro di pianura, sorto nel Medioevo in un territorio popolato probabilmente già in epoca antica; la sua economia si basa principalmente sulle attività rurali e sul terziario. La comunità dei maceratesi risiede quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, caratterizzato dalla struttura a scacchiera tipica degli insediamenti sorti sui territori sottoposti alla centuriazione romana; in seguito al moderno e significativo sviluppo edilizio l’abitato è si è ampliato fino a divenire contiguo ai limitrofi comuni di Curti e Portico di Caserta. Il territorio comunale, dolce e privo di rilievi, è stato profondamente modificato dall’uomo e oggi alla superstite e macchia mediterranea si alterna una fitta maglia di ordinati e multicolori riquadri coltivati; il paesaggio agrario è reso particolarmente suggestivo in primavera dalla vivace policromia delle fioriture.

Centro di pianura, sorto nel Medioevo in un territorio popolato probabilmente già in epoca antica; la sua economia si basa principalmente sulle attività rurali e sul terziario. La comunità dei maceratesi risiede quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, caratterizzato dalla struttura a scacchiera tipica degli insediamenti sorti sui territori sottoposti alla centuriazione romana; in seguito al moderno e significativo sviluppo edilizio l’abitato è si è ampliato fino a divenire contiguo ai limitrofi comuni di Curti e Portico di Caserta. Il territorio comunale, dolce e privo di rilievi, è stato profondamente modificato dall’uomo e oggi alla superstite e macchia mediterranea si alterna una fitta maglia di ordinati e multicolori riquadri coltivati; il paesaggio agrario è reso particolarmente suggestivo in primavera dalla vivace policromia delle fioriture.

Storia

Sorta in epoca medievale, fu casale di Capua, insieme ai vicini insediamenti di Casalba, Cuzzoli e Caturano, anch’essi situati nell’attuale territorio comunale; ruderi di antiche costruzioni, oggi non più visibili, attestavano tuttavia la presenza dell’uomo fin dall’epoca romana; la stessa Casalba, inoltre, sembra corrispondere a una AEDES ALBA citata dallo storico Tito Livio. Rinomato centro di produzione della canapa, nel Cinquecento e nel Seicento godette di prosperità economica e di vivacità culturale. Divenuta comune autonomo nel 1811, nel 1928 venne unita alla vicina Portico di Caserta, formando un unico comune chiamato Casalba; nel 1946 riacquistò la propria autonomia. Il toponimo, che è stato semplicemente Macerata fino al 1862 e Macerata di Marcianise fino al 1925, riflette il latino MACERIA (per MACERIES), ‘mucchio’, ‘rovine di una costruzione in muratura’. Il patrimonio storico-architettonico annovera la chiesa di San Martino, eretta in epoca incerta e rimaneggiata nel Seicento, e la chiesa di San Marcello in Caturano, risalente ai secoli Cinquecento-Seicento ma ristrutturata nell’Ottocento: all’interno di quest’ultima si possono ammirare dipinti del Seicento e del Settecento.

Sorta in epoca medievale, fu casale di Capua, insieme ai vicini insediamenti di Casalba, Cuzzoli e Caturano, anch’essi situati nell’attuale territorio comunale; ruderi di antiche costruzioni, oggi non più visibili, attestavano tuttavia la presenza dell’uomo fin dall’epoca romana; la stessa Casalba, inoltre, sembra corrispondere a una AEDES ALBA citata dallo storico Tito Livio. Rinomato centro di produzione della canapa, nel Cinquecento e nel Seicento godette di prosperità economica e di vivacità culturale. Divenuta comune autonomo nel 1811, nel 1928 venne unita alla vicina Portico di Caserta, formando un unico comune chiamato Casalba; nel 1946 riacquistò la propria autonomia. Il toponimo, che è stato semplicemente Macerata fino al 1862 e Macerata di Marcianise fino al 1925, riflette il latino MACERIA (per MACERIES), ‘mucchio’, ‘rovine di una costruzione in muratura’. Il patrimonio storico-architettonico annovera la chiesa di San Martino, eretta in epoca incerta e rimaneggiata nel Seicento, e la chiesa di San Marcello in Caturano, risalente ai secoli Cinquecento-Seicento ma ristrutturata nell’Ottocento: all’interno di quest’ultima si possono ammirare dipinti del Seicento e del Settecento.

Economia

Parte dei maceratesi è ancora dedita all’agricoltura, dalla quale ricava soprattutto grano, mais, ortaggi, frutta, uva e canapa. Il settore secondario è assai poco rilevante: pur contando diverse imprese attive in svariati comparti –alimentare, tessile, meccanico, metallurgico, edile, del legno, della lavorazione del tabacco e dei mobili–, non si è ancora affrancato dai limiti della dimensione artigianale e può fornire occupazione solo a una esigua fetta della manodopera disponibile sul posto, che così è costretta a riversarsi all’esterno. Per quanto riguarda il terziario, se il commercio non appare particolarmente sviluppato, il comparto dei servizi fa registrare la presenza di sportelli bancari e agenzie assicurative e di consulenza informatica. Possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, la farmacia e un laboratorio privato accreditato; tuttavia, è privo di strutture culturali di rilievo, come biblioteche o musei, e il suo apparato ricettivo non comprende strutture per il soggiorno.

Parte dei maceratesi è ancora dedita all’agricoltura, dalla quale ricava soprattutto grano, mais, ortaggi, frutta, uva e canapa. Il settore secondario è assai poco rilevante: pur contando diverse imprese attive in svariati comparti –alimentare, tessile, meccanico, metallurgico, edile, del legno, della lavorazione del tabacco e dei mobili–, non si è ancora affrancato dai limiti della dimensione artigianale e può fornire occupazione solo a una esigua fetta della manodopera disponibile sul posto, che così è costretta a riversarsi all’esterno. Per quanto riguarda il terziario, se il commercio non appare particolarmente sviluppato, il comparto dei servizi fa registrare la presenza di sportelli bancari e agenzie assicurative e di consulenza informatica. Possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, la farmacia e un laboratorio privato accreditato; tuttavia, è privo di strutture culturali di rilievo, come biblioteche o musei, e il suo apparato ricettivo non comprende strutture per il soggiorno.

Relazioni

Nonostante l’inadeguatezza dell’apparato ricettivo, i contatti con l’esterno sono assai vivi: l’ospitale comunità maceratese, infatti, è in grado di fare di una semplice sagra un vero e proprio spettacolo che non manca di sorprendere ed entusiasmare anche il visitatore più distratto. Una nutrita affluenza di visitatori si registra così durante le manifestazioni che essa organizza, in particolare in occasione della grandiosa festa in onore di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), protettore del fuoco e degli animali domestici: gli imponenti festeggiamenti popolari comprendono, tra l’altro, una caratteristica sfilata di carri, sui quali si trovano contadini che percuotono con gli attrezzi agricoli botti per il vino e altri contenitori; al Santo vengono offerti animali vivi, prodotti della terra, cibi e dolci, che poi vengono venduti all’asta per finanziare almeno in parte l’evento. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Nonostante l’inadeguatezza dell’apparato ricettivo, i contatti con l’esterno sono assai vivi: l’ospitale comunità maceratese, infatti, è in grado di fare di una semplice sagra un vero e proprio spettacolo che non manca di sorprendere ed entusiasmare anche il visitatore più distratto. Una nutrita affluenza di visitatori si registra così durante le manifestazioni che essa organizza, in particolare in occasione della grandiosa festa in onore di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), protettore del fuoco e degli animali domestici: gli imponenti festeggiamenti popolari comprendono, tra l’altro, una caratteristica sfilata di carri, sui quali si trovano contadini che percuotono con gli attrezzi agricoli botti per il vino e altri contenitori; al Santo vengono offerti animali vivi, prodotti della terra, cibi e dolci, che poi vengono venduti all’asta per finanziare almeno in parte l’evento. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l’11 novembre.

Località

Musicile

Musicile

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Macerata Campania rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.