Descrizione

Comune di montagna, di origine medievale, con una economia basata prevalentemente sulle attività di tipo agricolo ed industriale. La comunità dei loverini registra un indice di vecchiaia piuttosto alto e si concentra esclusivamente nel capoluogo comunale. Il comune, in cui risulta forte il fenomeno dell'espansione edilizia, è immerso in un paesaggio caratterizzato da vaste distese di coltivazioni di meli, sparse sulle pendici collinari e montuose, che si coprono, con l'aumentare dell'altitudine, di folte estensioni di castagni. Il profilo geometrico del territorio comunale è abbastanza mosso e vario, assumendo a tratti caratteristiche di asperità, come dimostra la presenza di evidenti variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 497 metri sul livello del mare a un massimo di 2.535.  

Comune di montagna, di origine medievale, con una economia basata prevalentemente sulle attività di tipo agricolo ed industriale. La comunità dei loverini registra un indice di vecchiaia piuttosto alto e si concentra esclusivamente nel capoluogo comunale. Il comune, in cui risulta forte il fenomeno dell'espansione edilizia, è immerso in un paesaggio caratterizzato da vaste distese di coltivazioni di meli, sparse sulle pendici collinari e montuose, che si coprono, con l'aumentare dell'altitudine, di folte estensioni di castagni. Il profilo geometrico del territorio comunale è abbastanza mosso e vario, assumendo a tratti caratteristiche di asperità, come dimostra la presenza di evidenti variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 497 metri sul livello del mare a un massimo di 2.535.  

Storia

Molto scarne e sintetiche sono le notizie storiche che si hanno di questo comune. Esso, compreso nella pieve di Mazzo, fu dato in feudo da Gian Galeazzo Sforza alla famiglia Negri che lo mantenne per un lungo periodo, anche quando, cambiate le condizioni storiche, su quella zona ebbero influenza dapprima Ludovico il Moro e poi Luigi XII. Sicuramente in seguito passò, insieme con tutta la Valtellina, sotto il dominio grigione seguendone le vicende storiche. Oggigiorno non rimane più nessuna traccia del castello, molto antico, presente a sud del suo territorio e che sarebbe appartenuto alla famiglia bresciana dei conti Terzi Lana; di esso hanno parlato, descrivendolo già in rovina, storici Settecento e dell'Ottocento. In ambito religioso conquistò la propria autonomia da Mazzo soltanto sul finire del '500, con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale ancora oggi esistente. In campo architettonico-monumentale è da segnalare in primo luogo la vecchia chiesa parrocchiale di San Alessandro: posta in posizione panoramica aveva vicino un cimitero, di cui rimane il caratteristico ossario con affreschi; all'interno sono presenti affreschi di pittori locali di scuola cinquecentesca e, soprattutto, un ciborio ligneo intarsiato molto antico. Anche l'attuale chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, conserva notevoli opere pittoriche ed in legno di artisti della zona. Il paese è da secoli in fase di declino demografico: basti pensare che nel 1589 contava 1400 abitanti e oggi meno della metà.   

Molto scarne e sintetiche sono le notizie storiche che si hanno di questo comune. Esso, compreso nella pieve di Mazzo, fu dato in feudo da Gian Galeazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> alla famiglia Negri che lo mantenne per un lungo periodo, anche quando, cambiate le condizioni storiche, su quella zona ebbero influenza dapprima <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a> e poi Luigi XII. Sicuramente in seguito passò, insieme con tutta la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>, sotto il dominio grigione seguendone le vicende storiche. Oggigiorno non rimane più nessuna traccia del castello, molto antico, presente a sud del suo territorio e che sarebbe appartenuto alla famiglia bresciana dei conti Terzi Lana; di esso hanno parlato, descrivendolo già in rovina, storici Settecento e dell'Ottocento. In ambito religioso conquistò la propria autonomia da Mazzo soltanto sul finire del '500, con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale ancora oggi esistente. In campo architettonico-monumentale è da segnalare in primo luogo la vecchia chiesa parrocchiale di San Alessandro: posta in posizione panoramica aveva vicino un cimitero, di cui rimane il caratteristico ossario con affreschi; all'interno sono presenti affreschi di pittori locali di scuola cinquecentesca e, soprattutto, un ciborio ligneo intarsiato molto antico. Anche l'attuale chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, conserva notevoli opere pittoriche ed in legno di artisti della zona. Il paese è da secoli in fase di declino demografico: basti pensare che nel 1589 contava 1400 abitanti e oggi meno della metà.   

Economia

Il comune ospita solamente gli uffici municipale e postali; non esistono invece sul territorio servizi pubblici o sociali di particolare rilievo. La vita economica è imperniata essenzialmente sull'agricoltura e sull'industria, che costituiscono le principali fonti di reddito della comunità. Le attività agricole sono storicamente legate alla coltivazione della vite e soprattutto alla tradizionale coltura delle mele, ed i frutteti caratterizzano in modo inconfondibile il panorama del territorio comunale. Anche il comparto dell'allevamento è molto sviluppato in tutte le direzioni, soprattutto verso quelle degli ovini e dei bovini. Il comparto industriale di maggior rilievo è quello dell'edilizia ma rivestono particolare importanza anche le attività dell'industria alimentare, della falegnameria e della fornitura di software e consulenza per l'informatica. Le scuole locali non offrono più dell'istruzione elementare, mentre mancano strutture culturali come musei o biblioteche. La rete distributiva è commisurata alle esigenze dell'abitato. Le strutture ricettive consentono la possibilità di soggiorno e di ristorazione. Non sono presenti, invece, le strutture sanitarie, né ospedaliere né farmaceutiche.  

Il comune ospita solamente gli uffici municipale e postali; non esistono invece sul territorio servizi pubblici o sociali di particolare rilievo. La vita economica è imperniata essenzialmente sull'agricoltura e sull'industria, che costituiscono le principali fonti di reddito della comunità. Le attività agricole sono storicamente legate alla coltivazione della vite e soprattutto alla tradizionale coltura delle mele, ed i frutteti caratterizzano in modo inconfondibile il panorama del territorio comunale. Anche il comparto dell'allevamento è molto sviluppato in tutte le direzioni, soprattutto verso quelle degli ovini e dei bovini. Il comparto industriale di maggior rilievo è quello dell'edilizia ma rivestono particolare importanza anche le attività dell'industria alimentare, della falegnameria e della fornitura di software e consulenza per l'informatica. Le scuole locali non offrono più dell'istruzione elementare, mentre mancano strutture culturali come musei o biblioteche. La rete distributiva è commisurata alle esigenze dell'abitato. Le strutture ricettive consentono la possibilità di soggiorno e di ristorazione. Non sono presenti, invece, le strutture sanitarie, né ospedaliere né farmaceutiche.  

Relazioni

I rapporti con i centri vicini non sono particolarmente intensi e sono determinati essenzialmente da cause di dipendenza economica o dalla necessità di avere accesso a particolari servizi, anche sanitari e scolastici, presenti nei comuni più dotati. Le attività economiche non sono in grado di assorbire tutta la manodopera locale e pertanto si registrano fenomeni di traffico per motivi di lavoro, anche verso la Svizzera (sono comunque fenomeni di modesta entità). Il calendario delle manifestazioni non contempla eventi ricorrenti di particolare rilievo, con cui di solito si attirano visitatori dall'esterno, innescando fenomeni turistici di una qualche entità. Il Patrono è Sant'Alessandro, festeggiato il 26 agosto.   

I rapporti con i centri vicini non sono particolarmente intensi e sono determinati essenzialmente da cause di dipendenza economica o dalla necessità di avere accesso a particolari servizi, anche sanitari e scolastici, presenti nei comuni più dotati. Le attività economiche non sono in grado di assorbire tutta la manodopera locale e pertanto si registrano fenomeni di traffico per motivi di lavoro, anche verso la Svizzera (sono comunque fenomeni di modesta entità). Il calendario delle manifestazioni non contempla eventi ricorrenti di particolare rilievo, con cui di solito si attirano visitatori dall'esterno, innescando fenomeni turistici di una qualche entità. Il Patrono è Sant'Alessandro, festeggiato il 26 agosto.   

Località

Monte Masuccio

Monte Masuccio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lovero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.