Descrizione

Centro montano di remota origine; fra le sue principali fonti di reddito figurano l'agricoltura, il commercio e un vivace artigianato, che non ha una precisa specializzazione. La comunità dei luchesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, ha trovato nel comprensorio comunale condizioni favorevoli all'insediamento: si è quindi stabilita in un buon numero di case sparse, concentrandosi, però, soprattutto nel piccolo agglomerato di Petogna e nel capoluogo comunale; quest'ultimo si è sviluppato in passato a ridosso del centro storico e ora tende ad ampliarsi a monte e a valle della strada circonfucense, seguendone il tracciato. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario, dovuto al contrasto fra la distesa piatta e uniforme del Fucino e una zona montuosa molto frastagliata. Alle spalle dell'abitato dilagano le faggete, che tollerano l'abbassamento invernale delle temperature, tanto più sensibile quanto maggiore è l'altitudine. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si fronteggiano Sant'Andrea, che sorregge un pesce e la croce del suo martirio, e San Bonifacio IV, adorno della tiara pontificia e con una croce astile a tre traverse; i due Santi sono raffigurati ai lati di una colonna sormontata da una corona, che allude alla duratura signoria dei Colonna.

Centro montano di remota origine; fra le sue principali fonti di reddito figurano l'agricoltura, il commercio e un vivace artigianato, che non ha una precisa specializzazione. La comunità dei luchesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, ha trovato nel comprensorio comunale condizioni favorevoli all'insediamento: si è quindi stabilita in un buon numero di case sparse, concentrandosi, però, soprattutto nel piccolo agglomerato di Petogna e nel capoluogo comunale; quest'ultimo si è sviluppato in passato a ridosso del centro storico e ora tende ad ampliarsi a monte e a valle della strada circonfucense, seguendone il tracciato. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario, dovuto al contrasto fra la distesa piatta e uniforme del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a> e una zona montuosa molto frastagliata. Alle spalle dell'abitato dilagano le faggete, che tollerano l'abbassamento invernale delle temperature, tanto più sensibile quanto maggiore è l'altitudine. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si fronteggiano Sant'Andrea, che sorregge un pesce e la croce del suo martirio, e San Bonifacio IV, adorno della tiara pontificia e con una croce astile a tre traverse; i due Santi sono raffigurati ai lati di una colonna sormontata da una corona, che allude alla duratura signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>.

Storia

Il territorio comunale fu intensamente popolato fin da epoca preistorica -come testimoniano i resti di villaggi proto-villanoviani rinvenuti in più punti dell'agro luchese- e ospitò il municipio marso di ANXA, nato nel IV secolo a.C. dalla fusione di un insediamento fortificato sito sul monte Penna e di un luogo di culto dedicato alla dea Angizia ubicato più in basso. L'attuale toponimo, che deriva dal latino LUCUS, 'radura del bosco', compare per la prima volta in un documento del X secolo. Il feudo fu a lungo soggetto all'abbazia di Montecassino, che rimase padrona della chiesa di Santa Maria e del territorio circostante fino al 1565, allorché ne fu definitivamente scacciata da Marcantonio Colonna. L'abitato ha iniziato una nuova fase della sua storia solo dopo il prosciugamento del lago Fucino, di cui subì ripetute inondazioni. Il terremoto del 1915 non ha seriamente compromesso l'integrità della chiesa romanica di Santa Maria delle Grazie e dell'adiacente convento benedettino (XI secolo), della chiesa goticheggiante di S. Sebastiano, annessa al convento dei frati cappuccini (XVI-XVII secolo), e della parrocchiale intitolata a S. Giovanni Battista, in cui si conservano oggetti sacri quattro-cinquecenteschi. Il borgo alto-medievale sorgeva presso le rovine dell'antico tempio della dea Angizia e soltanto nel XII secolo fu trasferito nel sito attuale a guardia dei tracciati rivieraschi del Fucino.

Il territorio comunale fu intensamente popolato fin da epoca preistorica -come testimoniano i resti di villaggi proto-villanoviani rinvenuti in più punti dell'agro luchese- e ospitò il municipio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=MARSO'>marso</a> di ANXA, nato nel IV secolo a.C. dalla fusione di un insediamento fortificato sito sul monte Penna e di un luogo di culto dedicato alla dea Angizia ubicato più in basso. L'attuale toponimo, che deriva dal latino LUCUS, 'radura del bosco', compare per la prima volta in un documento del X secolo. Il feudo fu a lungo soggetto all'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a>, che rimase padrona della chiesa di Santa Maria e del territorio circostante fino al 1565, allorché ne fu definitivamente scacciata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=MARCANTONIOCOLONNA'>Marcantonio Colonna</a>. L'abitato ha iniziato una nuova fase della sua storia solo dopo il prosciugamento del lago <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>, di cui subì ripetute inondazioni. Il terremoto del 1915 non ha seriamente compromesso l'integrità della chiesa romanica di Santa Maria delle Grazie e dell'adiacente convento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BENEDETTINO'>benedettino</a> (XI secolo), della chiesa goticheggiante di S. Sebastiano, annessa al convento dei frati cappuccini (XVI-XVII secolo), e della parrocchiale intitolata a S. Giovanni Battista, in cui si conservano oggetti sacri quattro-cinquecenteschi. Il borgo alto-medievale sorgeva presso le rovine dell'antico tempio della dea Angizia e soltanto nel XII secolo fu trasferito nel sito attuale a guardia dei tracciati rivieraschi del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>.

Economia

Il comune è, fra quelli dislocati ai margini del Fucino, uno dei più vivaci. Il benessere scaturisce dallo sfruttamento intensivo e razionale dell'agro fucense, che produce abbondanti raccolti di grano, patate, barbabietole e carote; dal dinamismo dell'artigianato locale, attivo in diversi settori; dalla prosperità del commercio e dalla varietà dei servizi, che includono anche l'intermediazione finanziaria. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali, di una biblioteca comunale e di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; con le strutture sanitarie di cui dispone, inoltre, garantisce i servizi ambulatoriali e di pronto intervento; è provvisto di un complesso apparato ricettivo e di un buon numero di impianti sportivi (un campo da tennis e uno di calcio a disposizione della squadra locale, Luco dei Marsi Associazione Calcio, un bocciodromo e un maneggio, a cui fanno capo rispettivamente il circolo bocciofilo "Angizia" e il circolo ippico "La Petogna").

Il comune è, fra quelli dislocati ai margini del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>, uno dei più vivaci. Il benessere scaturisce dallo sfruttamento intensivo e razionale dell'agro fucense, che produce abbondanti raccolti di grano, patate, barbabietole e carote; dal dinamismo dell'artigianato locale, attivo in diversi settori; dalla prosperità del commercio e dalla varietà dei servizi, che includono anche l'intermediazione finanziaria. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali, di una biblioteca comunale e di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; con le strutture sanitarie di cui dispone, inoltre, garantisce i servizi ambulatoriali e di pronto intervento; è provvisto di un complesso apparato ricettivo e di un buon numero di impianti sportivi (un campo da tennis e uno di calcio a disposizione della squadra locale, Luco dei Marsi Associazione Calcio, un bocciodromo e un maneggio, a cui fanno capo rispettivamente il circolo bocciofilo "Angizia" e il circolo ippico "La Petogna").

Relazioni

Le attrattive naturalistiche del comprensorio luchese esercitano una discreta capacità di richiamo. Il flusso di visitatori assume notevoli proporzioni in occasione della sfilata dei carri carnevaleschi, della fiera di Pentecoste, a cui è abbinata una suggestiva parata in costume, della tradizionale festa del primo maggio, contornata da manifestazioni culturali di un certo spessore. La festa del Patrono Sant'Andrea si celebra il 30 novembre.

Le attrattive naturalistiche del comprensorio luchese esercitano una discreta capacità di richiamo. Il flusso di visitatori assume notevoli proporzioni in occasione della sfilata dei carri carnevaleschi, della fiera di Pentecoste, a cui è abbinata una suggestiva parata in costume, della tradizionale festa del primo maggio, contornata da manifestazioni culturali di un certo spessore. La festa del Patrono Sant'Andrea si celebra il 30 novembre.

Località

Monte Bello, Petogna

Monte Bello, Petogna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Luco dei Marsi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.