Descrizione

Centro montano, di origini medievali, la cui economia si basa soprattutto sull’agricoltura e sullo sfruttamento della locale salina. I lungresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse. La località Montagnola è disabitata. Il territorio, in cui si trova anche una sorgente di acqua minerale salata, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, circondato da boschi di faggio e castagno, è interessato da una forte crescita edilizia; situato in posizione panoramica, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un’ara aurea, decorata da una palma, accompagnata da quattro stelle, anch’esse dorate; il tutto è sormontato da un leone d’oro rampante, posto tra due coppe d’argento, traboccanti di miele.

Centro montano, di origini medievali, la cui economia si basa soprattutto sull’agricoltura e sullo sfruttamento della locale salina. I lungresi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse. La località Montagnola è disabitata. Il territorio, in cui si trova anche una sorgente di acqua minerale salata, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, circondato da boschi di faggio e castagno, è interessato da una forte crescita edilizia; situato in posizione panoramica, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un’ara aurea, decorata da una palma, accompagnata da quattro stelle, anch’esse dorate; il tutto è sormontato da un leone d’oro rampante, posto tra due coppe d’argento, traboccanti di miele.

Storia

Citata come Lungrum in un documento della seconda metà del XIII secolo, fu nota fin dal Medioevo per le sue ricche miniere di sale. Il toponimo, che in albanese è Ungra, deriva dall’etnico “ungaro”, con aggregazione dell’articolo. Importante luogo di civiltà spirituale, grazie alla presenza del monastero italo-greco di Santa Maria delle Fonti, nella seconda metà del Quattrocento fu popolata da profughi albanesi, costretti ad abbandonare la loro patria, a causa delle incursioni turche, e di cui ancora si conservano la lingua e le tradizioni. Sede dell’eparchia greco-albanese, osserva nelle funzioni della cattedrale il rito bizantino. Casale della contea di Altomonte, nel XVI secolo fu assegnata alla nobile famiglia Venato, alla quale subentrarono i Campolongo, che ne conservarono il possesso fino alla prima metà del Seicento. Passata ai Pescara, ebbe come ultimi feudatari i principi Sanseverino di Bisignano. Ai tempi della Repubblica Partenopea, fu compresa nel cantone di Castrovillari, facente parte del dipartimento del fiume Crati. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu dapprima elevata a sede di un governo, comprendente diverse università, e poi posta sotto la giurisdizione di Altomonte, in cui fu mantenuta anche dai Borboni, che successivamente la sostituirono a questo centro nella funzione di capoluogo di circondario. Il terremoto del principio del Novecento vi causò vari danni. Tra i monumenti spicca la cattedrale di San Nicola di Mira, di architettura seicentesca; edificata su una cappella medievale, conserva, tra l’altro, tracce di affreschi bizantineggianti e un dipinto su tavola della Vergine col Bambino, del XVI secolo.

Citata come Lungrum in un documento della seconda metà del XIII secolo, fu nota fin dal Medioevo per le sue ricche miniere di sale. Il toponimo, che in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESE'>albanese</a> è Ungra, deriva dall’etnico “ungaro”, con aggregazione dell’articolo. Importante luogo di civiltà spirituale, grazie alla presenza del monastero italo-greco di Santa Maria delle Fonti, nella seconda metà del Quattrocento fu popolata da profughi albanesi, costretti ad abbandonare la loro patria, a causa delle incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TURCHE'>turche</a>, e di cui ancora si conservano la lingua e le tradizioni. Sede dell’eparchia greco-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESE'>albanese</a>, osserva nelle funzioni della cattedrale il rito <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BIZANTINO'>bizantino</a>. Casale della contea di Altomonte, nel XVI secolo fu assegnata alla nobile famiglia Venato, alla quale subentrarono i Campolongo, che ne conservarono il possesso fino alla prima metà del Seicento. Passata ai Pescara, ebbe come ultimi feudatari i principi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a> di Bisignano. Ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, fu compresa nel cantone di Castrovillari, facente parte del dipartimento del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CRATI'>Crati</a>. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu dapprima elevata a sede di un governo, comprendente diverse università, e poi posta sotto la giurisdizione di Altomonte, in cui fu mantenuta anche dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a>, che successivamente la sostituirono a questo centro nella funzione di capoluogo di circondario. Il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> del principio del Novecento vi causò vari danni. Tra i monumenti spicca la cattedrale di San Nicola di Mira, di architettura seicentesca; edificata su una cappella medievale, conserva, tra l’altro, tracce di affreschi bizantineggianti e un dipinto su tavola della Vergine col Bambino, del XVI secolo.

Economia

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti edile, estrattivo, della lavorazione del tabacco e della fabbricazione di mobili. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un istituto professionale industriale e un liceo scientifico; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale e del museo garibaldino. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche il periodico locale “Lajme notizie”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti edile, estrattivo, della lavorazione del tabacco e della fabbricazione di mobili. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un istituto professionale industriale e un liceo scientifico; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale e del museo garibaldino. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche il periodico locale “Lajme notizie”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza dell’antica salina, e gustare i piatti tipici della cucina lungrese, tra cui le “striglie”, pasta fatta in casa, condita con legumi. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra gli eventi: il mercato quindicinale, il martedì; il carnevale, con sfilata di maschere in costume albanese; la tradizionale festa pasquale; la festa e la fiera della Madonna del Carmine, a luglio; la fiera di San Leonardo, il 6 novembre. La festa del Patrono, San Nicola, viene celebrata il 6 dicembre con l’omonima fiera.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza dell’antica salina, e gustare i piatti tipici della cucina lungrese, tra cui le “striglie”, pasta fatta in casa, condita con legumi. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra gli eventi: il mercato quindicinale, il martedì; il carnevale, con sfilata di maschere in costume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESE'>albanese</a>; la tradizionale festa pasquale; la festa e la fiera della Madonna del Carmine, a luglio; la fiera di San Leonardo, il 6 novembre. La festa del Patrono, San Nicola, viene celebrata il 6 dicembre con l’omonima fiera.

Località

Montagnola

Montagnola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lungro rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.